Citazione latina. No, niente paura e continuate pure a leggere. Prometto che il casuale"sfoggio latinista", in quanto tale, si ferma al titolo che poi c'entra si e no con quel che segue.
Con un pizzico di saggezza, traduzione libera... Con un granello di sale, traduzione letterale, e con la saggezza e il sale oggi ho ritrovato la stabilità dell'armonia interiore. Almeno per il momento che spero duri a lungo.
Le ultime settimane, come più volte ho ripetuto, sono state alquanto difficili e hanno lasciato il segno. Non ci si abitua mai all'inevitabile, anche se l'intuito lo prevede e percepisce prossimo. Accade sempre all'improvviso e desta incredulità e risentimento contro il "non noto", che non si conosce e perciò può colpire in ogni momento. Si ha di conseguenza la sensazione di aver smarrito il "motivo" per cui si vive e si opera, si ride e pure si piange, per qualche giorno si diventa scheggia di diamante senza luce.
E così, in questa maniera neppure nella vita quotidiana si fa granché, allora si cercherà il mezzo, l'arte o la strategia che è più congeniale, e poi... basta! Si va avanti per continuare.
Preambolo a parte... per me come è andata questa prima domenica settembrina? Il profumo nell'aria già fresca mi ha riportato ricordi di stagioni autunnali davvero antiche, quando i miei figli erano piccoli e trascorrevo settimane intere senza uscire di casa, perché passavano da una malattia esantematica all'altra e mai in contemporanea. Ero sempre sola, così mi balenò l'idea di invitare ogni giovedì i miei genitori a pranzo, preparando volta per volta piatti diversi che non avevo mai fatto. Il rischio era grosso, soprattutto con un padre come il mio, ma la cosa mi eccitava alla pari di una sfida ed intanto stornava la mente dal rimuginio e dall'irritazione.
Oggi ho fatto lo stesso. Nessun invitato, anzi commensali ridotti al minimo sindacale, mio marito ed io, però fino alle 11 non sapevo che cosa avrei messo in tavola. Il solito non mi andava, per giunta mi sentivo annoiata e distratta, ad un certo punto guardandomi intorno gli occhi sono andati alla mensola in cucina, su cui ho allineati dei ricettari. Ecco... 1000 RICETTE DI PASTA, faceva al caso mio! E gli ingredienti...? Beh, mi sono arrangiata seguendo il metodo della serie, apro il frigo e cucino. E con una melanzana, mezzo scalogno, uno spicchio d'aglio e della polpa di pomodoro ho preparato in 50 minuti più il tempo di cottura della pasta, delle mafaldine buonissime mai mangiate prima. Ah, dimenticavo... e il basilico? Certo, non poteva mancare, ne è ancora la stagione!
Quindi, con le risorse che sempre ci sono e... cum grano salis, ho ritrovato la "profumata armonia" del momento presente.
Con un pizzico di saggezza, traduzione libera... Con un granello di sale, traduzione letterale, e con la saggezza e il sale oggi ho ritrovato la stabilità dell'armonia interiore. Almeno per il momento che spero duri a lungo.
Le ultime settimane, come più volte ho ripetuto, sono state alquanto difficili e hanno lasciato il segno. Non ci si abitua mai all'inevitabile, anche se l'intuito lo prevede e percepisce prossimo. Accade sempre all'improvviso e desta incredulità e risentimento contro il "non noto", che non si conosce e perciò può colpire in ogni momento. Si ha di conseguenza la sensazione di aver smarrito il "motivo" per cui si vive e si opera, si ride e pure si piange, per qualche giorno si diventa scheggia di diamante senza luce.
E così, in questa maniera neppure nella vita quotidiana si fa granché, allora si cercherà il mezzo, l'arte o la strategia che è più congeniale, e poi... basta! Si va avanti per continuare.
Preambolo a parte... per me come è andata questa prima domenica settembrina? Il profumo nell'aria già fresca mi ha riportato ricordi di stagioni autunnali davvero antiche, quando i miei figli erano piccoli e trascorrevo settimane intere senza uscire di casa, perché passavano da una malattia esantematica all'altra e mai in contemporanea. Ero sempre sola, così mi balenò l'idea di invitare ogni giovedì i miei genitori a pranzo, preparando volta per volta piatti diversi che non avevo mai fatto. Il rischio era grosso, soprattutto con un padre come il mio, ma la cosa mi eccitava alla pari di una sfida ed intanto stornava la mente dal rimuginio e dall'irritazione.
Oggi ho fatto lo stesso. Nessun invitato, anzi commensali ridotti al minimo sindacale, mio marito ed io, però fino alle 11 non sapevo che cosa avrei messo in tavola. Il solito non mi andava, per giunta mi sentivo annoiata e distratta, ad un certo punto guardandomi intorno gli occhi sono andati alla mensola in cucina, su cui ho allineati dei ricettari. Ecco... 1000 RICETTE DI PASTA, faceva al caso mio! E gli ingredienti...? Beh, mi sono arrangiata seguendo il metodo della serie, apro il frigo e cucino. E con una melanzana, mezzo scalogno, uno spicchio d'aglio e della polpa di pomodoro ho preparato in 50 minuti più il tempo di cottura della pasta, delle mafaldine buonissime mai mangiate prima. Ah, dimenticavo... e il basilico? Certo, non poteva mancare, ne è ancora la stagione!
Quindi, con le risorse che sempre ci sono e... cum grano salis, ho ritrovato la "profumata armonia" del momento presente.
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