Emoticon heart
Quest'ultimo incontro del G.A.M.A. è stato ricchissimo di argomenti e ospiti. Una dottoressa ricercatrice nell'alimentazione, un gastroenterologo e l'intera equipe medico-infermieristica dell'ANT (associazione nazionale tumori). Un giovane medico... in realtà lo sono tutti giovani, carichi al massimo per entusiasmo e di energie... ha presentato questa fondazione, dai tratti storici alle finalità, nobili ed impagabili.
L'ANT è nota per definizione... a casa come in ospedale, ovvero viene garantita l'assistenza ospedaliera (terapie supportive e palliative) nel conforto tra le pareti domestiche ai malati oncologici che hanno seri motivi di spostamento. Relativamente giovane vide la luce nel 1978 perché fosse per una migliore qualità di vita, sia dal punto di vista medico che psicologico. Così si spiega la massiccia adesione di professionisti e volontari in età giovanile, con un bagaglio leggero di esperienza ma capiente per contenere tutta la sofferenza del mondo. Sono sorridenti sempre... disponibili altrettanto 24 ore al giorno.
L'altra sera ascoltavo e guardavo... poi ho preso a riflettere su quanto venga colpita la mente ancor più del fisico in presenza di un tumore, già a partire dalla diagnosi. Anzi, forse quello è il momento più duro da affrontare... è come se ti schiaffeggiassero in pieno viso mentre dormi, e il ritorno alla coscienza è così difficoltoso e tormentato che volentieri chiuderesti gli occhi per aprirli... chissà quando.
Poi comincia il percorso, e angoscia si alterna all'euforia, abbattimento a forzata ripresa. Sullo sfondo, sempre fisso il temuto scenario della solitudine.
Una sensazione che prende e accompagna durante le terapie, fa percepire una strana unicità della propria persona che ormai astratta dalla normalità è come se vivesse una realtà a parte.
Personalmente questa è una cosa che non ho mai dimenticato, forse sarebbe anche impossibile perché resta appiccicata addosso come quel tipo d'alghe sottili che si fanno strato unico con la pelle. In realtà non ho mai voluto scordarla e ne ho fatto "promemoria" per questa mia seconda vita, straordinaria nella rinnovata normalità, e "metodo" inconscio quando sono con gli Amici che contano.
Siedo ai bordi del letto, offro dolcezza in caramelle e pillole di serenità, asciugo occhi come fossero solo raffreddati... racconto storie, mi scappa qualche battuta. Ma soprattutto ascolto...
Ah, non solo... dispenso ricette.
Quali...? quelle sole possibili, come a casa... di buona cucina e positività.
L'ANT è nota per definizione... a casa come in ospedale, ovvero viene garantita l'assistenza ospedaliera (terapie supportive e palliative) nel conforto tra le pareti domestiche ai malati oncologici che hanno seri motivi di spostamento. Relativamente giovane vide la luce nel 1978 perché fosse per una migliore qualità di vita, sia dal punto di vista medico che psicologico. Così si spiega la massiccia adesione di professionisti e volontari in età giovanile, con un bagaglio leggero di esperienza ma capiente per contenere tutta la sofferenza del mondo. Sono sorridenti sempre... disponibili altrettanto 24 ore al giorno.
L'altra sera ascoltavo e guardavo... poi ho preso a riflettere su quanto venga colpita la mente ancor più del fisico in presenza di un tumore, già a partire dalla diagnosi. Anzi, forse quello è il momento più duro da affrontare... è come se ti schiaffeggiassero in pieno viso mentre dormi, e il ritorno alla coscienza è così difficoltoso e tormentato che volentieri chiuderesti gli occhi per aprirli... chissà quando.
Poi comincia il percorso, e angoscia si alterna all'euforia, abbattimento a forzata ripresa. Sullo sfondo, sempre fisso il temuto scenario della solitudine.
Una sensazione che prende e accompagna durante le terapie, fa percepire una strana unicità della propria persona che ormai astratta dalla normalità è come se vivesse una realtà a parte.
Personalmente questa è una cosa che non ho mai dimenticato, forse sarebbe anche impossibile perché resta appiccicata addosso come quel tipo d'alghe sottili che si fanno strato unico con la pelle. In realtà non ho mai voluto scordarla e ne ho fatto "promemoria" per questa mia seconda vita, straordinaria nella rinnovata normalità, e "metodo" inconscio quando sono con gli Amici che contano.
Siedo ai bordi del letto, offro dolcezza in caramelle e pillole di serenità, asciugo occhi come fossero solo raffreddati... racconto storie, mi scappa qualche battuta. Ma soprattutto ascolto...
Ah, non solo... dispenso ricette.
Quali...? quelle sole possibili, come a casa... di buona cucina e positività.
Cara Mary, ho fatto presente all'amica del blog azzurrocielo che può passare su FB per vedere se il "gruppo" Le può essere d'aiuto. Se puoi passa dal suo blog, sicuramente puoi darle qualche consiglio. Un abbraccio.
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