Emoticon heart
E profuso arriva quando se ne ha maggior bisogno.
Sai che c'è sempre, e già il pensiero fa stare bene... poi in qualche momento serve qualcosa in più. Una dimostrazione, un gesto, un simbolo. E se non mancano, l'animo mortificato si risolleva e continui a... credere che tutto ha un senso, pure un malinteso, e spendi bene e mai sprechi il tempo ripreso.
Per me qualche giorno un po' così così... pensieri, umore ballerino... sarà perché il mio organismo deve abituarsi a questa nuova condizione, disintossicarsi dalla "pillolina gialla", ché cinque anni non sono mica pochi... sarà poi perché vorrei vedere tutti sereni e contenti e poter fare di più... sarà per tutto questo ed altro, sento il bisogno... vorrei tenerezza, ascolto, un pizzico di considerazione in più.
Ma potrei mai chiederlo all'improvviso, su due piedi, senza aver dato qualche "indizio" prima? Ché se pure concedessi anticipazioni, io... da sempre ritenuta autonoma nel risollevarsi, confortarsi, spronarsi e infine darsi una mossa... che figura ci farei, nel senso potrei mai più essere affidabile?
Quando si è offerta un'immagine di sé a prova di bomba, è difficile che si ravvisi anche alla lontana un "cuore di pulcino".
Che bel paragone però, mi è venuto estemporaneo, immediato... non c'ho pensato su manco un secondo.
Il pulcino ispira tenerezza perché è delicato e fragile, a malapena fa sentire la sua voce e ha bisogno di essere protetto.
Da bambina ogni anno a maggio, quando era tempo della fiera nella mia città, me ne regalavano uno. Io, piccina mi sentivo investita di grande responsabilità, custodire una vita. Coccolavo il pulcino con vero e proprio affetto.
Che ricordi per una donna mamma in età per essere nonna. Quando "diventerò grande"?
Qualcuno però nel frattempo ci pensa a dimostrarmi l'affetto più bello, dolce e disinteressato... e lo fa due volte. Conserva i "fiocchi di tenerezza" che le do in un piccolo barattolo di vetro che tiene sul comodino, e poi mi invia la foto.
E' tutto vero. Custodisce la speranza condivisa, accarezza l'animo mio.
Ed io, grazie a Lei, non posso che... continuare
Sai che c'è sempre, e già il pensiero fa stare bene... poi in qualche momento serve qualcosa in più. Una dimostrazione, un gesto, un simbolo. E se non mancano, l'animo mortificato si risolleva e continui a... credere che tutto ha un senso, pure un malinteso, e spendi bene e mai sprechi il tempo ripreso.
Per me qualche giorno un po' così così... pensieri, umore ballerino... sarà perché il mio organismo deve abituarsi a questa nuova condizione, disintossicarsi dalla "pillolina gialla", ché cinque anni non sono mica pochi... sarà poi perché vorrei vedere tutti sereni e contenti e poter fare di più... sarà per tutto questo ed altro, sento il bisogno... vorrei tenerezza, ascolto, un pizzico di considerazione in più.
Ma potrei mai chiederlo all'improvviso, su due piedi, senza aver dato qualche "indizio" prima? Ché se pure concedessi anticipazioni, io... da sempre ritenuta autonoma nel risollevarsi, confortarsi, spronarsi e infine darsi una mossa... che figura ci farei, nel senso potrei mai più essere affidabile?
Quando si è offerta un'immagine di sé a prova di bomba, è difficile che si ravvisi anche alla lontana un "cuore di pulcino".
Che bel paragone però, mi è venuto estemporaneo, immediato... non c'ho pensato su manco un secondo.
Il pulcino ispira tenerezza perché è delicato e fragile, a malapena fa sentire la sua voce e ha bisogno di essere protetto.
Da bambina ogni anno a maggio, quando era tempo della fiera nella mia città, me ne regalavano uno. Io, piccina mi sentivo investita di grande responsabilità, custodire una vita. Coccolavo il pulcino con vero e proprio affetto.
Che ricordi per una donna mamma in età per essere nonna. Quando "diventerò grande"?
Qualcuno però nel frattempo ci pensa a dimostrarmi l'affetto più bello, dolce e disinteressato... e lo fa due volte. Conserva i "fiocchi di tenerezza" che le do in un piccolo barattolo di vetro che tiene sul comodino, e poi mi invia la foto.
E' tutto vero. Custodisce la speranza condivisa, accarezza l'animo mio.
Ed io, grazie a Lei, non posso che... continuare
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