Sarebbe uno spartito strano, da portare in tasca, accartocciato e nascosto. Una musica da sottofondo, inadeguata sempre, cui adattarsi per necessità.
Nessun momento è quello giusto, eppure il Dolore raggiunge le punte più alte e guasta il momento giusto di ogni altra armonia.
Ho ascoltato molte volte il Dolore, all'inizio mi risultava difficile farci l'orecchio, poi entravo tra le righe di quell'anomalo pentagramma con note alte e basse senza ordine preciso, e mi sentivo in sintonia.
Restavo in silenzio fino alla fine. Perché è così che si ascolta quella che a suo modo vuol essere "melodia". Non s'interrompe, tanto meno si alzano i toni. Si rischierebbero "note stonate", anzi lo sarebbero senz'altro poiché il "motivo" è già duro da rendere, porgere, far comprendere e... apprezzare.
Si può apprezzare il Dolore? Certo, se lo si ascolta per imparare. Non è uno schema fisso, varia imprevedibilmente, eppure sai che tocca nel profondo, anche se non è il Tuo ed appartiene ad Altri.
Ho ascoltato di recente il Dolore, e mi è sembrato fosse un'onda.
Un dolore profondo, un'ansia incalzante che si frange contro il duro scoglio dell'angoscia. Poi ancora diventava un crescendo fin quando raggiungeva il punto più alto, la cresta. Lentamente discendeva, ad increspare l'animo in attesa di Chi ascoltava. Che tornasse la bonaccia, la quiete.
Dopo... non ho avuto parole. In me solo quell'armonia unica di indimenticabili note.
Nessun momento è quello giusto, eppure il Dolore raggiunge le punte più alte e guasta il momento giusto di ogni altra armonia.
Ho ascoltato molte volte il Dolore, all'inizio mi risultava difficile farci l'orecchio, poi entravo tra le righe di quell'anomalo pentagramma con note alte e basse senza ordine preciso, e mi sentivo in sintonia.
Restavo in silenzio fino alla fine. Perché è così che si ascolta quella che a suo modo vuol essere "melodia". Non s'interrompe, tanto meno si alzano i toni. Si rischierebbero "note stonate", anzi lo sarebbero senz'altro poiché il "motivo" è già duro da rendere, porgere, far comprendere e... apprezzare.
Si può apprezzare il Dolore? Certo, se lo si ascolta per imparare. Non è uno schema fisso, varia imprevedibilmente, eppure sai che tocca nel profondo, anche se non è il Tuo ed appartiene ad Altri.
Ho ascoltato di recente il Dolore, e mi è sembrato fosse un'onda.
Un dolore profondo, un'ansia incalzante che si frange contro il duro scoglio dell'angoscia. Poi ancora diventava un crescendo fin quando raggiungeva il punto più alto, la cresta. Lentamente discendeva, ad increspare l'animo in attesa di Chi ascoltava. Che tornasse la bonaccia, la quiete.
Dopo... non ho avuto parole. In me solo quell'armonia unica di indimenticabili note.
Buona festa della Mamma e Te che sei mamma, e che sai cos'è il dolore...
RispondiEliminaUn abbraccio grande Mary.
Auguri anche a Te, Ale... ché pure sei mamma e sensibile all'altrui dolore.
EliminaUn forte abbraccio...
Mary