giovedì 31 ottobre 2024
INCONTRI (n.80) (Gradevole)
Credo aver ricevuto oggi il più bel complimento di questi ultimi quattordici anni...
Grazie per essere passata, sei sempre cosi gradevole...
Gradevole, rivolto a me, in realtà complimento apprezzato molto perché l'ho inteso diretto a ciascuno di Noi del GAMA.
Non belle, non buone persone... possiamo pure esserlo, per carità... ma soprattutto impegnate ad essere gradevoli.
Sereni e rasserenanti, capaci di ascoltare e tacere quando è il caso. Un sorriso e una carezza, una compagnia discreta.
Insomma, in un'unica parola... gradevoli.
Siamo l'esito di una nuova consapevolezza, resa possibile dall'autostima e dall"amore di sé.
Per quanto una persona si possa sentire buona ed evoluta spiritualmente, forse consapevole e aperta verso il prossimo, se non c’è amore di sé ed apprezzamento anche esteriore non potrà essere certa del percorso compiuto, perché la bellezza non riuscirà a vederla in sé.
In me il "cambiamento" lo portò la malattia, permettendomi di trovare l'appiglio dove agganciare la capacità di apprezzarmi.
Persi i capelli e imparai a focalizzare l’attenzione su altri punti di forza, enfatizzando il particolare. Apprezzavo ed ammiravo quello sguardo profondo dalla particolare luce, mi osservavo mentre ridevo, o semplicemente immaginavo come gli altri mi vedessero quando parlavo con loro e li ascoltavo.
Scoprii così la bellezza, finalmente mi piacevo ed ero sicura di apparire gradevole d'aspetto.
Imparai ad amarmi e a prendermi cura di me nel modo migliore. Ed ora mi sento "ricca di Amore".
Più ci ameremo, più saremo amati e più amore potremo donare.
mercoledì 30 ottobre 2024
INCONTRI (n.79) (Ad ognuno i propri obiettivi)
Nel 2° incontro GAMA si è inteso continuare sugli obiettivi, così dopo un breve riepilogo del precedente, siamo passati ad un utile esercizio mirato, sempre allo scopo d (Ri)-conoscersi.
Ad ognuno i propri obiettivi, da quello scontato e quotidiano al più difficile ed importante.
Ciò che davvero conta è che sia "smart".
Specifico ovvero ben definito, misurabile e quindi alla portata e non impossibile, rilevante e con sforzi ben distribuiti nel tempo.
Amare se stessi e una buona autostima sono indispensabili per il raggiungimento di un obiettivo. E non essendoci una scadenza, gentilezza e sapersi perdonare non guastano di certo.
Ogni viaggio verso il raggiungimento di un obiettivo inizia con un semplice passo, e a volte, quel passo può essere la scrittura di una frase motivazionale in un diario...
"Verso l'obiettivo, un passo alla volta."
"Oggi, un piccolo passo. Domani, un grande salto."
Se vincere la "pigrizia" o riuscire a portare avanti una "dieta" sono un problema, sarà utile frazionare le azioni per il raggiungimento dell'obiettivo.
Ugualmente per "mettere ordine nei documenti". Un po' al giorno tutti i giorni.
E "arrabbiarsi di meno" o "arrabbiarsi di più"? Si può, ricordando l'amore per se stessi, perché in entrambi i casi ci si penalizza.
L'equilibrio e la cura di sé alla fine sono strumento e motivazione per ogni obiettivo, anche quando questo è solo "arrivare a sera", ovvero vivere alla giornata, in sintesi... unico obiettivo non avere obiettivi.
martedì 29 ottobre 2024
INCONTRI (n.78) (Ti ascolto col Cuore)
Ogni messaggio nuovo che invio non aspetta replica perché è il mio modo di ascoltare a distanza.
Se il messaggio viene letto è come sentirmi dire... ciao, ci sono.
Altrimenti, e soprattutto se per più giorni, qualcosa non va come dovrebbe.
Sono i silenzi in particolare più densi di parole.
Essere capaci di comprenderli è grande virtù.
C'è qualcosa da ripetere a se stessi, pensando all'Altro che è di fronte o anche lontano.
Ti ascolto col Cuore.
E non occorrono parole, e pure se ci fossero domande, il silenzio sarebbe la risposta più intelligente.
Condizione indispensabile è "saper ascoltare", silenziare se stessi per porgere orecchio pure a distanza.
Perchè nella maggior parte dei casi non ascoltiamo con l'intenzione di capire ma con l'intenzione di rispondere, rischiando così di perdere le sfumature.
L'ingrediente fondamentale dell'ascolto è la Presenza silenziosa. Ascoltare e accettare se stessi per ascoltare l'Altro.
Alleniamoci all'ascolto per accogliere il silenzio improvviso, per elaborare l'inizio di un'assenza.
lunedì 28 ottobre 2024
INCONTRI (n.77) (Io ci sono e Tu? Due spunte blu)
Anche stavolta ho scritto pensieri per farne fiocchi di tenerezza colorati.
È una cosa che ho sempre amato fare sin da tempi non sospetti. Impensabile era la malattia, lontana l'idea del volontariato.
Mi dedicavo brevi frasi che respiravano poesia.
In seguito come pensieri sono diventati risorsa, una sorta di oasi, una fonte cui attingere gocce di speranza.
Tutto questo per Chi li riceve e li legge.
I miei messaggi non aspettano replica, perché sono segno d'affetto da parte mia, ed anche una sorta di "monitoraggio silenzioso".
Finché le due spunte saranno blu, tutto procede per il meglio, ed io posso continuare a vigilare da lontano, serena.
Poi capiterà che qualcuno racconterà di quel "ritorno di fiamma" tanto temuto, e difficile sarà per me replicare o tacere.
Perché nessuno sa, se o quando verrà fuori, non si illude ma spera, magari sogna pure... e ci sta... fa progetti... e va benissimo, e resta... perché così deve essere... coi piedi per terra, consapevole e lucido.
Come ebbe inizio tutto questo? Con un pensiero di quelli che mi prendono all'improvviso, estemporanei e particolarmente ispirati, e ancora continua così, finché sarà.
Pensati, differenziati, alcuni persino personalizzati, e tutti speciali. Speciali perché uniche sono le Persone cui sono destinati.
Sono parole il più possibile rasserenanti.
Semplici parole, che in "tempo normale" meritano l'attenzione che trova e il valore di un istante, però in una "parentesi di vita" acquistano la "specialità" del dono.
Sembrano scritte pensando alla persona che le leggerà e a questa dedicate.
Una per una, senza trascurare un punto, una virgola... un augurio e l'emozione.
Va via del tempo, ma lo reputo ben speso pensando ad un sorriso, o a un paio di occhi lucidi, col Cuore comunque rivolto alla Speranza, anche quando questa pare del tutto persa.
domenica 27 ottobre 2024
INCONTRI (n.76) (Note salvavita)
Dopo la celebrazione in memoria del Nostro Amico ho pensato tanto a questa mia vita.
Da un po' la sento più precaria di quel che è, e come non bastasse mi percepisco insofferente dentro.
Per cui viene naturale chiedermi...che cosa tratterrò e quanto lascerò andar via?
Da "lungosopravvivente" non posso non essere concreta, è come farsi scudo per proteggersi, non illudersi.
Al termine di questa giornata vissuta comunque tra Cielo e terra, faccio il resoconto dalle "corde tese" oltre misura della mia sensibilità.
Quindi... lascerò andare l'ipocrisia, l'incoerenza palese, e l'indifferenza.
Tratterrò invece due cose belle che mi sono successe oggi.
Non stavo molto bene, e stanca mi sono seduta sul divanetto nella stanza dei gattini. Uno di loro si è messo accanto e ha avvicinato il musino al mio viso e posto la zampa sulla gamba. Lans, questo il suo nome, ha voluto in qualche modo consolarmi con la presenza.
La seconda cosa è legata ai messaggi che invio ogni giorno. Come è noto a volte sono provocazione, mentre usualmente fanno da monitoraggio. Quasi sempre non ricevo risposta, oggi a sorpresa anche più di una.
Ma questa la racconterò un'altra volta, e comunque in breve tempo sono tornata alla "vita che amo".
Ecco, queste due "note" mi restano nel Cuore, e sono state oggi conforto e domani saranno motivazione.
sabato 26 ottobre 2024
INCONTRI (n.75) (Come i ciclamini)
Tanti ciclamini a colorare i bordi delle aiuole, il banchetto...
E pensare che fino ad un mese fa erano bulbi all'apparenza rinsecchiti da cui spuntava qualcosa ben lontana da una foglia.
Ed ora splendide piante per la Nostra tradizionale giornata.
Piovigginava, poi si è fatto strada il sole
a rischiarare i pensieri.
Così abbiamo svagato la mente, ricreato gli stati d'animo per qualche ora.
Perché alla fine non è che serva chissà cosa. Nello specifico un tavolino, qualche locandina e tanti colori, e serenità è.
E poi incontrarsi di nuovo, progettare e sognare.
È andata bene, molto bene.
Una festa di colori e visibile gioia per Chi ha voluto per sé uno o più ciclamini.
Anche quest'anno qualcuno ha acquistato un ciclamino per la Madonnina e quasi tutti sono andati oltre l'offerta richiesta, generosissimi.
Facciamo sapere una volta tanto quando il "bene" accade.
Non solo il brutto, il male e il peggio devono far notizia, ma pure la gioia, rara o piccola che sia.
Perché fino a quando ci sarà un sole che si fa strada tra le nuvole, e una luna a rischiarare il buio, varrà sempre la pena ricominciare.
Si vive un giorno alla volta con curiosità e fiducia.
Leviamoci al mattino senza essere proprio sicuri di vedere la pioggia solo perché lo ha decretato il meteo o il cielo era nuvoloso la sera prima.
Durante la notte i venti possono cambiare e tutto rimettersi in gioco.
Così nella vita di ognuno nel bene e nel male.
Come i ciclamini.
venerdì 25 ottobre 2024
INCONTRI (n.74) ("IL NOSTRO CICLAMINO" torna a fiorire)
Un po' di storia non guasta.
Nell'antica Roma, il ciclamino per la sua tossicità era considerato capace di allontanare ogni evento negativo.
Per i Greci era simbolo dell'amore e della fertilità.
E oggi?
Noi vogliamo attribuirle un senso più poetico. L'unica pianta a fiorire nella stagione avversa. Resiliente quindi, e bella sempre anche sotto un cielo grigio e minaccioso.
E pure quest'anno ne prenderò qualcuno per me, mentre i ciclamini sul mio balcone hanno ripreso a mettere foglie.
Un piccolo miracolo in cui ho voluto credere.
Metteranno qualche fiore oppure no, poco importa, resta comunque che hanno resistito al caldo torrido di quest'estate, al perodico scirocco carico di sabbia.
In particolare una di quelle piante, mentre per le altre si avvicendavano molti fiori, a lungo ne portò uno solo, spuntato tardivo ma bello, rosso, pareva quasi finto.
Chi l'avrebbe mai detto, una fogliolina dopo l'altra, lentamente da un ciclamino che consideravo perso e che tenevo da parte più per il vaso che avrei potuto riutilizzare.
La natura non smette mai di stupire
E ora a tutti buonanotte, e col ciclamino appuntamento a domani, giovedì 24 Ottobre, presso lo spazio antistante l'accesso ai reparti del Policlinico Riuniti su via Napoli, dalle ore 9.00
giovedì 24 ottobre 2024
Dall'approccio timido alla conoscenza, poi volta per volta un tassello in più fino a conoscersi meglio reciprocamente e a scegliersi come amici. Una sorta di affinità elettive. Come non si può piacere a tutti, ugualmente non con tutti si stringe un rapporto forte nel profondo.
Tante volte mi sono chiesta come e perché con alcune persone che incontro in ospedale, in un day hospital oncologico per giunta, si diventa quasi parenti. Anzi, si crea, non esagero, un legame più forte di quello di sangue.
Empatia, ascoltare e sentirsi ascoltati, consapevolezza di essere sotto lo stesso cielo. In un certo senso accomunati e protetti.
Oggi ho rivisto la dolce "mamma a tempo pieno", e conversando è emerso un altro aspetto. L'amore per gli animali, dei gatti in particolare, quindi... alla fine di che cosa potevamo parlare?
Uno scambio d'amore incondizionato col racconto delle nostre storie, molti personaggi, gatti e cani compresi, nessuno in cerca d'autore. Solo così come siamo, nella semplicità delle emozioni.
mercoledì 23 ottobre 2024
INCONTRI (n.72) (Favole salvavita)
A volte è necessario ricorrere alle favole, raccontarsele.
Roba da bambini, o peggio... da "rimbambita"?
Ma raccontarsi favole non vuol dire mentire a se stessi o illudersi, non avrebbe senso. Significa invece vestire di sogno e speranza la realtà, quando questa appare non proprio come pensavamo.
Ritagliarsi uno spazio interiore in cui rifugiarsi quando le pressioni prevaricano, la volontà difetta, il disagio notturno fa ricordare la realtà.
Amici miei, da un paio di giorni e relative notti la protesi dà fastidio, mi crea nervosismo ed ansia. Credo sia arrivato il momento di cambiarla. Ovviamente spero di no, non vorrei affrontare un altro intervento. Tanti pensieri hanno affollato la mente, da "donna bionica" mi sono sentita
"difettata". Poi mi sono ripresa. A tutto c'è un rimedio. Nell'immediato appunto raccontarmi una favola...
C'era una volta Speedy, una gattina privata quasi del tutto della vista da un virus malvagio.
L'amore però di un papà e una mamma umani l'aveva resa assai intelligente, vivace e veloce nel fare gli agguati ai suoi fratelli. Si nascondeva, si fa per dire, e poiché ci vedeva poco e niente, era certa che anche gli altri non la vedessero. Chiaramente non era così, comunque se la cavava sempre.
Che cosa non fa l'amore... miracoli!
Abbiamo bisogno di raccontarci favole ora, semplicemente per vivere felici e contenti per sempre.
“È sbagliato raccontare le favole ai bambini per ingannarli, bisogna raccontarle ai grandi per consolarli.”
- Marcello Marchesi -
martedì 22 ottobre 2024
INCONTRI (n.71) (Segna tempo)
Al di là di qualche disagio dovuto più che altro alla stanchezza, e diciamolo pure, all'età che non torna indietro e pur giovane dentro, solo dentro resti giovane, per il resto emozioni del momento che riportano indietro e nuova consapevolezza.
Cosi se la serata di ieri è stata tutta foto e spensieratezza, quest'ora della sera dopo sarà da leggere e sentirmi gratificata.
Eh già, perché ieri tra i vari doni, quali il buon cibo e la piacevole compagnia, mi è stato regalato da Annamaria Botta un segnalibro. L'aveva comperato per sé, poi non sa perché ha pensato a me.
Essere nei pensieri di qualcuno, l'ho detto più volte, è sempre bello, ma ritrovarsi tra quei pensieri all'improvviso e inaspettatamente è gratificante.
Significa che per l'amico/a potresti essere riferimento affidabile.
Responsabilità grande, ridimensionata da quel flusso d'amore che veicola il pensiero dalla mente al Cuore e viceversa.
"Per diventare giovani, veramente giovani, ci vuole tempo"
- Pablo Picasso -
INCONTRI (n.70) (Non sotto le stelle, però... pensando a qualche stella lassù)
Il tempo non permetteva, era piovuto e in cielo nessuna luce.
Ma avevamo tanto desiderato questo incontro, speciale a suo modo perché significava ricominciare davvero.
Non era solo ritrovarsi per una cena, ma per un ampio respiro che abbracciasse tutti...
E così è stato.
Tante cose buone da gustare, molte parole belle condivise, e poi un... Buon Compleanno!
Liliana compie gli anni e ha voluto condividerne la gioia. I suoi non sono pochi né tanti per una Persona come Lei, riferimento importante per molti, valore aggiunto per tutti Noi.
INCONTRI (n.69) (Straordinario è avere sempre da fare)
È un periodo questo, che non ve lo sto a dire, lascio campo libero alla Vostra immaginazione. Dico solo che tra le cose da fare e il darmi il gran da fare, e nello stesso tempo fare tanto, come viene, viene, tra dieci e più cose, spero combinarne almeno una buona.
Dicevo allora, il periodo è quello che è, siamo ad Ottobre ma fa ancora caldo, e se non sono attenta, fa buio presto, e non capisco perché.
Siamo in autunno, cambio di stagione, facile sentirsi giù di tono, nervosi ed irritati.
Per me poco o nulla cambia, perché mi comporto come sempre, quando sono confusa, tesa o preoccupata.
Ovvero mi faccio prendere dallo "sghiribizzo" di darmi da fare con un gran da fare, che sommato al da fare ordinario, non mi lascia neppure il tempo di pensare.
Ma va bene così. Stanca morta ma pure assai serena ogni volta testo che ce la posso ancora fare.
Tra qualche giorno poi penso di mettere ordine nell'armadio. E mi ritroverò perché è molto rilassante.
L'armadio... forse... è il mio animo, il contenuto... i miei sentimenti, gli stati d'animo, i turbamenti, tutti messi a casaccio lì, per la fretta. Quando poi non riesco a scorgere più niente e mi perdo, l'unica è darmi da fare per rimettere tutto a posto e ricominciare.
sabato 19 ottobre 2024
INCONTRI (n.68) (Saggia filosofia antica)
Una coppola grigia indossata, decentrata, su un paio d'occhi che celano bene il disagio del momento.
Mi presento... e poi...
- Come ti senti?
- Io bene, e "lui" dorme.
Lui, ovviamente è il tumore, quindi continua...
- Veramente non so che cosa pensare, mi sento così bene, che deve essersi addormentato profondo.
- Meglio, perché si può stare pure insieme senza darsi fastidio. Si chiama cronicizzazione.
- Proprio così, l'ha detto anche il dottore.
Poi alla mia età, la vita l'ho fatta, mi prendo ogni giorno il meglio che offre.
- Dici giusto e fai altrettanto. Così le medicine funzionano meglio.
Saggezza antica vuole che la vita sia un'affacciata di finestra, il Nostro Amico quella finestra l'ha aperta, visto che dava sul terrazzo, ora vi passeggia tranquillo. Sempre col sorriso ogni tanto s'accomoda la coppola, mentre "lui" dorme.
"Quando stai per mollare, fermati un attimo e pensa al motivo per il quale hai resistito fino ad ora.
Pensa alla meta, non a quanto sia lungo il tragitto. Rimboccati le maniche e non aver paura della fatica. Guardati allo specchio e riconosci quel sognatore che ti sta di fronte. Lotta e combatti.
E quando ciò che desideri sarà tuo, porta una mano al cuore… e sentirai in ogni singolo battito l’eco di ognuno dei passi che hai compiuto.
E se avrai qualche cicatrice non preoccuparti, non c’è vittoria senza una ferita di guerra, non c’è arcobaleno senza la pioggia."
venerdì 18 ottobre 2024
INCONTRI (n.67) (Alle parole il giusto significato ché dia un senso al Nostro operato)
Insieme è meglio, si è detto prima e niente è più vero. Perché l'unione fa la forza, alimenta il coraggio, porta lontano.
Ad esempio, vivere insieme l'esperienza del volontariato è la prova tangibile da parte di ognuno di voler esserci... esserci....esserci.
Che dolce e rassicurante tormentone.
Sarà solo un'opinione, magari solo semplice condivisione di persona che ha vissuto momenti di forte buio interiore.
Però mai venne meno la voglia di esserci.
Ora però è diverso, perché non è "esserci" solo per me stessa. È per il nostro gruppo, è per ogni paziente che porto nel Cuore da oggi a ben oltre i cinque anni di sopravvivenza, oltre... oltre... oltre
Per darsi appuntamento oltre ogni aspettativa, per non pensare oltre ciò che fa veramente bene, per guardare oltre e... gioire insieme.
Insieme è meglio, insomma... crediamoci.
Conviene.
E poi affetto... affetto... affetto, quello che non ci si aspetta.
All'improvviso, con semplicità come una carezza per continuare.
Il Volontariato è scuola di solidarietà, ma
soprattutto è sentire forte il desiderio, che è pure un bisogno, di "esserci".
giovedì 17 ottobre 2024
INCONTRI (n.66) (Tra le righe dei ricordi)
Tra i miei ricordi.15 ottobre 2010.
Terminava il mio percorso terapeutico, e cercavo di non pensare a quel che sarebbe stato dopo. Era l'ultima infusione... stop.
Comunque mi sentivo fragile e vulnerabile. Chiesi "quell'abbraccio".
Sono trascorsi 14 anni.
Ora sono io a donarlo, guardando solo negli occhi.
E oggi, uno di quei soliti "affollati" martedì, ne ho regalati tanti.
Del senso di ciò che ho vissuto è stata ulteriore conferma.
Pur difficile relazionarsi sempre, approcciare a Chi vive momenti di particolare difficoltà richiede un grande senso di responsabilità e prima ancora tatto e vicinanza, e tutto nella massima discrezione.
Ti presento una nuova Amica, tienile compagnia. La stanza è tua.
L'infermiera va via, e per qualche minuto sento tutto il dolce peso della stima riposta.
Non devo tradire la consegna...
Mi presento
Lei si presenta, ed io...
Ti Accolgo con un sorriso e un augurio
Ti Ascolto con l'attenzione che meriti.
Ti Aiuto, per quello che posso e quando e come vuoi.
Sono con Te, a riempire il Presente di eternità, mentre insieme percorriamo un pezzo di strada.
mercoledì 16 ottobre 2024
INCONTRI (n.65) (Se vuoi essere felice...)
È un incontro aperto a tutti? Posso esserci anch'io?
Timidamente, prima con la mascherina, ma poi mostrando il Suo bel sorriso, si è presentata Annalina. La Sua storia, fatta inizialmente di sogni interrotti, dolore e speranza, ed oggi di "sorveglianza" e obiettivi da raggiungere giorno per giorno.
E l'obiettivo di Mauro, l'altro amico che si è aggiunto a questo nostro primo incontro?
Trovare l'equilibrio tra accettazione, pazienza e speranza, per non perdere oltre la salute pure l'amore della famiglia.
Il tema di stasera appunto, gli "obiettivi", dai più semplici a quelli importanti, il "metodo SMART" ed altro.
Perché sebza obiettivi è una vita di frustrazione, inquietudine, e spesso pure di tristezza.
"Se vuoi essere felice, stabilisci degli obiettivi che governino i tuoi pensieri, liberino la tua energia, ed ispirino le tue speranze"
- Andrew Carnegie -
Il metodo SMART si basa sulla rapidità e la concretezza del raggiungimento degli obiettivi.
SMART è un acronimo che indica le 5 qualità fondamentali che un obiettivo deve possedere.
1) SPECIFICO
2) MISURABILE
3) RAGGIUNGIBILE (ACHIEVABLE)
4) RILEVANTE
5) TEMPORIZZATO
SPECIFICO: I grandi obiettivi sono ben definiti e focalizzati. Un focus di questo genere crea una forza dirompente.
L'obiettivo diventa come una calamita in grado di attirare le risorse necessarie per realizzarlo, e più le energie sono concentrate, più potere genera.
MISURABILE: Un obiettivo senza un risultato misurabile è come una competizione sportiva senza tabellone segnapunti. I numeri sono una parte essenziale del processo.
ACHIEVABLE (raggiungibile): Troppo spesso le persone, i professionisti fissano obiettivi oltre la loro portata. Sogna in grande ma quando definisci i tuoi obiettivi fai in modo di mantenere almeno un piede saldamente ancorato alla realtà.
RILEVANTE: Un obiettivo per essere tale deve rivestire un’importanza maggiore rispetto ad altre cose, perché altrimenti il rischio è che col tempo si perda la giusta motivazione nel perseguirlo.
TEMPORIZZATO: Gli obiettivi di qualsiasi natura, sia personali che lavorativi, possono essere realizzati solo quando viene fissato un tempo, non una scadenza.
Fai una pianificazione provvisoria di ciò che vuoi raggiungere e aggiustala giorno per giorno in base a quanto fatto.
Esempi di obiettivi SMART
- Attività fisica regolare
- Migliorare la consapevolezza emotiva
- Socializzazione e relazioni
Avere un diario sempre aggiornato su cui annotare i propri obiettivi e i progressi può risultare alquanto utile. È una guida per un percorso, un'opportunità di continua verifica, perché non si perda di vista motivazione e scopo.
INCONTRI (n.64) (Una metafora per tutti)
Il mio saluto prima di andare, stasera va per metafore. Chi leggerà potrà dare il senso che vuole o sente per sé.
Perché se situazioni e condizioni sono diverse, simili le strategie, uguali le emozioni.
Una volta coprii di stelle una parete.
Sempre più su con lo sguardo, ne colmai ogni curva e avvallamento.
Fino alla luna, oltre l'universo.
Perfezione non esiste,
perché non si è capaci di cercare, scrutare e scoprire.
E poi coprire coi sogni la realtà, senza negarla.
Metafora e riflessione di quel che spesso accade per caso o accidente, fuori dal proprio controllo. È la Vita, non si dovrebbe comunque restare a guardare, e fare qualcosa, qualsiasi cosa per porre rimedio e quindi accettare, senza privarsi dei sogni o negando la realtà.
Alcuna paura, per gestire al meglio ciò che succede in ogni fase e riuscire ad andare oltre, mentre si fruisce e si assapora nonostante tutto, il gusto della vita.
lunedì 14 ottobre 2024
INCONTRI (n.63) (Un sabato qualunque ma coi fiocchi)
Mary devi alzarti?!
È una domanda o un'esclamazione, ho pensato nel dormiveglia...
Certo, lo so... ho risposto.
In realtà ero già sveglia da un po', qualche miagolio sonnacchioso m'aveva allertato.
Così mi sono alzata al solito di buonora, perchè presto all'opera, non più come un tempo, prima vestita di silenzio.
Tra una faccenda e l'altra molti pensieri.
Pensieri di ordinaria quotidianità, pensieri di normalità "straordinaria", quella che affianca l'altra.
Ormai è così, per me lo è, e comunque sono serena perché come "dono" sento di far parte di un Tutto "straordinario".
Ogni settimana ha il suo sabato che poi altro non è che un giorno qualunque, più o meno programmato secondo buoni propositi, e manco tanto. Molto lavoro domestico, la spesa settimanale, da colmare alcune lacune inevitabili e giustificate dal buon intento.
In particolare questo sabato ho avuto da preparare i miei fiocchi, tornano quindi le belle parole ascoltate dalle persone che incontro, al solito le ho fatte mie e poi ne faccio dono a Chi leggerà...
《Nella mia vita ho preferito l' "Essere" all' "Avere". L'Essere porta l'avere, l'Avere alla lunga non ti fa essere》
Quanta saggezza ed umanità insieme, c'è da riflettere ed imparare.
Perché io vado al recupero del mio tempo, e voglio farlo al meglio.
E un'altra giornata scivola via, e chiuderò gli occhi mentre la notte scende sui pensieri miei. Ne ho fermato qualcuno, l'ultimo in particolare, mi volgo al domani, quello immediato, prossimo venturo. Meglio non accampar pretese.
domenica 13 ottobre 2024
INCONTRI (n.62) (Il Tempo va e porta via le "cose")
Viviamo, e per poterlo fare siamo convinti aver bisogno di certezze, ma l'unica valida da cui partire è la conoscenza di sé.
Tutte le altre non sono certezze, bensì convinzioni se non convenzioni.
Pare strano, il "non attaccamento" regala certezze.
Per arrivarci occorre lasciar andare ciò a cui si è molto attaccati e che proprio per questo appesantisce e non serve, e trattenere il poco che fa bene ma uguale per tutti non è.
Lasciar andare è come perdere qualcosa coscientemente...
"L’arte di perdere non è difficile da imparare;
così tante cose sembrano pervase dall’intenzione
di essere perdute, che la loro perdita non è un disastro.
Perdi qualcosa ogni giorno. Accetta il turbamento
delle chiavi perdute, dell’ora sprecata.
L’arte di perdere non è difficile da imparare.
Poi pratica lo smarrimento sempre più, perdi in fretta:
luoghi, e nomi, e destinazioni verso cui volevi viaggiare.
Nessuna di queste cose causerà disastri".
- Elizabeth Bishop -
Che bella metafora, alleggerisce il concetto di fondo.
Lasciar andare non è privarsi di nulla, ma capire davvero di che cosa si ha bisogno, così da eliminare il superfluo o sostituirlo con qualcosa di nuovo, diverso. E sentirsi finalmente come prima, se non meglio.
Un tempo fui persona che non si liberava neppure dei cocci rotti, in seguito il timore di dover perdere ben altro e non solo quelli portò a sbarazzarmi di ciò che fosse materialmente fragile.
Così la mia persona, pure fragile ma leggera, ora è agli occhi altrui più preziosa.
INCONTRI (n.61) (Essere altro... essere oltre)
In reparto oggi giornata "moscia", nel senso... pochi pazienti e sensibile tranquillità. Ben vengano però giornate così per ovvi motivi, e poi perchè questa per me è stata particolarmente "ricca" di spunti di riflessione e di sorriso.
In particolare in una stanza ci siamo ritrovati in tre col nome di battesimo che inizia con la lettera "M"...
Come il nome della Nostra Mamma celeste... ha esclamato un paziente.
Bella coincidenza... ho replicato io, aggiungendo... vuol dire che in questo momento Lei è in mezzo a Noi. Anche un posto così può trasformarsi, se lo vogliamo, in un angolo di Paradiso.
E mi è tornato in mente quando da ammalata pensavo una parola e immediatamente cercavo quella dal significato opposto, perché allora mente ed animo vivevano di negatività ed io per lucido distacco volevo scrollarmela di dosso.
Quindi se pensavo... ho paura, subito seguiva, avrò coraggio.
E ancora... mi sento angosciata? Devo stare tranquilla
Da sfiduciata a fiduciosa.
Se infelice, varrà sempre la pena essere almeno serena.
venerdì 11 ottobre 2024
INCONTRI (n.60) (Un sorriso per un sorriso)
"Dolce sentire" era accanto a "Mamma a tempo pieno", fanno quasi sempre la chemio insieme, l'una accanto all'altra, perché i loro caschi refrigeranti che limitano la caduta dei capelli, sono collegati alla stessa macchina.
Sono entrata e mi hanno accolto con simpatia. Riscuoto un discreto successo tra i giovani, e anche tra i meno giovani in verità.
Infatti si immagina quanto bene possa fare una stretta di mano o un sorriso in un luogo di cura?
È la terapia delle "carezze" che leniscono il dolore e sanano le ferite. Perché si possa guarire nel corpo senza che restino cicatrici nell'animo.
Noi volontari non abbiamo la pretesa di arrivare a tanto, però facciamo del nostro meglio per accompagnare, sostenere con un sorriso e ascolto attento.
È desiderio comune, un sogno da realizzare, perché in ospedale capitiamo un po' tutti e sempre con la speranza di sentirci come a casa, trattati non da numero o patologia bensì "persona" a cui rivolgersi sorridenti e con tenerezza.
Quanti volti può avere la Speranza?
Tanti e sinceri, perché giusti e mirati.
E in cambio che cosa se ne può ricevere?
Dolcezze ed affetto all'infinito, se per grazia di Dio riusciamo a farci voler bene subito donando presenza e compagnia.
INCONTRI (n.59) (Note colorate a ravvivare un momento sempre uguale)
"Le persone sono come le vetrate.
Scintillano e brillano quando c’è il sole, ma quando cala l’oscurità rivelano la loro bellezza solo se c’è una luce dentro".
Quando si vive un'esperienza estrema e in particolare la malattia, si rivela la propria vera natura. A volte vengono fuori lati del carattere sconosciuti persino a se stessi.
Una mente aperta, la totale mancanza di pregiudizi, questo ho riscontrato conversando con un paziente "insospettabile" da questo punto di vista.
Una vita dedita al lavoro e alla famiglia, intesa in modo tradizionale, ma con un'incredibile ampiezza di vedute...
Se si vive insieme litigando sempre, perché continuare? Meglio lasciarsi, la felicità non ha prezzo.
Un uomo semplice, sereno pur nella condizione di una recidiva. Al mattino va a correre un po' per mantenersi in forma e un po' per non pensare...
In effetti, come affermava Alda Merini, non serve essere colti, è sufficiente essere umani.
Signora, avete una caramella alla menta?
Ho rovesciato il contenuto del mio sacchetto rosso sul copriletto...
Note colorate a ravvivare un momento sempre uguale.
Mi dispiace...
Ma no, va bene pure questa, al limone. È uguale per "aggiustarsi" la bocca.
E poi ci siamo salutati...
Tra due settimane, troverai la caramella alla menta. È una promessa, e le promesse si mantengono.
giovedì 10 ottobre 2024
INCONTRI (n.58) (Trasparente mai per caso)
Se per il piatto rotto ieri, ho cambiato tutti gli altri, oggi mi è venuto cosi senza causa né motivo, fare altrettanto coi bicchieri. E se prima sono stati colorati, oggi ho optato per la trasparenza.
Ogni tanto c'è bisogno di qualcosa che prima c'era, poi persa di vista, ora se ne sente all'improvviso il desiderio... o è la necessità?
Credo aver imboccato la strada per una metafora, e sia pur inconsapevolmente, considerati i tempi attuali, ci sta.
La Trasparenza è una grande qualità, non ha segreti, non cela misteri. Tutto appare com'è, e per Chi apprezza è spunto di conoscenze e insegnamenti nuovi.
Sarà perché ho imparato ad osservare con attenzione ogni dettaglio, a trarvi spunti per l' "universale", sarà per questo che percepisco la trasparenza ovunque quando è.
Della persona trasparente i pensieri sono evidenti, potrà dire anche altro e diverso perché il momento lo richiede, però il Suo volto parlerà e l'agire potrebbe essere colto come buon insegnamento.
Erroneamente potrebbe essere considerata pure fragile, però secondo sempre metafora, anche il cristallo è fragile, comunque per la trasparenza ha la capacità di accattivarsi la luce.
INCONTRI (n.57) (Un piatto rotto e la voglia di cambiare)
Basta poco, e tornano ricordi, promemoria per non fare passi indietro.
Eh già, perché in passato ne ho accumulato di tazze, tazzine, piatti e piattini e tante altre cose.
Chi me l'ha fatto fare, considerando che
tutto può finire, e per questo niente servire.
Comunque e per fortuna nel tempo ho compreso, sentirsi leggeri, con poco, anzi il minimo necessario.
Quindi il piatto sfuggito oggi di mano, ridotto in pezzi, non mi ha sconvolto la giornata.
C'è stato un tempo in cui vedere cocci rotti mi incupiva. Allora li rimettevo insieme per ricomporre quello che era stato. E per sorridere.
Ora non è più così.
Sorrido anzi rido al piatto rotto.
È l'occasione per tirar fuori il nuovo, dimenticato a volte ignorato, e farne uso per ogni occasione.
Del resto la vita è solo una, e ogni tanto occorre rinnovarsi, in tutto.
E se non ora... quando?
lunedì 7 ottobre 2024
INCONTRI (n.56) (Cambiano le stagioni)
Stamattina i gattini erano stranamente tranquilli, ma tranquilli davvero, allora ho colto la palla al balzo e mi sono affacciata alla finestra.
A volte mi sembra di tornare indietro, quando i miei figli erano appena nati (soprattutto la prima), e non c'era mai tempo di fare niente che esulasse da loro.
Beh, almeno posso dire che i gatti sono una valida terapia per mantenermi giovane.
Così... dicevo... da "diversamente giovane" ho aperto la finestra.
Aria fresca, più di una brezza a fine estate e meno di un vento che apre l'uscio all'autunno, mi ha colto. Profumo di bucato appena steso e del primo brodo di stagione a sobbollire.
Anche col tempo bello, l'Autunno si sente. Nell'aria, nei profumi, si percepisce dai colori caldi della terra.
Cambiano le stagioni, è naturale ed anche bello, soprattutto quando se ne mettono insieme più di quanto un tempo credevi.
Chissà perché c'è voglia di cambiare.
Io comincio dall'essenziale,
che i miei occhi sereni non vedono sempre uguale.
L’autunno è un andante grazioso e malinconico che prepara mirabilmente il solenne adagio dell’inverno
- George Sand ‐
domenica 6 ottobre 2024
INCONTRI (n.55) (La cura...?)
Premesso che una grande mano la dà ognuno a se stesso con l'ottimismo e la fiducia, questi potenziano i farmaci e diventano a loro volta efficace terapia. Aggiungiamo quindi qualche personale strategia e si potrà guardare al futuro.
La mia fu ed è ancora la "scrittura", per cui quest'ultimo quarto di vita sta diventando un "capolavoro". Almeno per me.
A questo punto un invito è d'obbligo, e voglio credere di rivolgermi proprio a Te, si... a Te che leggi.
Prova a mettere penna su carta per scrivere i motivi per cui Ti senti privo/a di serenità. Dai libero sfogo alla voce del Cuore, fai emergere angoscia e ansie... dai un nome a tutto questo. Poi rileggi quello che hai scritto... 1, 2, 3 volte o più. Ti accorgerai di sentirti meno pressato/a, distante come vivessi un sogno e non la realtà.
Magari ne verrà fuori una storia o una poesia, non importa se non c'è rima o dimentichi qualche punto fermo. Forse hai il Cuore colmo e l'emozione straripa, e va tutto bene purché Tu stia bene.
Piano piano, poi ritroverai equilibrio. Amici miei dico questo non per pura "teoria", ma esperienza personale di vita vissuta. Per ogni tipo di dolore, qualunque sia il grado, nessuno è unico e originale. Potranno esserlo invece le strategie per superarlo.
Allora avrai preso la giusta "lucida distanza" dal problema che tale più non sarà o forse molto meno.
La cura...?
Non hai che da cominciare.
Prova e te ne convincerai.
sabato 5 ottobre 2024
INCONTRI (n.54) (Accontentarsi è essenziale)
Tra le mie cose, un breve scritto, anche questo mio...
"Ho eliminato il superfluo. La sveglia, il ninnolo, e l'abito elegante.
Il Tempo mi allerta, lo spazio libero mi alletta, l'eleganza mi viene appresso".
Inevitabilmente mi riporta all' "essenziale", concetto ricorrente nelle mie riflessioni e nelle conversazioni pressoché quotidiane.
"Per trovare la pace interiore pratica il non attaccamento".
Giustissimo, non restare attaccati ad oggetti e neppure a situazioni, perché il timore della perdita non turbi oltremisura e faccia perdere di vista l'essenziale.
Come fare allora?
Tutto con gentilezza e garbo, anche lentamente ma con decisione.
Noi siamo molto di più... di una sveglia, un ninnolo, un abito elegante.
Le cose si rompono o si perdono, cambiano le idee... le persone care purtroppo un giorno ci lasciano.
Noi restiamo al di là di tutto, perché ci è dato, e nel rispetto della vita dobbiamo continuare senza voltarci indietro.
Un esempio?
Al mio nome potrebbe essere affiancato senza dubbio un block notes, da quando imparai a scrivere e non ho finito ancora.
Appunti, citazioni, liste della spesa, emozioni... una sorta di zibaldone che mi ha sempre ben rappresentata.
Qualche volta è diventato un diario, altre un verseggiare in codice perché capissi solo io.
Mi rendo conto però, che è ora di lasciar andare block notes e gran parte del contenuto.
Buonanotte e... sogni normali, perché accontentarsi è essenziale
INCONTRI (n.53) (Fra tutti gli Angeli sulla terra)
Ho 71 anni, sto invecchiando e sono contenta. Mi amo, ho la mia piccola famiglia, sei gatti e una cagnolina, ed un'altra immensa cui dedico quotidiani pensieri... che cosa posso desiderare di più?
Se poi vado ai particolari mi sento fortunata se non addirittura privilegiata. In tanti si ricordano di me, persino il nome, e questo mi fa felice, non solo contenta.
Sono credente, convinta che da sempre un Angelo mi sia accanto, perché mi guidi e mi protegga.
E sicuramente se sono ancora qui dopo la tempesta, un motivo c'è.
Quell'Angelo mi indica la strada...
Siamo Tutti Angeli di Dio, "Messaggeri" della sua bontà, chiamati ad essere vicini a chi non può... solidali con chi non sa come ascoltarne la voce.
"Se solo sapessi quanto soffro insieme a te
dell'amaro della vita.
Vorrei accarezzarti con mani di carne
ma lo sussurro a chi ti sta accanto...
vorrei dirti le parole più vere dell'amore,
ma le suggerisco a chi ti regala una parola.
Vorrei vederti raccogliere tutto l'amore che semini
per sentirti soddisfatto della tua vita
ma come ogni cosa... il tempo lascerà crescere il frutto
che tu stesso hai fatto nascere.
Gioisci perché attraverso le tue mani io regalo l'amore
a chi ha la fortuna d'incontrarti...
Tu non lo sai forse ma io sono il tuo Angelo,
quello che mai t'abbandonerà e che è qui solo per te
e grazie a te può amare il mondo."
Perché nessuno resti solo con la paura, oppresso dall'angoscia... e ritrovi la forza e la magia di un sorriso ricevuto al momento giusto, ricambiato come segno di gratitudine, donato e condiviso ancora per tante e tante volte.
Fra tutti gli Angeli che sono sulla Terra...
giovedì 3 ottobre 2024
INCONTRI (n.52) (E tutto intorno è Musica)
Chissà se è un caso, oppure no che mi viene da pensare alla Musica come terapia.
Con la musica, dal subconscio si riportano alla luce i ricordi, che possono così contribuire a rendere libero il soggetto dalle angosce inconsapevoli. Soprattutto quando risulta difficile aprirsi con fiducia al dialogo e alla condivisione.
Prima di smorzare la luce, ma anche a luci spente, scegliamo il momento giusto, e tacitato il telefono, tv oscurata, indossiamo le cuffiette e accendiamo la musica.
Cuore e Mente si incontreranno
nell'espressione di un pensiero.
Perché è così, la Musica mette d'accordo tutti.
Appartiene all'essere umano, è vita stessa. Nasce da un'ispirazione di pochi secondi, ma evolve in armonia secondo una "costruzione" precisa.
Sette note sette... da una "scala" all'Infinito, al Divino, all'Eterno.
Alcuni musicisti affermano di essere credenti grazie alla musica, in quanto le riconoscono una magnificenza non terrena.
Anche il Dolore ha la sua musica. Va in crescendo e poi termina adagio, comunque sia, comunque vada.
Similitudini coraggiose, quasi un azzardo.
Quanti pensieri slegati, simili ad emozioni che cercano di star dietro a note diesis e bemolle.
E prima di andare, un invito. Ascoltate questa originale versione strumentale di "Halleluja". Protagonista solo la Musica.
mercoledì 2 ottobre 2024
INCONTRI... (n.51) (Pensieri fuori stagione)
E va via pure Settembre e l'Autunno è una realtà, pure se certe giornate sembrano ancora quasi estive.
Cambiano così gli scenari, non cambia l'andare della vita, monotona per i più che non vanno oltre.
Eppure basterebbe poco per sentirsi addosso la "magia" della vita.
In questa stagione ad esempio, restare seduti ad osservare le foglie staccarsi dai rami e posarsi al suolo.
Era estate e le foglie davano ombra e melodie diverse, ora è autunno e quelle stesse foglie, cadute e accartocciate, suonano altro motivo, crepitio da scintille nel camino.
Percezione calda ed accogliente. Rassicurante.
Non farà in tempo a presentarsi Ottobre che l'armadio al suo interno perderà i colori dell'estate. Sembrerebbe naturale col grigiore del tempo, ma le "ottobrate" non mancano mai, e allora così si dovrebbe andare, in modalità "fuori stagione",
in trasparente sintonia cromatica con i pensieri positivi.
Azzurro squarcio tra le nuvole, verde speranza, rosa come i giorni più belli.
martedì 1 ottobre 2024
INCONTRI (n.50) (Dall'eternità... all'eternità)
Sfaccendavo con la tv accesa per compagnia. Mi ha colpito ad un tratto una frase...
Veniamo dall'eternità e all'eternità torneremo. Questa che viviamo nel presente è solo una parentesi, più o meno lunga.
Naturale e logico, ho pensato.
E mi sono tornate alcune riflessioni già condivise, qualche metafora per rendere l'idea.
Nel cielo le meteore e le comete, il cielo come parentesi e gli astri suddetti quelli che lo vivono, le meteore in modo rapido, quasi invisibili, le comete, lente lasciandosi dietro una scia luminosa.
Ecco, nella piena consapevolezza, l'essere umano non deve temere il momento in cui la parentesi si chiuderà, piuttosto dovrà impegnarsi per i contenuti nella parentesi.
Ché restino come luce a rischiarare la via.
Ormai la notte avanza, tra un po' smorzate le luci e chiusi gli occhi fisserò il punto, la linea, e il piccolo cerchio più colorato come fantasiose e astratte immagini di un caleidoscopio ideale, e mi abbandonerò finalmente alla quiete.
"Il giorno che temiamo come ultimo è soltanto il nostro compleanno per l’eternità"
(cit.)
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