Stasera avrei dovuto finalmente completare la sintesi dell'ultimo convegno, e invece non ci sto con la testa. Al momento non posso, perché ho altro per la testa.
Mi sento colpita, affranta e ancora una volta impotente. E mi chiedo... perché questo rapido susseguirsi di eventi, sempre gli stessi, cui avrei dovuto abituarmi almeno attenuandone gli effetti?
Un motivo non c'è, la Vita è così... come una "giostra" su cui si sale con curiosità ed entusiasmo, e da cui si scende sempre velocemente, a volte precipitosamente, comunque troppo presto pure quando sei preparato all'evenienza.
Cerco di farmene una ragione, anche perché il ruolo che mi è capitato lo impone, e poi... poi penso a quando toccherà a me scendere dopo aver fatto il giro su questo mondo. Avendo visto senza paura ciò che non Tutti scelgono di vedere.
In questi sette anni ho imparato a guardare attenta ogni giorno il mondo intero, anzi un nuovo "piccolo universo" cui sento fortemente di appartenere. Ne prendo la tristezza, la speranza ed anche la gioia, eppure...
... eppure ci sono sere come questa in cui quell'universo si oscura, e allora...
... allora penso che non è affatto facile restare in gioco, quando la Vita per vie traverse ti strattona. Non so, è come mancasse il respiro, notando che intorno si fa il vuoto.
Chiudo gli occhi un attimo, prendo fiato per raccogliere l'ultimo germoglio di una primavera ibernata e poi ricominciare. In silenzio.
Mi sento colpita, affranta e ancora una volta impotente. E mi chiedo... perché questo rapido susseguirsi di eventi, sempre gli stessi, cui avrei dovuto abituarmi almeno attenuandone gli effetti?
Un motivo non c'è, la Vita è così... come una "giostra" su cui si sale con curiosità ed entusiasmo, e da cui si scende sempre velocemente, a volte precipitosamente, comunque troppo presto pure quando sei preparato all'evenienza.
Cerco di farmene una ragione, anche perché il ruolo che mi è capitato lo impone, e poi... poi penso a quando toccherà a me scendere dopo aver fatto il giro su questo mondo. Avendo visto senza paura ciò che non Tutti scelgono di vedere.
In questi sette anni ho imparato a guardare attenta ogni giorno il mondo intero, anzi un nuovo "piccolo universo" cui sento fortemente di appartenere. Ne prendo la tristezza, la speranza ed anche la gioia, eppure...
... eppure ci sono sere come questa in cui quell'universo si oscura, e allora...
... allora penso che non è affatto facile restare in gioco, quando la Vita per vie traverse ti strattona. Non so, è come mancasse il respiro, notando che intorno si fa il vuoto.
Chiudo gli occhi un attimo, prendo fiato per raccogliere l'ultimo germoglio di una primavera ibernata e poi ricominciare. In silenzio.
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