Ovvero quella costante, speciale sensazione di aver compreso e continuare a... comprendere con certezza le dinamiche della Tua vita, non curandoti dell'indifferenza e dei "retro-pensieri" di Chi è sulla via.
Un viottolo piuttosto, di quelli stretti e angusti... ci passa un "concetto" per volta e pure distorto.
L'indifferenza uccide più della malattia... è una citazione, l'ho letta e dopo un po' mi è entrata nel cuore e nel cervello tanto l'ho sentita forte e incisiva.
E' un bel messaggio che resta impresso immediatamente.
Per quel che mi riguarda l'ho imparato da tempo, quando mi resi conto di non voler mai essere oggetto d'indifferenza e per questo cominciai io a non esserlo, indifferente anche a costo di fraintendimenti e incomprensioni. Perché è chiaro... per i più, atteggiamenti come dire... troppo disponibili nascondono sempre qualcosa, per forza deve essere così.
Tutti depositari della verità assoluta secondo convenienza a fronte di pochi pionieri di un'umanità giusta che vorrebbe affermarsi.
Tant'è... ma mai disperare, perché l'acqua nella pentola arrivi a bollire fino in superficie è necessario che il fondo raggiunga la temperatura giusta... procede per gradi e come sempre è dal basso che cambia la situazione.
In pratica, lamentarsi non serve... giusto è agire secondo le possibilità nell'ambito del proprio spazio per migliorare ciò che palesemente giusto non è. A lungo termine i risultati si vedranno non fosse altro che per spirito di emulazione.
L'indifferenza uccide più della malattia... poche parole dalla forza di un discorso, e torna il triste ricordo di Chi con occhi supplici chiese di non essere dimenticato. Perché alla fine è questa l'angoscia che prende... essere archiviati come un documento che ormai non serve più... il passare oltre come un giorno qualunque.
Non è possibile per un essere umano che comunque lascia traccia di sé ed è nato per tale fine.
Continuano a... ripetermi soprattutto le persone più vicine che farei bene a lasciare tutto definitivamente alle spalle, dimenticare. E non sanno... come mai potrebbero, che una bufera non può passare senza lasciare i segni e magari proprio dov'è stato maggiore il dolore, si può ricostruire più efficacemente.
Dopo un'esperienza del genere ma già nel mentre, senti nascere dentro una forza viva, vitale che travolge... è ribellione ma nello stesso tempo richiesta d'aiuto... convinzione precisa di prestare attenzione e ascolto a Chi "vuole solo il Tuo bene" e insieme capacità di "puntare i piedi" se qualcosa non quadra o non si ha voglia di accettare.
Si comincia a parlare allora di "cambiamento"... di "trasformazione", mentre altro non è che "volontà" di giocare il tutto per tutto, non perdere un'occasione, visto che è impossibile sapere se ce ne sarà mai un'altra.
E finalmente puoi essere Te stesso, senza timore d'essere giudicato anzi col beneplacito o la comprensione altrui.
E' in quest'ottica che iniziai "involontariamente" ad essere "una che porta conforto" agli Altri, e mi resi conto così, ma solo perché continuavano ad... asserirlo, che avrei potuto essere una "buona risorsa" traendone grande beneficio anche per me.
Il resto... sono pagine di Vita, sono la Vita stessa... un diamante dalle mille sfaccettature.
Non nego che Tutto questo ha fatto aumentare la mia autostima gratificandomi moltissimo... pensavo, posso dirlo anche se con una punta di presunzione di non aver da imparare altro, e invece non era così.
Quel che donavo "involontariamente" aveva bisogno di riflessione e consapevolezza e in più di competenza.
Per carattere non sono mai stata indifferente alle difficoltà degli Altri, oggi lo sono ancora meno e me ne faccio carico per quanto posso.
So di non essere capita da Tutti, né ho la pretesa... accuso il colpo alle battute che mettono in risalto il mio "perdere tempo" dietro ad un'illusione, e in verità nemmeno me ne importa, perché alla fine vado per la mia strada a passo spedito.
Sono convinta di aver meritato un bel "vantaggio"... e attendo, senza presunzione, di essere smentita.
Un viottolo piuttosto, di quelli stretti e angusti... ci passa un "concetto" per volta e pure distorto.
L'indifferenza uccide più della malattia... è una citazione, l'ho letta e dopo un po' mi è entrata nel cuore e nel cervello tanto l'ho sentita forte e incisiva.
E' un bel messaggio che resta impresso immediatamente.
Per quel che mi riguarda l'ho imparato da tempo, quando mi resi conto di non voler mai essere oggetto d'indifferenza e per questo cominciai io a non esserlo, indifferente anche a costo di fraintendimenti e incomprensioni. Perché è chiaro... per i più, atteggiamenti come dire... troppo disponibili nascondono sempre qualcosa, per forza deve essere così.
Tutti depositari della verità assoluta secondo convenienza a fronte di pochi pionieri di un'umanità giusta che vorrebbe affermarsi.
Tant'è... ma mai disperare, perché l'acqua nella pentola arrivi a bollire fino in superficie è necessario che il fondo raggiunga la temperatura giusta... procede per gradi e come sempre è dal basso che cambia la situazione.
In pratica, lamentarsi non serve... giusto è agire secondo le possibilità nell'ambito del proprio spazio per migliorare ciò che palesemente giusto non è. A lungo termine i risultati si vedranno non fosse altro che per spirito di emulazione.
L'indifferenza uccide più della malattia... poche parole dalla forza di un discorso, e torna il triste ricordo di Chi con occhi supplici chiese di non essere dimenticato. Perché alla fine è questa l'angoscia che prende... essere archiviati come un documento che ormai non serve più... il passare oltre come un giorno qualunque.
Non è possibile per un essere umano che comunque lascia traccia di sé ed è nato per tale fine.
Continuano a... ripetermi soprattutto le persone più vicine che farei bene a lasciare tutto definitivamente alle spalle, dimenticare. E non sanno... come mai potrebbero, che una bufera non può passare senza lasciare i segni e magari proprio dov'è stato maggiore il dolore, si può ricostruire più efficacemente.
Dopo un'esperienza del genere ma già nel mentre, senti nascere dentro una forza viva, vitale che travolge... è ribellione ma nello stesso tempo richiesta d'aiuto... convinzione precisa di prestare attenzione e ascolto a Chi "vuole solo il Tuo bene" e insieme capacità di "puntare i piedi" se qualcosa non quadra o non si ha voglia di accettare.
Si comincia a parlare allora di "cambiamento"... di "trasformazione", mentre altro non è che "volontà" di giocare il tutto per tutto, non perdere un'occasione, visto che è impossibile sapere se ce ne sarà mai un'altra.
E finalmente puoi essere Te stesso, senza timore d'essere giudicato anzi col beneplacito o la comprensione altrui.
E' in quest'ottica che iniziai "involontariamente" ad essere "una che porta conforto" agli Altri, e mi resi conto così, ma solo perché continuavano ad... asserirlo, che avrei potuto essere una "buona risorsa" traendone grande beneficio anche per me.
Il resto... sono pagine di Vita, sono la Vita stessa... un diamante dalle mille sfaccettature.
Non nego che Tutto questo ha fatto aumentare la mia autostima gratificandomi moltissimo... pensavo, posso dirlo anche se con una punta di presunzione di non aver da imparare altro, e invece non era così.
Quel che donavo "involontariamente" aveva bisogno di riflessione e consapevolezza e in più di competenza.
Per carattere non sono mai stata indifferente alle difficoltà degli Altri, oggi lo sono ancora meno e me ne faccio carico per quanto posso.
So di non essere capita da Tutti, né ho la pretesa... accuso il colpo alle battute che mettono in risalto il mio "perdere tempo" dietro ad un'illusione, e in verità nemmeno me ne importa, perché alla fine vado per la mia strada a passo spedito.
Sono convinta di aver meritato un bel "vantaggio"... e attendo, senza presunzione, di essere smentita.
Nessun commento:
Posta un commento