Emoticon heart
E non torna, pure questo giorno, l'ultimo delle feste. Da domani è un nuovo inizio, voglio vederla così... perché mi sento ancora un po' così
così. E mi si perdoni questi "eccessi" che di licenza letteraria non hanno niente, ma servono a realizzare e rendere i pensieri che portano una vena malinconica, in modo più leggero.
Pur consapevoli eravamo partiti in piena e bene augurante allegria, la Vita si sa com'è, a volte non collabora, e allora parte ne abbiamo persa per strada. Adesso sarebbe da tirare le somme e fare una sorta di bilancio. Meglio di no. Lasciamo un alone di serenità a quest'ultima festa che scivola via, regaliamole un sogno o di certo un ricordo, bello e preciso. Quello che ci è rimasto dentro dal tempo che fu e sicuramente mai più ci abbandonerà.
Comincio io al solito... ci state? Mi piacerebbe però sapere anche di ciascuno. Tornare al magico momento dell'infanzia è come cercare e trovare rifugio, porto sicuro... sentirsi cullati da nenia che non tradisce.
Un sollievo per l'animo quando il corpo si ribella.
E per tornare a quel famoso ricordo rimasto dentro... il mio.
Mia madre aveva sempre sostenuto che io fossi nata "adulta", probabilmente perché primogenita di molti figli, quindi "incaricata" di responsabilità e doveri. Così mi dedicavo poco ai giochi e tanto alla lettura. Credo di aver collezionato più libri nell'infanzia che non per il tempo che seguì. Natale e Compleanno? C'era sempre un libro per me. Ed io ero contenta, assai contenta... ciò non toglie che qualche volta avrei gradito una "svisata", una dimenticanza o un errore di valutazione. Dai, alla Befana poteva anche succedere vista l'età.
Ci credevo poco ma mi piaceva immaginare quella vecchina giovane e grintosa che non invecchiava mai e si dava sempre da fare da un anno all'altro.
Senza scopa, ma in station vagon o ancor più probabile con un tir,
giungeva ogni anno nella famosa mattina.
Non arrivava a casa ma nella sala di un cinema per distribuire doni a tutti i bambini, figli dei dipendenti di un ente pubblico, fino a 12 anni,
Ricordo... avevo giusto quell'età e mi toccò pure in quell'occasione un libro, "Piccole donne". Evidentemente la Befana era stata male informata perché di quella storia avevo già letto oltre, pure che da piccole erano ormai cresciute. Pazienza, pensai rassegnata... forse era così per "raggiunto limite di età", come dire... poco prima del pensionamento dall' era felice e spensierata.
Almeno quell'ultimo anno avrei voluto invece, un grazioso servizietto da caffè.
Una tazzina, un bricco ed una caffettiera per essere felice una giornata intera.
così. E mi si perdoni questi "eccessi" che di licenza letteraria non hanno niente, ma servono a realizzare e rendere i pensieri che portano una vena malinconica, in modo più leggero.
Pur consapevoli eravamo partiti in piena e bene augurante allegria, la Vita si sa com'è, a volte non collabora, e allora parte ne abbiamo persa per strada. Adesso sarebbe da tirare le somme e fare una sorta di bilancio. Meglio di no. Lasciamo un alone di serenità a quest'ultima festa che scivola via, regaliamole un sogno o di certo un ricordo, bello e preciso. Quello che ci è rimasto dentro dal tempo che fu e sicuramente mai più ci abbandonerà.
Comincio io al solito... ci state? Mi piacerebbe però sapere anche di ciascuno. Tornare al magico momento dell'infanzia è come cercare e trovare rifugio, porto sicuro... sentirsi cullati da nenia che non tradisce.
Un sollievo per l'animo quando il corpo si ribella.
E per tornare a quel famoso ricordo rimasto dentro... il mio.
Mia madre aveva sempre sostenuto che io fossi nata "adulta", probabilmente perché primogenita di molti figli, quindi "incaricata" di responsabilità e doveri. Così mi dedicavo poco ai giochi e tanto alla lettura. Credo di aver collezionato più libri nell'infanzia che non per il tempo che seguì. Natale e Compleanno? C'era sempre un libro per me. Ed io ero contenta, assai contenta... ciò non toglie che qualche volta avrei gradito una "svisata", una dimenticanza o un errore di valutazione. Dai, alla Befana poteva anche succedere vista l'età.
Ci credevo poco ma mi piaceva immaginare quella vecchina giovane e grintosa che non invecchiava mai e si dava sempre da fare da un anno all'altro.
Senza scopa, ma in station vagon o ancor più probabile con un tir,
giungeva ogni anno nella famosa mattina.
Non arrivava a casa ma nella sala di un cinema per distribuire doni a tutti i bambini, figli dei dipendenti di un ente pubblico, fino a 12 anni,
Ricordo... avevo giusto quell'età e mi toccò pure in quell'occasione un libro, "Piccole donne". Evidentemente la Befana era stata male informata perché di quella storia avevo già letto oltre, pure che da piccole erano ormai cresciute. Pazienza, pensai rassegnata... forse era così per "raggiunto limite di età", come dire... poco prima del pensionamento dall' era felice e spensierata.
Almeno quell'ultimo anno avrei voluto invece, un grazioso servizietto da caffè.
Una tazzina, un bricco ed una caffettiera per essere felice una giornata intera.
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