"Quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in giù, piglia quella che va in su. È più facile andare in discesa, ma alla fine ti trovi in un buco. A salire c’è speranza. È difficile, è un altro modo di vedere le cose, è una sfida, ti tiene all’erta".
-Tiziano Terzani -
-Tiziano Terzani -
Comincio da subito, stasera con una citazione. Mi è sembrata straordinaria ed emblematica, in riferimento non solo alle esperienze estreme che a volte ci tocca vivere, ma pure per il quotidiano apparentemente semplice e scontato.
Dirò di me, non parlerò di Altri, consapevole comunque che certi sentimenti sono comuni a molti. Cambiano poi solo le scelte.
Io la mia l'ho fatta, ed è stata dura perché in un certo senso ho dovuto violentarmi. Andare contro la propria natura è una violenza fatta a se stessi, e mentre la compi non sembra neppure sia la scelta giusta. Ti senti cattivo, crudele forse a tratti pure ingrato... costa fatica perché è inerpicarsi in salita con la paura di un piede in fallo.
Chi sta a guardare, non crede ai suoi occhi, si tappa le orecchie e non vuole sentire quelle grida a denti stretti per darsi coraggio.
Non è semplice scegliere di essere come non sei mai stato, e nello stesso tempo caricarsi di un peso per non essere di peso, portare rispetto alla libertà di Chi non capisce, si meraviglia e alla fine si sente anche vittima.
Ci si ritrova ad un bivio... cambiare rotta, ovvero tutto... atteggiamento e disponibilità. Guardare ed ascoltare "part time" e secondo i propri tempi.
Oppure optare per la strada in discesa, quella percorsa da sempre, scontata e facile. Ma stavolta, dopo quel che è stato, facile solo per gli Altri perché acquieta le coscienze, non fa pensare e soprattutto cancella le difficoltà e gli ostacoli di un passato recente, ridotto così ad un incidente di percorso.
Io la mia scelta l'ho fatta. Per questo Chi mi ama continua ad esserci pure se non capisce, si sforza ma alla fine si accontenta. Beandosi del ricordo di quel che ero.
Dirò di me, non parlerò di Altri, consapevole comunque che certi sentimenti sono comuni a molti. Cambiano poi solo le scelte.
Io la mia l'ho fatta, ed è stata dura perché in un certo senso ho dovuto violentarmi. Andare contro la propria natura è una violenza fatta a se stessi, e mentre la compi non sembra neppure sia la scelta giusta. Ti senti cattivo, crudele forse a tratti pure ingrato... costa fatica perché è inerpicarsi in salita con la paura di un piede in fallo.
Chi sta a guardare, non crede ai suoi occhi, si tappa le orecchie e non vuole sentire quelle grida a denti stretti per darsi coraggio.
Non è semplice scegliere di essere come non sei mai stato, e nello stesso tempo caricarsi di un peso per non essere di peso, portare rispetto alla libertà di Chi non capisce, si meraviglia e alla fine si sente anche vittima.
Ci si ritrova ad un bivio... cambiare rotta, ovvero tutto... atteggiamento e disponibilità. Guardare ed ascoltare "part time" e secondo i propri tempi.
Oppure optare per la strada in discesa, quella percorsa da sempre, scontata e facile. Ma stavolta, dopo quel che è stato, facile solo per gli Altri perché acquieta le coscienze, non fa pensare e soprattutto cancella le difficoltà e gli ostacoli di un passato recente, ridotto così ad un incidente di percorso.
Io la mia scelta l'ho fatta. Per questo Chi mi ama continua ad esserci pure se non capisce, si sforza ma alla fine si accontenta. Beandosi del ricordo di quel che ero.
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