Emoticon heart
E' un'abitudine, una necessità ormai... scrivere a tarda ora. E mi accorgo che non sempre mi muovo in "leggerezza" di argomenti. Aggiungo che max tra un quarto d'ora, qualcuno... si può immaginare Chi... comincerà a farmi pressione. Ma insomma, non c'è altro momento della giornata...?
A esserci, ci sarebbe ma sono io che non ci sono.
Ho provato tante volte, però mi sono persa per strada. Pensavo che comunque del tempo avevo, mi rilassavo e il tempo fuggiva, quasi a mia insaputa. Insomma per "rendere" ho bisogno di sentirmi sotto pressione, in un certo senso... stressata.
Mi farà male questo? Non credo. Certamente è una forma di stress, accompagnato da una "piccola ansia", ha effetto benefico perché porta al raggiungimento di un "obiettivo" e alla conseguente soddisfazione. La prova di essere in grado di superarsi in qualsiasi condizione.
Ce la farò... non ce la farò?
Pare un pensiero negativo, in un certo senso lo è in quanto "dubbio", sicuramente è uno "stimolo" cui la Mente risponde in modo individuale. In altri termini si genera stress... distress se resta endogeno, eustress se proietta al di fuori l'azione.
Arrovellarsi su un pensiero negativo porta al rimuginio, cercare di passare oltre tramite l'elaborazione invece conduce alla decisione. Non si gira in tondo, ma si prende la via diritta.
Vita stressante o vita stressata? Dipende dai soggetti, condizioni e pure situazioni, alcune di quest'ultime particolarmente difficili. Come la "malattia".
Ricordo che per me lo stress maggiore fu nei due mesi che precedettero la diagnosi. Quando mi tenevo dentro il dubbio quasi certezza, senza trovare il coraggio di parlarne. Dopo fu più facile, anche in presenza di un percorso duro. C'era da decidere tra l'azione e l'attesa. Scelsi le due cose insieme, Fare quel che si doveva e poi aspettare di vederne i risultati.
E' un po' quello che faccio ancora, quindi stress sempre presente ma comunque gestito.
Prendo le distanze da ciò che sento fastidioso come una scimmia sulle spalle.
A volte vorrei sorprenderla perché scappi altrove, ma non sono abbastanza capace e forte per guardarla negli occhi, ed essa si sposta solo di pochi passi. Me ne accorgo perché continuo a sentirne il peso e l'alitare umido e scomodo sul collo.
Allora sempre con la Mente mi preparo, accomodo e poi non ci penso più.
Come un tuono che preceduto dal lampo spaventa meno perché quest'ultimo l'ha annunciato.
Senza paura, per gestire al meglio l'esistenza in ogni fase e riuscire ad andare oltre, mentre si fruisce e si assapora pienamente il gusto della vita.
A esserci, ci sarebbe ma sono io che non ci sono.
Ho provato tante volte, però mi sono persa per strada. Pensavo che comunque del tempo avevo, mi rilassavo e il tempo fuggiva, quasi a mia insaputa. Insomma per "rendere" ho bisogno di sentirmi sotto pressione, in un certo senso... stressata.
Mi farà male questo? Non credo. Certamente è una forma di stress, accompagnato da una "piccola ansia", ha effetto benefico perché porta al raggiungimento di un "obiettivo" e alla conseguente soddisfazione. La prova di essere in grado di superarsi in qualsiasi condizione.
Ce la farò... non ce la farò?
Pare un pensiero negativo, in un certo senso lo è in quanto "dubbio", sicuramente è uno "stimolo" cui la Mente risponde in modo individuale. In altri termini si genera stress... distress se resta endogeno, eustress se proietta al di fuori l'azione.
Arrovellarsi su un pensiero negativo porta al rimuginio, cercare di passare oltre tramite l'elaborazione invece conduce alla decisione. Non si gira in tondo, ma si prende la via diritta.
Vita stressante o vita stressata? Dipende dai soggetti, condizioni e pure situazioni, alcune di quest'ultime particolarmente difficili. Come la "malattia".
Ricordo che per me lo stress maggiore fu nei due mesi che precedettero la diagnosi. Quando mi tenevo dentro il dubbio quasi certezza, senza trovare il coraggio di parlarne. Dopo fu più facile, anche in presenza di un percorso duro. C'era da decidere tra l'azione e l'attesa. Scelsi le due cose insieme, Fare quel che si doveva e poi aspettare di vederne i risultati.
E' un po' quello che faccio ancora, quindi stress sempre presente ma comunque gestito.
Prendo le distanze da ciò che sento fastidioso come una scimmia sulle spalle.
A volte vorrei sorprenderla perché scappi altrove, ma non sono abbastanza capace e forte per guardarla negli occhi, ed essa si sposta solo di pochi passi. Me ne accorgo perché continuo a sentirne il peso e l'alitare umido e scomodo sul collo.
Allora sempre con la Mente mi preparo, accomodo e poi non ci penso più.
Come un tuono che preceduto dal lampo spaventa meno perché quest'ultimo l'ha annunciato.
Senza paura, per gestire al meglio l'esistenza in ogni fase e riuscire ad andare oltre, mentre si fruisce e si assapora pienamente il gusto della vita.
Cara Mary, spesso ci troviamo ad un bivio, e non è facile scegliere
RispondiEliminala direzione, credo che bisogna seguire in silenzio la realtà e sicuramente potranno arrivare delle sorprese, anche quando credi che nulla ti fa credere a questo.
Ciao e buona notte cara amica, cerchiamo sempre di sorridere.
Tomaso
Grazie, Tomaso... buonanotte
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