Che cosa mi porterò di questa giornata appena trascorsa? La tenacia del mare e un gran mal di schiena. Ah... e la caparbietà di Chi vuole davvero.
Stamattina sono stata al mare, e una volta lì e solo allora, mi è venuto in mente che era il 6 Aprile.
Ci sono andata anche con un orribile mal di schiena che da un po' mi affligge e fa scavare nei pensieri. Mi sono detta... magari passerà, e sono andata per non far dispiacere e non il suo contrario... far piacere, ché la differenza c'è se pur sottile. Troppe volte avevo tergiversato con l'Amore della mia Vita, che rivendica ogni tanto i Suoi "diritti" di marito che ha scoperto il sentimento dolce e tranquillo di questa Nostra età. Così stavolta non ho potuto dirgli di no, anche col mal di schiena che mi riporta alle ansie di un tempo. E manco a farlo apposta... proprio oggi che è stato il 6 Aprile.
E' vero quando si dice di un "passato che ritorna", pure se in forma diversa, in situazioni e luoghi che non sono quelli. Perché sono le emozioni che restano sempre uguali a se stesse.
Sei anni fa di questa giornata facevo la mia prima chemio... ero in un luogo che non era la mia casa... avevo tanti timori...
E feci mille pensieri e trovai la forza di superare quel momento e poi andare avanti. Ad oggi appunto, sono sei anni, e spero in "proroghe" a lungo termine.
Oggi ero al mare, e ho ricordato i vari passaggi di quel giorno... ora per ora. Nel ripetuto movimento di quelle onde blande, accompagnato dalla nota melodia ho ravvisato ciò che provai quel dì. L'animo che si faceva indietro per poi ritornare fiducioso, e infine abbandonarsi sulla riva. Sarà quel che sarà, mi dicevo... altro non posso, ma quel che è in me ce lo metto tutto.
Proprio come oggi, perché ho fatto lo stesso... anche col mal di schiena che apre certi varchi ai sospetti, alla paura... l'ho fatto per non dare dispiacere ma in fondo per dare a me stessa il piacere gratificante di farcela sempre ancora.
Lungo la strada di ritorno all'auto, ad un certo punto un altro "segno" che è apparso come incoraggiamento e pure lode, quasi Qualcuno avesse voluto dirmi... hai visto, ci sei riuscita... persino nella più erta salita si può. Da un muro di recinzione spuntava una pianta. Non un ciuffo d'erba selvatica o gramigna, ma una vera e propria pianta.
Da resilienti si sfida e vince la vita più dura.
Stamattina sono stata al mare, e una volta lì e solo allora, mi è venuto in mente che era il 6 Aprile.
Ci sono andata anche con un orribile mal di schiena che da un po' mi affligge e fa scavare nei pensieri. Mi sono detta... magari passerà, e sono andata per non far dispiacere e non il suo contrario... far piacere, ché la differenza c'è se pur sottile. Troppe volte avevo tergiversato con l'Amore della mia Vita, che rivendica ogni tanto i Suoi "diritti" di marito che ha scoperto il sentimento dolce e tranquillo di questa Nostra età. Così stavolta non ho potuto dirgli di no, anche col mal di schiena che mi riporta alle ansie di un tempo. E manco a farlo apposta... proprio oggi che è stato il 6 Aprile.
E' vero quando si dice di un "passato che ritorna", pure se in forma diversa, in situazioni e luoghi che non sono quelli. Perché sono le emozioni che restano sempre uguali a se stesse.
Sei anni fa di questa giornata facevo la mia prima chemio... ero in un luogo che non era la mia casa... avevo tanti timori...
E feci mille pensieri e trovai la forza di superare quel momento e poi andare avanti. Ad oggi appunto, sono sei anni, e spero in "proroghe" a lungo termine.
Oggi ero al mare, e ho ricordato i vari passaggi di quel giorno... ora per ora. Nel ripetuto movimento di quelle onde blande, accompagnato dalla nota melodia ho ravvisato ciò che provai quel dì. L'animo che si faceva indietro per poi ritornare fiducioso, e infine abbandonarsi sulla riva. Sarà quel che sarà, mi dicevo... altro non posso, ma quel che è in me ce lo metto tutto.
Proprio come oggi, perché ho fatto lo stesso... anche col mal di schiena che apre certi varchi ai sospetti, alla paura... l'ho fatto per non dare dispiacere ma in fondo per dare a me stessa il piacere gratificante di farcela sempre ancora.
Lungo la strada di ritorno all'auto, ad un certo punto un altro "segno" che è apparso come incoraggiamento e pure lode, quasi Qualcuno avesse voluto dirmi... hai visto, ci sei riuscita... persino nella più erta salita si può. Da un muro di recinzione spuntava una pianta. Non un ciuffo d'erba selvatica o gramigna, ma una vera e propria pianta.
Da resilienti si sfida e vince la vita più dura.
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