Giornata intensa vissuta con pieno di speranza.
Si concludevano oggi per me i controlli semestrali, e pur consapevole dagli esiti degli esami che tutto procede per il meglio, non vedevo l'ora di sentirmelo ripetere insieme con la data per l'"appuntamento tranquillo".
E a proposito di appuntamenti... ce n'era un altro fissato pure per oggi già da qualche giorno con Antonietta C.... la mia coetanea, l'ultima volta che c'eravamo viste risale a ben due anni fa.
Ci saremmo incontrate all'interno della struttura di radioterapia, ansiose di poter finalmente riabbracciarci. Alle 11 ero là, stranamente puntualissima. Subito ho visto Suo marito che mi ha salutato con tanto calore, Antonietta era ancora impegnata con la terapia, poi ho spostato un po' più a sinistra lo sguardo e ho notato una "vecchia conoscenza" ancora, mentre qualcuno mi batteva sulla spalla... era Stefania D.... la "sempre sorridente, cascasse il mondo". Anche Tu qui?... Si, anche Io qui... e poi un vivace abbraccio.
Così per 1 appuntamento fissato, ho guadagnato ben 3 incontri, più 1 marito, un'"offerta speciale" di ricordi e percorsi attuali... e mentre pensavo a questo, ecco una voce, un altro viso noto, la zia di un mio cognato anche lei in radioterapia.
Sorrisi veri, qualcuno un po' tirato... comunque sorrisi, per tirarsi su almeno per quel momento, non dover pensare a ciò che si vive se non per quel luogo che lo ricordava.
C'eravamo incontrate per caso, eppure per l'affabile cordialità non sembrava affatto... bene o male parlavamo di "acciacchi" ed anche questo all'esterno non appariva, tanto che un medico si è avvicinato scherzosamente incuriosito.
Per me è passato del tempo, eppure mi chiedo ancora quale sia la forza grande che renda possibile tutto quanto... non sentirsi diversi nella sofferenza, riuscire a fare ironia e progetti... persino ridere di quelle risate che senti arrivare dalla bocca dello stomaco e concludersi, per necessità di cose, con le lacrime agli occhi.
Serena nell'animo, continuavo a... pensarci, sarà perché teniamo ben stretta in pugno la speranza, mi ripetevo mentre salivo su per le scale al reparto e poi diretta all'accettazione per consegnare l'indispensabile e nota impegnativa .
(continua...)
Si concludevano oggi per me i controlli semestrali, e pur consapevole dagli esiti degli esami che tutto procede per il meglio, non vedevo l'ora di sentirmelo ripetere insieme con la data per l'"appuntamento tranquillo".
E a proposito di appuntamenti... ce n'era un altro fissato pure per oggi già da qualche giorno con Antonietta C.... la mia coetanea, l'ultima volta che c'eravamo viste risale a ben due anni fa.
Ci saremmo incontrate all'interno della struttura di radioterapia, ansiose di poter finalmente riabbracciarci. Alle 11 ero là, stranamente puntualissima. Subito ho visto Suo marito che mi ha salutato con tanto calore, Antonietta era ancora impegnata con la terapia, poi ho spostato un po' più a sinistra lo sguardo e ho notato una "vecchia conoscenza" ancora, mentre qualcuno mi batteva sulla spalla... era Stefania D.... la "sempre sorridente, cascasse il mondo". Anche Tu qui?... Si, anche Io qui... e poi un vivace abbraccio.
Così per 1 appuntamento fissato, ho guadagnato ben 3 incontri, più 1 marito, un'"offerta speciale" di ricordi e percorsi attuali... e mentre pensavo a questo, ecco una voce, un altro viso noto, la zia di un mio cognato anche lei in radioterapia.
Sorrisi veri, qualcuno un po' tirato... comunque sorrisi, per tirarsi su almeno per quel momento, non dover pensare a ciò che si vive se non per quel luogo che lo ricordava.
C'eravamo incontrate per caso, eppure per l'affabile cordialità non sembrava affatto... bene o male parlavamo di "acciacchi" ed anche questo all'esterno non appariva, tanto che un medico si è avvicinato scherzosamente incuriosito.
Per me è passato del tempo, eppure mi chiedo ancora quale sia la forza grande che renda possibile tutto quanto... non sentirsi diversi nella sofferenza, riuscire a fare ironia e progetti... persino ridere di quelle risate che senti arrivare dalla bocca dello stomaco e concludersi, per necessità di cose, con le lacrime agli occhi.
Serena nell'animo, continuavo a... pensarci, sarà perché teniamo ben stretta in pugno la speranza, mi ripetevo mentre salivo su per le scale al reparto e poi diretta all'accettazione per consegnare l'indispensabile e nota impegnativa .
(continua...)
... e naturalmente tutto per il meglio, come ti ho sempre detto ...
RispondiElimina... assolutamente SI, caro massimo. Perché occorre rinvigorirsi sempre più, e se la strada "scelta" è dura, non ci si può permettere il lusso di "lasciarsi andare", senza speranza.
EliminaGrazie, come sempre ed un abbraccio.
Mary