Emoticon heart
Mi immagino il buon Dio sempre vigile, a rivolgere lo sguardo di qua e di là, ad ogni Suo figlio. Chi... in pericolo o disperato, Chi... in difficoltà e bisognoso di aiuto, Chi... in un momento così, quasi bloccato da una strana sensazione, sospeso indeciso, non sa più la strada.
Proprio come è stato per me, che non mi ci ritrovavo più.
Allora il buon Dio in questi casi cosa fa? Pone la Sua mano decisa, scuote ma non è rude, e con dolcezza fa comprendere che non è mai tempo di porre fine a ciò che per Suo volere accade.
La scorsa settimana ero reduce da 36 ore, diciamo così... particolari, vissute in emotività intensa, soprattutto le ultime. Arrivo così in reparto e comincio il mio giro, un po' a fatica ma sempre con tanta buona volontà. Ero lì da poco quando in una stanza incontro... la marescialla. Ricordate...? Una vita senza paure e dalle mille e uno ricette tutte tenute a mente, in ordine perfetto e dosi e procedimento precisi. Appunto...
Sempre parlando della sua inesauribile energia incurante dell'età, ad un certo punto ha preso ad elencare tutti i dolci che stava preparando per la prossima festività dei Defunti...
Ehhh, qua ci dobbiamo dare da fare, non è che possiamo stare a pensare sempre ai guai. A me viene il sonno se penso, devo agire, fare qualcosa così il tempo passa più in fretta e meglio. Lo sai ieri quanti "scassatelli" ho preparato?
Non sapendo che cosa fossero, ho fatto finta di non aver sentito e cercavo di cambiare argomento...
Oh... gli scassatelli, lo sai che sono? Mi sa di no... mò te lo spiego e ti do pure la ricetta. C'è chi li chiama "sassanelli", chi... "sussamelli", ma sono sempre quelli, gli scassatelli. Si fanno così...
Prendi...
400 grammi di farina 00
200 di mandorle tostate (non spellate)
300 grammi di vincotto, anche un po' di più non fa niente
120 grammi di zucchero
50 grammi di olio
2 cucchiai colmi di cacao amaro
10 grammi di ammoniaca per dolci
cannella in polvere... ma puoi anche farne a meno.
Tostare per pochi minuti in forno caldo le mandorle, farle raffreddare e tritarle senza ridurle completamente in polvere.
Sulla tavola per fare la pasta mescola tutti gli ingredienti secchi, poi l'olio, e impasta aggiungendo man mano il vincotto. L'impasto deve risultare morbido ma asciutto, non troppo appiccicoso.
Riscalda il forno a 200°, rivesti le teglie con carta forno e aiutandoti con un cucchiaio, fai dei piccoli mucchietti di impasto, ben distanziati tra loro perché in cottura si allargheranno.
Inforna per circa 7-8 minuti, controllando che il fondo degli scassatelli si stacchi dalla carta forno, quindi sfornali anche se sono morbidi.
Lasciali raffreddare all'aria, prima di toglierli dalla teglia e disponili in bell'ordine su un vassoio.
Gli scassatelli restano morbidi. Il loro sapore è davvero buono perché non sono troppo dolci. Insomma, sanno di buono, di casa, di antico...
La marescialla parlava ed io pensavo che era molto tempo ormai che non preparavo nulla di buono per la festa dei morti, né per Natale e nemmeno per Pasqua. Niente... perché?
Sono le tradizioni un tesoro prezioso, un bagaglio di amore, cultura e sapere, oltre che "coccole" che riportano al buon tempo antico, un passato di cui essere gelosi e che non va perso.
Quest'anno perciò avrei preparato di nuovo il "grano cotto" per la mia famiglia, come da tradizione. Si ricomincia.
La marescialla mi aveva richiamato all'ordine, e a me non restava che rispondere... signorsi.
Proprio come è stato per me, che non mi ci ritrovavo più.
Allora il buon Dio in questi casi cosa fa? Pone la Sua mano decisa, scuote ma non è rude, e con dolcezza fa comprendere che non è mai tempo di porre fine a ciò che per Suo volere accade.
La scorsa settimana ero reduce da 36 ore, diciamo così... particolari, vissute in emotività intensa, soprattutto le ultime. Arrivo così in reparto e comincio il mio giro, un po' a fatica ma sempre con tanta buona volontà. Ero lì da poco quando in una stanza incontro... la marescialla. Ricordate...? Una vita senza paure e dalle mille e uno ricette tutte tenute a mente, in ordine perfetto e dosi e procedimento precisi. Appunto...
Sempre parlando della sua inesauribile energia incurante dell'età, ad un certo punto ha preso ad elencare tutti i dolci che stava preparando per la prossima festività dei Defunti...
Ehhh, qua ci dobbiamo dare da fare, non è che possiamo stare a pensare sempre ai guai. A me viene il sonno se penso, devo agire, fare qualcosa così il tempo passa più in fretta e meglio. Lo sai ieri quanti "scassatelli" ho preparato?
Non sapendo che cosa fossero, ho fatto finta di non aver sentito e cercavo di cambiare argomento...
Oh... gli scassatelli, lo sai che sono? Mi sa di no... mò te lo spiego e ti do pure la ricetta. C'è chi li chiama "sassanelli", chi... "sussamelli", ma sono sempre quelli, gli scassatelli. Si fanno così...
Prendi...
400 grammi di farina 00
200 di mandorle tostate (non spellate)
300 grammi di vincotto, anche un po' di più non fa niente
120 grammi di zucchero
50 grammi di olio
2 cucchiai colmi di cacao amaro
10 grammi di ammoniaca per dolci
cannella in polvere... ma puoi anche farne a meno.
Tostare per pochi minuti in forno caldo le mandorle, farle raffreddare e tritarle senza ridurle completamente in polvere.
Sulla tavola per fare la pasta mescola tutti gli ingredienti secchi, poi l'olio, e impasta aggiungendo man mano il vincotto. L'impasto deve risultare morbido ma asciutto, non troppo appiccicoso.
Riscalda il forno a 200°, rivesti le teglie con carta forno e aiutandoti con un cucchiaio, fai dei piccoli mucchietti di impasto, ben distanziati tra loro perché in cottura si allargheranno.
Inforna per circa 7-8 minuti, controllando che il fondo degli scassatelli si stacchi dalla carta forno, quindi sfornali anche se sono morbidi.
Lasciali raffreddare all'aria, prima di toglierli dalla teglia e disponili in bell'ordine su un vassoio.
Gli scassatelli restano morbidi. Il loro sapore è davvero buono perché non sono troppo dolci. Insomma, sanno di buono, di casa, di antico...
La marescialla parlava ed io pensavo che era molto tempo ormai che non preparavo nulla di buono per la festa dei morti, né per Natale e nemmeno per Pasqua. Niente... perché?
Sono le tradizioni un tesoro prezioso, un bagaglio di amore, cultura e sapere, oltre che "coccole" che riportano al buon tempo antico, un passato di cui essere gelosi e che non va perso.
Quest'anno perciò avrei preparato di nuovo il "grano cotto" per la mia famiglia, come da tradizione. Si ricomincia.
La marescialla mi aveva richiamato all'ordine, e a me non restava che rispondere... signorsi.
Grazie per la ricetta Mary, li proverò... anche se sono perennemente a dieta :-)
RispondiEliminaMa ogni tanto si può fare!
Un abbraccio augurandoti una serena settimana
Brava la marescialla e bravissima tu, un abbraccio forte
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