Giornata tipica di inizio autunno, dal sole più che tiepido e ingannevole, e la brezza che rinforza e si trasforma in vento. E intanto nubi grigie appesantivano il cielo. Ma oggi era un mercoledì, e dopo il fallimento della sveglia la scorsa settimana, questa volta non avremmo voluto per niente rinunciare al Nostro Mercoledì. Non siamo andati però molto lontani, vedi mai c'avesse colto un acquazzone all'improvviso... siamo tornati là dove sosta l'Arcangelo, Monte Sant'Angelo, la cittadina sull'altura che domina il golfo di Manfredonia. Un piacevole ritorno, giacché potrai tornarci tantissime volte e sempre troverai qualcosa di nuovo, già visto e sempre diverso. Chissà, forse è l'Angelo che lo permette perché sia la località che porta il Suo nome sempre affollata di gente, come pure oggi nonostante il primo freddo. Turisti con le infradito e i bermuda, e i piumini in dosso che non si perdevano l'occasione per lo scatto e la sosta ad uno dei numerosi negozietti di souvenir che costeggiano la discesa alla grotta del Santo Arcangelo Michele.
Là dove sosta l'Arcangelo è luogo di meraviglia e pace, non puoi non fermarti per raccoglierti in preghiera, o se hai premura, lasciare almeno un pensiero, o chiedere una grazia. Gli Angeli e ancor più gli Arcangeli sono l'esercito di Dio, ed essere credenti o meno poco conta, perché la suggestione è tanta e il coinvolgimento pieno.
E dal sacro al profano... la Grotta e il Castello, testimonianza di imperitura storia, quella dei Normanni che fecero della Nostra terra la propria sede. Imponente, inattaccabile... eterno.
Per le strade il vento convogliava i primi profumi della stagione autunnale che si confondevano con gli odori di cucina dei piccoli ristoranti quasi in fila indiana. Un'unica casa a cielo aperto.
Abbiamo preso la via del ritorno relativamente presto perché il freddo si faceva sempre più pungente. Per quest'era davvero uno strano settembre, praticamente normale come una volta, scandito dal giusto tempo e con quasi adeguata temperatura.
Lungo la strada piante di fico d'india gravide di frutti e alberi di melograno ormai pronti per essere colti. All'orizzonte cupi contrasti tra nubi di varie tonalità di grigio e squarci d'azzurro, quell'azzurro che alla fine prevale. Come quando cerchi semplice ristoro e trovi pace.
Là dove sosta l'Arcangelo è luogo di meraviglia e pace, non puoi non fermarti per raccoglierti in preghiera, o se hai premura, lasciare almeno un pensiero, o chiedere una grazia. Gli Angeli e ancor più gli Arcangeli sono l'esercito di Dio, ed essere credenti o meno poco conta, perché la suggestione è tanta e il coinvolgimento pieno.
E dal sacro al profano... la Grotta e il Castello, testimonianza di imperitura storia, quella dei Normanni che fecero della Nostra terra la propria sede. Imponente, inattaccabile... eterno.
Per le strade il vento convogliava i primi profumi della stagione autunnale che si confondevano con gli odori di cucina dei piccoli ristoranti quasi in fila indiana. Un'unica casa a cielo aperto.
Abbiamo preso la via del ritorno relativamente presto perché il freddo si faceva sempre più pungente. Per quest'era davvero uno strano settembre, praticamente normale come una volta, scandito dal giusto tempo e con quasi adeguata temperatura.
Lungo la strada piante di fico d'india gravide di frutti e alberi di melograno ormai pronti per essere colti. All'orizzonte cupi contrasti tra nubi di varie tonalità di grigio e squarci d'azzurro, quell'azzurro che alla fine prevale. Come quando cerchi semplice ristoro e trovi pace.
Nessun commento:
Posta un commento