martedì 12 aprile 2016

QUEI GIUSTI "ACCOMODAMENTI"


Chiamale pure strategie di sopravvivenza, senza non se ne uscirebbe vivi. Neppure per quel tempo destinato. Per questo a volte, è vero siamo "leoni dalle unghie spezzate" ma con l'animo che non smette mai di ruggire.
Stasera una collega volontaria ed io siamo state a far visita alla "Principessa" del gruppo, è da un po' che non partecipa agli incontri e sapevamo che non stava affatto bene. Dopo ben 26 anni di malattia la Mente è sempre lucida e l'animo carico di grinta, ma il fisico qualche cedimento l'accusa.
L'abbiamo trovata a letto, inizialmente "floscia" nello spirito forse perché fino a quel momento immersa nei pensieri, poi ha riacquistato vigore e brio sia pure tra i lamenti. Lei ce la mette sempre tutta, tiene alla Sua dignità e così anche stavolta non si è smentita, ha ripreso a raccontarsi. Di sé fatti antichi già tante volte condivisi, e quelli recenti con dovizia di particolari e termini scientifici. Già... a forza di starci dentro finiamo con l'addottorarci nostro malgrado senza essere neppure granché colti.
Un rovescio della medaglia che diventa una forma di protezione, dal momento che se del nemico più sai, meno ne hai paura. Un accomodamento come un altro, grazie al quale e all'aiuto della buona sorte la Nostra Amica può vantare tale "anzianità di servizio" per una per niente nobile causa.
Mentre tornavo a casa pensavo a me stessa parecchi anni fa, quando mai avrei pensato di poter parlare con facilità e disinvoltura di cancro, terapie... sopravvivenza. Un'esperienza così stravolge le ottiche, abbatte i limiti... muri creati dalla coscienza come alibi per non vedere, sapere, toccare con mano. Ora per me è tutto diverso, ne scrivo perfino e poi riprendo i ricordi e ne faccio condivisione ancora, ché spero possano tornare utili a tanti. Lo spero tanto, davvero...
Emoticon heart DI QUESTI GIORNI... 4 ANNI FA
Continuo a... raccontare del periodo di ricostruzione. Ormai mancava solo la chiamata, e la Mente e l'Animo si predisponevano al meglio, si "accomodavano" per uscirne ancora una volta non troppo accidentati...
mercoledì 11 aprile 2012
Porterò con me il "vecchio diario"... quello con la copertina rigida di cartone e la mezzaluna d'argento. Dove cominciò la "narrazione", prima dei fatti e degli incontri con persone meravigliose, tante da aver perso oggi il conto... e poi dei sentimenti e delle emozioni, intense da lasciare il segno.
In questi giorni continuerò a... scrivere su quelle pagine, alla vecchia maniera, ci saranno cancellature e parole ricalcate sopra, perché la foga dello scrivere di getto comporta anche questo, e periodi senza punteggiatura perché non sfugga alcun particolare del sentire col Cuore e del ragionare con la mente. Tanto poi una virgola e un punto non aggiungono niente... magari tolgono qualcosa all'autenticità dell'emozione.
E quando tornerò, rivivendo quel recente passato, riporterò ogni cosa in un flashback intensamente vissuto e arricchito del "dopo".
Questo pensiero allevia non poco l'ansia dell'attesa. E' come quando si parte e si lascia la propria casa e le abitudini... un po' dispiace, però poi si pensa al ritorno e si è contenti perché tutto apparirà diverso, praticamente nuovo.
Ma intanto un altro giorno è passato e domani è giovedì.
Nessuna chiamata è arrivata...
... e per accelerare, almeno per sapere ho telefonato io.
"Al momento non so dire nulla, mi informo e ti farò sapere"... e da allora ogni squillo, un tuffo al cuore... non per paura ma per ansia dell'incerto e del non noto.
E va bene... se così deve andare, andrà così, e resto ad aspettare.
Oggi poi... che giornata è stata... a parte tutto questo. Sembra che qualcuno nel timore di non aver più tempo abbia stipato tutto in un solo recipiente, col risultato di farlo traboccare... ed io non ce l'ho fatta più.
Troppo di tutto... troppe emozioni e alla fine mi son lasciata andare, con l'Amore della mia Vita che mi stava accanto...
(continua...)

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