Se siete molto emotivi farete una gran fatica a stare in "trincea"...
Furono le parole del Nostro facilitatore.
Che cosa significa, non bisogna esserlo allora? Meglio... "impermeabilizzati"?
Questa la replica.
Certo che no, l'emotività o meglio la capacità di sensibilizzarsi a problemi o situazioni, è una grande risorsa ma va educata, incanalata perché non sconfini e faccia danni.
A breve e per questo scopo nell'ambito del GAMA saranno tenuti 3 corsi distinti. Il primo per le operatrici del Make Up, il secondo per facilitatori, il terzo infine per volontari.
Perché non puoi piangere davanti a Chi piange, che tra l'altro ne ha maggior diritto, altrimenti penserai ad asciugare le Tue lacrime prima e non sarai solerte al bisogno altrui.
Ecco... si deve imparare a controllare le "vistose emozioni".
Non ad annullarle, perché non siamo "vuoti manichini" privi di espressione.
Già... conoscete l'antica leggenda Cherokee dei due lupi? E' una storia che spiega come e perché controllare uno dei sentimenti negativi più comuni. La Rabbia.
Saper controllare la rabbia e riuscire ad indirizzarla può essere l’arma segreta per raggiungere molti obiettivi. Se ci domina, ne siamo schiavi, ma se riusciamo ad indirizzarla può darci quella spinta necessaria per affrontare anche gli ostacoli più ostici.
Allora... come controllare la rabbia? Controllare, non reprimere. La rabbia repressa infatti può avere conseguenze ben più pericolose della semplice ira.
La leggenda Cherokee dei due lupi ha delle implicazioni interessanti per quanto riguarda il controllo della rabbia e, in generale, la gestione delle emozioni.
In una versione più nota di questo racconto, si parla di un anziano della tribù dei Cherokee che spiega al nipote come nel suo cuore e in quello di tutti gli esseri umani dimorino due lupi, un lupo nero e un lupo bianco. Il lupo bianco è docile e di buon animo, mentre quello nero è violento e rabbioso. I due lupi combattono continuamente tra di loro. Alla domanda del nipote su quale dei due lupi prevarrà, l’anziano Cherokee risponde... “Quello che nutriamo di più“.
Ne siamo sicuri? L’idea che il lupo rabbioso (nero) vada affamato, non è una scelta particolarmente brillante. La soluzione proposta nella versione inedita della famosa leggenda convince decisamente di più…
Perché entrambi i lupi vanno nutriti
Un giorno il capo di un villaggio Cherokee decise che era arrivato il momento di insegnare al suo nipote prediletto un’importante lezione di vita. Lo portò nella foresta, lo fece sedere ai piedi di un grande albero ed iniziò a raccontargli della lotta che ha luogo nel cuore di ogni essere umano.
“Caro nipote, devi sapere che nella mente e nel cuore di ogni essere umano vi è un perpetuo scontro. Se non ne prendi consapevolezza, rischi di spaventarti e questo, prima o poi, ti porterà ad essere confuso, perso e vittima degli eventi. Sappi che questa battaglia alberga anche nel cuore di una persona saggia ed anziana come me. Nel mio animo dimorano infatti due grandi lupi: uno bianco, l’altro nero. Il lupo bianco è buono, gentile e amorevole. Il lupo nero invece è scontroso, violento e rabbioso. Ogni piccolo contrattempo è un pretesto per un suo scatto d’ira. Egli litiga con chiunque, continuamente, senza ragione. Il suo pensiero è ottenebrato dall’odio, dall’avidità e dalla rabbia. Ma la sua è una rabbia inutile, perché non gli porta altro che guai“.
Al che il piccolo Cherokee chiese ansiosamente al nonno: “Ma alla fine quale dei due lupi vincerà?“
Il capo indiano rispose con voce ferma... “Entrambi. Vedi nipote, se nutrissi solo il lupo bianco, quello nero mi attenderebbe affamato nell’oscurità e alla prima distrazione attaccherebbe a morte il lupo buono. Se al contrario gli presto la giusta attenzione, cerco di comprenderne la natura ed imparo a sfruttarne la forza e la potenza nel momento del bisogno, i due lupi potranno convivere pacificamente nel mio animo.“
Il ragazzo sembrò confuso: “Come è possibile che vincano entrambi, nonno?!“
L’anziano Cherokee sorrise al nipote e continuò il suo racconto: “Il lupo nero ha molte qualità di cui tutti noi possiamo avere bisogno in determinate circostanze. Egli è temerario e determinato, astuto e capace di ideare strategie indispensabili per dominare in battaglia. Se sapremo addomesticare il nostro lupo nero egli potrà dimostrarsi il nostro più valido alleato“.
Per convincere definitivamente il nipote, il capo indiano prese dalla sua sacca due pezzi di carne e li gettò a terra, una a sinistra e l’altro a destra, ed indicandoli disse: “Qui alla mia sinistra c’è il pezzo di carne per il lupo bianco e alla mia destra il cibo per il lupo nero. Se darò ad entrambi da mangiare, i due lupi non lotteranno tra loro per conquistare la mia mente e potrò scegliere io a quale lupo rivolgermi ogni volta che ne avrò bisogno. Ricorda... la rabbia repressa, come il lupo affamato, è pericolosa.
Furono le parole del Nostro facilitatore.
Che cosa significa, non bisogna esserlo allora? Meglio... "impermeabilizzati"?
Questa la replica.
Certo che no, l'emotività o meglio la capacità di sensibilizzarsi a problemi o situazioni, è una grande risorsa ma va educata, incanalata perché non sconfini e faccia danni.
A breve e per questo scopo nell'ambito del GAMA saranno tenuti 3 corsi distinti. Il primo per le operatrici del Make Up, il secondo per facilitatori, il terzo infine per volontari.
Perché non puoi piangere davanti a Chi piange, che tra l'altro ne ha maggior diritto, altrimenti penserai ad asciugare le Tue lacrime prima e non sarai solerte al bisogno altrui.
Ecco... si deve imparare a controllare le "vistose emozioni".
Non ad annullarle, perché non siamo "vuoti manichini" privi di espressione.
Già... conoscete l'antica leggenda Cherokee dei due lupi? E' una storia che spiega come e perché controllare uno dei sentimenti negativi più comuni. La Rabbia.
Saper controllare la rabbia e riuscire ad indirizzarla può essere l’arma segreta per raggiungere molti obiettivi. Se ci domina, ne siamo schiavi, ma se riusciamo ad indirizzarla può darci quella spinta necessaria per affrontare anche gli ostacoli più ostici.
Allora... come controllare la rabbia? Controllare, non reprimere. La rabbia repressa infatti può avere conseguenze ben più pericolose della semplice ira.
La leggenda Cherokee dei due lupi ha delle implicazioni interessanti per quanto riguarda il controllo della rabbia e, in generale, la gestione delle emozioni.
In una versione più nota di questo racconto, si parla di un anziano della tribù dei Cherokee che spiega al nipote come nel suo cuore e in quello di tutti gli esseri umani dimorino due lupi, un lupo nero e un lupo bianco. Il lupo bianco è docile e di buon animo, mentre quello nero è violento e rabbioso. I due lupi combattono continuamente tra di loro. Alla domanda del nipote su quale dei due lupi prevarrà, l’anziano Cherokee risponde... “Quello che nutriamo di più“.
Ne siamo sicuri? L’idea che il lupo rabbioso (nero) vada affamato, non è una scelta particolarmente brillante. La soluzione proposta nella versione inedita della famosa leggenda convince decisamente di più…
Perché entrambi i lupi vanno nutriti
Un giorno il capo di un villaggio Cherokee decise che era arrivato il momento di insegnare al suo nipote prediletto un’importante lezione di vita. Lo portò nella foresta, lo fece sedere ai piedi di un grande albero ed iniziò a raccontargli della lotta che ha luogo nel cuore di ogni essere umano.
“Caro nipote, devi sapere che nella mente e nel cuore di ogni essere umano vi è un perpetuo scontro. Se non ne prendi consapevolezza, rischi di spaventarti e questo, prima o poi, ti porterà ad essere confuso, perso e vittima degli eventi. Sappi che questa battaglia alberga anche nel cuore di una persona saggia ed anziana come me. Nel mio animo dimorano infatti due grandi lupi: uno bianco, l’altro nero. Il lupo bianco è buono, gentile e amorevole. Il lupo nero invece è scontroso, violento e rabbioso. Ogni piccolo contrattempo è un pretesto per un suo scatto d’ira. Egli litiga con chiunque, continuamente, senza ragione. Il suo pensiero è ottenebrato dall’odio, dall’avidità e dalla rabbia. Ma la sua è una rabbia inutile, perché non gli porta altro che guai“.
Al che il piccolo Cherokee chiese ansiosamente al nonno: “Ma alla fine quale dei due lupi vincerà?“
Il capo indiano rispose con voce ferma... “Entrambi. Vedi nipote, se nutrissi solo il lupo bianco, quello nero mi attenderebbe affamato nell’oscurità e alla prima distrazione attaccherebbe a morte il lupo buono. Se al contrario gli presto la giusta attenzione, cerco di comprenderne la natura ed imparo a sfruttarne la forza e la potenza nel momento del bisogno, i due lupi potranno convivere pacificamente nel mio animo.“
Il ragazzo sembrò confuso: “Come è possibile che vincano entrambi, nonno?!“
L’anziano Cherokee sorrise al nipote e continuò il suo racconto: “Il lupo nero ha molte qualità di cui tutti noi possiamo avere bisogno in determinate circostanze. Egli è temerario e determinato, astuto e capace di ideare strategie indispensabili per dominare in battaglia. Se sapremo addomesticare il nostro lupo nero egli potrà dimostrarsi il nostro più valido alleato“.
Per convincere definitivamente il nipote, il capo indiano prese dalla sua sacca due pezzi di carne e li gettò a terra, una a sinistra e l’altro a destra, ed indicandoli disse: “Qui alla mia sinistra c’è il pezzo di carne per il lupo bianco e alla mia destra il cibo per il lupo nero. Se darò ad entrambi da mangiare, i due lupi non lotteranno tra loro per conquistare la mia mente e potrò scegliere io a quale lupo rivolgermi ogni volta che ne avrò bisogno. Ricorda... la rabbia repressa, come il lupo affamato, è pericolosa.
Conoscere, accettare e sfruttare la propria emotività nelle circostanze più adatte. E non ci sarà alcuna lotta interiore.
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