Emoticon heart
Era un po' di tempo che non onoravo la festa, nel senso che per qualche domenica forse anche più di qualcuna, ho saltato di andare in Chiesa.
Sarà stato per i funerali ricorrenti oppure, ed è più probabile perché a volte mi succede.
Inquietudine, pigrizia, tanto lavoro arretrato. Nessuna giustificazione ma nemmeno eccessiva durezza verso me stessa, perché io so comunque di amare tanto Dio e di credere in Lui, di fare la Sua volontà e metterne in pratica gli insegnamenti, e poi... prima o poi, rientrano tutti i disagi latenti ed io ritorno. Per restare a lungo, anzi... per sempre, cosa che mi riprometto ogni volta e spero di mantenere.
Ieri sera così, sono andata a messa e c'ho trovato una novità. Una schola cantorum nuova di zecca... si fa per dire. Elementi eterogenei per sesso, e questo va bene ci sta, ma pure disparati per età. Del genere, il più giovane sedici anni, il più anziano settanta... voci bianche e voci roche, in più accompagnate dal suono ad alto volume di una chitarra che andava veloce, e le sovrastava. Risultato... un colpo secco allo stomaco ogni volta che si davano il "la".
Ma tu sei proprio sicura che stasera stai ritrovando la tua interiorità... non è che la perdi definitivamente?
Marito mio caro, non lo so. Sto cercando il "tasto reset" tra Mente e Cuore, elimino l'audio e mi concentro sulla "Parola", che poi è quella che conta maggiormente. Il canto dovrebbe essere lode e ringraziamento, ma credo che stasera il buon Dio stesso dirà... va bene uguale, non prendetevi disturbo.
A questo punto abbiamo abbozzato un largo sorriso, ed anche la melodia stonata alla fine non è stata un gran danno.
Tutto ci sta se il fine è buono e soprattutto è fatto col Cuore. Si dona quel che si può, tutto ciò che si può e di cui si è capaci. E grande è il ritorno, è come abbracciarsi da soli.
E questa è la tenera sensazione che provo quando preparo i fiocchi colorati, e ancor più al momento che vengono letti.
E' quasi un regalo, un pensiero che vale più di un pensiero.
Donato nel modo e con lo spirito giusto, perché viene dal Cuore. Una semplice frase che, guarda caso, calza sempre a pennello, tagliata secondo il profilo di Chi la coglie.
Frasi moltiplicate che si intrecciano con sorrisi e trovano espressione in una carezza, un abbraccio, un accomodamento di lenzuolo.
Mi reputo fortunata, ho trovato la passione del tempo ben speso e tanto affetto in cambio.
Quando torno a casa e il mio cestino a quadretti torna sul tavolo in cucina, sul fondo tra una noce ed una caramella trovo sempre un bigliettino avanzante.
Lo tengo per me. Può essere di qualsiasi colore, comunque è speranza condivisa che ritorna...
Ma che... è già Natale?
E l'infermiera... No, non è Natale... è solo Lei, piena di colori.
Poi mi strizza l'occhio sorridendo.
Sarà stato per i funerali ricorrenti oppure, ed è più probabile perché a volte mi succede.
Inquietudine, pigrizia, tanto lavoro arretrato. Nessuna giustificazione ma nemmeno eccessiva durezza verso me stessa, perché io so comunque di amare tanto Dio e di credere in Lui, di fare la Sua volontà e metterne in pratica gli insegnamenti, e poi... prima o poi, rientrano tutti i disagi latenti ed io ritorno. Per restare a lungo, anzi... per sempre, cosa che mi riprometto ogni volta e spero di mantenere.
Ieri sera così, sono andata a messa e c'ho trovato una novità. Una schola cantorum nuova di zecca... si fa per dire. Elementi eterogenei per sesso, e questo va bene ci sta, ma pure disparati per età. Del genere, il più giovane sedici anni, il più anziano settanta... voci bianche e voci roche, in più accompagnate dal suono ad alto volume di una chitarra che andava veloce, e le sovrastava. Risultato... un colpo secco allo stomaco ogni volta che si davano il "la".
Ma tu sei proprio sicura che stasera stai ritrovando la tua interiorità... non è che la perdi definitivamente?
Marito mio caro, non lo so. Sto cercando il "tasto reset" tra Mente e Cuore, elimino l'audio e mi concentro sulla "Parola", che poi è quella che conta maggiormente. Il canto dovrebbe essere lode e ringraziamento, ma credo che stasera il buon Dio stesso dirà... va bene uguale, non prendetevi disturbo.
A questo punto abbiamo abbozzato un largo sorriso, ed anche la melodia stonata alla fine non è stata un gran danno.
Tutto ci sta se il fine è buono e soprattutto è fatto col Cuore. Si dona quel che si può, tutto ciò che si può e di cui si è capaci. E grande è il ritorno, è come abbracciarsi da soli.
E questa è la tenera sensazione che provo quando preparo i fiocchi colorati, e ancor più al momento che vengono letti.
E' quasi un regalo, un pensiero che vale più di un pensiero.
Donato nel modo e con lo spirito giusto, perché viene dal Cuore. Una semplice frase che, guarda caso, calza sempre a pennello, tagliata secondo il profilo di Chi la coglie.
Frasi moltiplicate che si intrecciano con sorrisi e trovano espressione in una carezza, un abbraccio, un accomodamento di lenzuolo.
Mi reputo fortunata, ho trovato la passione del tempo ben speso e tanto affetto in cambio.
Quando torno a casa e il mio cestino a quadretti torna sul tavolo in cucina, sul fondo tra una noce ed una caramella trovo sempre un bigliettino avanzante.
Lo tengo per me. Può essere di qualsiasi colore, comunque è speranza condivisa che ritorna...
Ma che... è già Natale?
E l'infermiera... No, non è Natale... è solo Lei, piena di colori.
Poi mi strizza l'occhio sorridendo.
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