Lingua universale.
Comincio con gentilezza, perché oggi più che mai penso non sia mai troppa, fa bene, riduce ansia e timori... fa sentire amati.
E procede in "doppio senso non alternato", ovvero vantaggio per Chi la dona e Chi la riceve.
Se fosse presente a tutti i livelli, questo mondo andrebbe certamente meglio pur con l'imperfezione e gli errori umani. Si riuscirebbe persino ad accettare l'eventuale incertezza del futuro, se gentilmente presentata... non sarebbe incoscienza ma propensione ad aprire uno spiraglio alla speranza.
La gentilezza è proprio un dono di quelli più importanti che aggiustano una vita mentre sta crollando o aiutano a trovare il verso giusto per la lettura di un foglio lungamente alla rovescia.
Vero è che non è del tutto gratuit
o, al bisogno di appoggio ci si predispone con umiltà, e l'arroganza resti fuori, lontana anche solo per necessità.
Concludo con un pensiero di Madre Teresa di Calcutta...
"Preferirei commettere degli errori con gentilezza e compassione, piuttosto che operare miracoli con scortesia e durezza".
Alleniamoci ad essere gentili, senza stancarci. Non avremo mai da pentircene.
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