Immagini da raccontare. Proprio così, perché con vivace semplicità si può tradurre in scene un lungo periodo di storia, con conflitti e guerre, compresi aneddoti che difficilmente la memoria accantonerà.
E' stato molto bravo don Gaetano, parroco della Chiesa di S.S. Maria della Serritella in Volturino (FG), ad illustrare un lungo racconto di secoli che fa da cornice alla statua di quella Madonna, patrona del luogo sin dal 1774.
Una piccola chiesa in stile "romanico rustico", unico edificio ancora esistente dell’antico casale dei Templari, ora scomparso. Non ci sono tracce della sua fondazione, è noto tuttavia che l’originario edificio a due navate fu restaurato una prima volta dai Domenicani fra ‘400 e ‘500 e una seconda volta nel corso del ‘700 dopo un ulteriore lungo periodo di abbandono. In questa occasione la navata est fu demolita, mentre la navata ovest, che costituisce l’unica navata della chiesa attuale, fu trasformata secondo i gusti dell’epoca. L’ingresso fu spostato dal lato nord a quello sud, perché la porta doveva guardare verso il comune che fosse allora sede vescovile.
Nella cappella est della chiesa fu collocata nel 1718 una statua in legno di Cedro raffigurante la Madonna col Bambino. Inizialmente questa era una delle Madonne nere, come in uso al tempo in cui bisognava conciliare il culto pagano con quello cristiano. Il colore bruno, infatti riportava a quello della terra fertile che molti popoli adoravano come dea.
Il simulacro, la cui datazione è ignota, è stata nel tempo più volte restaurato, ed è oggetto di devozione popolare.
La chiesa di Santa Maria della Serritella è ancora meta di pellegrinaggio durante il doppio festeggiamento in onore della Madonna, la prima domenica di maggio quando viene traslata su carri agricoli addobbati a festa nel comune di Volturino, dove resta per i mesi estivi, e l'8 settembre in occasione della festa patronale. Dopo questa data viene riportata nella piccola chiesa, immersa in un'oasi di verde che mira tutte le località nate dall'originario Montecorvino poi distrutto.
C'è pure una storia, o meglio una leggenda che si narra su S. Maria della Serritella. Si dice che liberò il territorio dai briganti, in quanto i loro cavalli arrivati in prossimità della chiesa mostrarono l'intenzione di non andare oltre, inginocchiandosi.
Bellissimo racconto, fascino autentico che ha completato anche il Nostro "percorso giubilare" con indulgenza plenaria. La porta della piccola chiesa infatti, è ingresso ad un'ulteriore opportunità di Misericordia divina.
E' stato molto bravo don Gaetano, parroco della Chiesa di S.S. Maria della Serritella in Volturino (FG), ad illustrare un lungo racconto di secoli che fa da cornice alla statua di quella Madonna, patrona del luogo sin dal 1774.
Una piccola chiesa in stile "romanico rustico", unico edificio ancora esistente dell’antico casale dei Templari, ora scomparso. Non ci sono tracce della sua fondazione, è noto tuttavia che l’originario edificio a due navate fu restaurato una prima volta dai Domenicani fra ‘400 e ‘500 e una seconda volta nel corso del ‘700 dopo un ulteriore lungo periodo di abbandono. In questa occasione la navata est fu demolita, mentre la navata ovest, che costituisce l’unica navata della chiesa attuale, fu trasformata secondo i gusti dell’epoca. L’ingresso fu spostato dal lato nord a quello sud, perché la porta doveva guardare verso il comune che fosse allora sede vescovile.
Nella cappella est della chiesa fu collocata nel 1718 una statua in legno di Cedro raffigurante la Madonna col Bambino. Inizialmente questa era una delle Madonne nere, come in uso al tempo in cui bisognava conciliare il culto pagano con quello cristiano. Il colore bruno, infatti riportava a quello della terra fertile che molti popoli adoravano come dea.
Il simulacro, la cui datazione è ignota, è stata nel tempo più volte restaurato, ed è oggetto di devozione popolare.
La chiesa di Santa Maria della Serritella è ancora meta di pellegrinaggio durante il doppio festeggiamento in onore della Madonna, la prima domenica di maggio quando viene traslata su carri agricoli addobbati a festa nel comune di Volturino, dove resta per i mesi estivi, e l'8 settembre in occasione della festa patronale. Dopo questa data viene riportata nella piccola chiesa, immersa in un'oasi di verde che mira tutte le località nate dall'originario Montecorvino poi distrutto.
C'è pure una storia, o meglio una leggenda che si narra su S. Maria della Serritella. Si dice che liberò il territorio dai briganti, in quanto i loro cavalli arrivati in prossimità della chiesa mostrarono l'intenzione di non andare oltre, inginocchiandosi.
Bellissimo racconto, fascino autentico che ha completato anche il Nostro "percorso giubilare" con indulgenza plenaria. La porta della piccola chiesa infatti, è ingresso ad un'ulteriore opportunità di Misericordia divina.
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