Davvero... a volte non vorrei sapere neanche io chi sono, essere assolutamente "anonima" mentre seguo il Cuore, così almeno in parte riuscirei a zittire il "grillo parlante", la mia coscienza.
Non mi ripeto perché dopo tanto tempo sarebbe stucchevole e non opportuno, dico solo che "pensare" agli Altri... nel senso letterale del termine che vuole si porti e si concentri il pensiero su qualcuno... mi dà molta serenità. Se a ciò aggiungo il prendermi cura con l' "ascolto", il "sorriso" e "qualche parola", allora sto proprio bene.
Di questo ho avuto percezione da sempre ma da quando "Tutto cominciò"... ne sono certa.
Una volta, presa da un senso di disagio ne parlai con persona degna di fede.
Non sarà questo mio atteggiamento molto simile alla vanagloria? Non è che il "buono" che viene da me... sia solo per me?
Mi fu risposto che alla fine quel che contava veramente era il "risultato finale", la "summa" delle azioni che davano origine al bene per gli Altri. Come risposta non la trovai molto chiara e così continuai a... essere quel che ero, senza farmene più un problema o quasi, anche perché l'ambito in cui spaziavo non era poi gran cosa.
Trascorse il tempo e mi ritrovai un giorno a vivere quel che è noto... ansia, angoscia e dolore... e a seguire, consapevolezza, determinazione nel superare ogni cosa... sorriso.
Cominciai a sorridere a me stessa quando mi guardavo allo specchio al mattino, poi continuai a... sorridere agli Altri, fui credibile perché grande risultò il riscontro in termini di stima e affetto e, non so come, sentii il peso di una grande responsabilità... non deludere ed essere sempre la "prova vivente" di un'"incredibile vittoria possibile", che si rinnova grazie pure al benessere che torna dal prestare attenzione ed aiuto a Chi non lo chiede ma comunque lo aspetta in dono.
Fare del Bene... fa stare bene. E' come seminare alla grande lungo tutto un percorso. Senza sosta e con "qualità". Di certo il raccolto potrà essere superiore alle aspettative.
Se spostiamo il centro d'interesse da Noi stessi, non considerandoci troppo malandati, acciaccati, anche un residuo di forze sarà una grande risorsa, e non solo personale.
Scartabellando tra i molteplici miei appunti ho trovato stasera un simpatico, breve racconto...
Un'anziana di 85 anni piuttosto arzilla, fu intervistata per il suo compleanno. Il giornalista le domandò che consiglio avrebbe potuto dare alle persone della sua età per mantenersi in vita e in buona salute.
Bene, rispose l'anziana donna, alla nostra età è molto importante non smettere di usare tutto il nostro potenziale sennò marcisce. E' importante stare con la gente, e quando è possibile fare qualcosa, magari guadagnandoci pure.
Posso domandarle che cosa lei fa esattamente e in che termini di guadagno?
Bado ad un'anziana che vive nel mio quartiere, fu l'inaspettata risposta.
Perché, deve sapere... il servizio cura tutti. Sia Chi lo riceve che Chi lo fa.
Non mi ripeto perché dopo tanto tempo sarebbe stucchevole e non opportuno, dico solo che "pensare" agli Altri... nel senso letterale del termine che vuole si porti e si concentri il pensiero su qualcuno... mi dà molta serenità. Se a ciò aggiungo il prendermi cura con l' "ascolto", il "sorriso" e "qualche parola", allora sto proprio bene.
Di questo ho avuto percezione da sempre ma da quando "Tutto cominciò"... ne sono certa.
Una volta, presa da un senso di disagio ne parlai con persona degna di fede.
Non sarà questo mio atteggiamento molto simile alla vanagloria? Non è che il "buono" che viene da me... sia solo per me?
Mi fu risposto che alla fine quel che contava veramente era il "risultato finale", la "summa" delle azioni che davano origine al bene per gli Altri. Come risposta non la trovai molto chiara e così continuai a... essere quel che ero, senza farmene più un problema o quasi, anche perché l'ambito in cui spaziavo non era poi gran cosa.
Trascorse il tempo e mi ritrovai un giorno a vivere quel che è noto... ansia, angoscia e dolore... e a seguire, consapevolezza, determinazione nel superare ogni cosa... sorriso.
Cominciai a sorridere a me stessa quando mi guardavo allo specchio al mattino, poi continuai a... sorridere agli Altri, fui credibile perché grande risultò il riscontro in termini di stima e affetto e, non so come, sentii il peso di una grande responsabilità... non deludere ed essere sempre la "prova vivente" di un'"incredibile vittoria possibile", che si rinnova grazie pure al benessere che torna dal prestare attenzione ed aiuto a Chi non lo chiede ma comunque lo aspetta in dono.
Fare del Bene... fa stare bene. E' come seminare alla grande lungo tutto un percorso. Senza sosta e con "qualità". Di certo il raccolto potrà essere superiore alle aspettative.
Se spostiamo il centro d'interesse da Noi stessi, non considerandoci troppo malandati, acciaccati, anche un residuo di forze sarà una grande risorsa, e non solo personale.
Scartabellando tra i molteplici miei appunti ho trovato stasera un simpatico, breve racconto...
Un'anziana di 85 anni piuttosto arzilla, fu intervistata per il suo compleanno. Il giornalista le domandò che consiglio avrebbe potuto dare alle persone della sua età per mantenersi in vita e in buona salute.
Bene, rispose l'anziana donna, alla nostra età è molto importante non smettere di usare tutto il nostro potenziale sennò marcisce. E' importante stare con la gente, e quando è possibile fare qualcosa, magari guadagnandoci pure.
Posso domandarle che cosa lei fa esattamente e in che termini di guadagno?
Bado ad un'anziana che vive nel mio quartiere, fu l'inaspettata risposta.
Perché, deve sapere... il servizio cura tutti. Sia Chi lo riceve che Chi lo fa.
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