Emoticon heart
Fino a qualche anno fa per l'onomastico avrei gradito solo rose di colore rosa.
Delicate, profumate... le vedevo adatte a me, condizionata probabilmente dal nome che mi fu dato tanti anni fa e che riporta all'unica figura eterea e benedetta.
Associazione di idee? Forse qualcosa in più.
Quando pronuncio il mio nome, la risposta o replica è sempre la stessa...
che bello, il nome della Madonna!
Non importa se qualche tempo dopo avendolo dimenticato, glielo ripropongo a mo' di indovinello e non sanno rispondere. Sono a "senso unico", ma per me va bene ugualmente, l'ingenua simpatia e la tenerezza che ne consegue vincono su tutta la linea.
Comunque alla fine vengo sempre "identificata", e stimolati in modo giusto, si... che lo dicono questo mio nome, musicale assai e così dolce che davvero è "pura poesia".
Il 12 settembre ormai anche quest'anno è passato, auguri ne ho ricevuti e fiori pure... variopinti, e di rosa neanche uno. Qualcosa è cambiato, si sa... mi manca "quel fiore" ma è poco importante. Ora c'è altro.
E anche per il nome che porto... devo dire che mi piace... almeno ora, mentre un tempo non lo "gradivo" affatto, perché era così comune che quando fuori casa si rivolgevano a me, rispondevano almeno altre due con me... e sia chiaro, si parla sempre di spazi ristretti.
Le mie sorelle, nate dopo, portavano nomi belli ed originali per l'epoca, a me invece era toccato quello non di una ma entrambe le nonne... non si poteva scappare, e così arrivai a detestare persino il "privilegio" della primogenitura.
Tutto questo per un tempo abbastanza lungo... non quantificabile in anni perché a tratti il peso di un "nome da Nonna" si è fatto sentire anche in momenti ed occasioni recenti, quando "nonna" avrei potuto esserlo ampiamente. Poi... anche in questo caso tutto si è capovolto dopo la malattia.
E miracolosamente il "mio Nome" suonava in modo diverso, aveva una musicalità che non avevo mai notato prima e mi piaceva ripeterlo se mi veniva chiesto.
Ora... quando mi presento, più di una persona replica... non poteva essere altrimenti, non potevi chiamarti che così. A parte i soliti, infatti gli altri ricordano questo nome tanto comune, però adesso sono l'unica a voltarsi, perché come chiamano me non chiamano nessuna.
E c'è pure un 20% di persone che azzarda e traduce il mio nome, con un tocco "english" niente male... Mary, sfatando un grosso mito... che un nome comune come il mio non possa essere originale.
Quando nacqui, tantissimi anni fa... mio padre fu il solo ad osare, rendere "straniero" il nome più italiano che c'è, e di rimando mamma e nonna lo riportarono al "giusto rango" arricchendolo di diminutivi e vezzeggiativi da "voltastomaco". Col trascorrere del tempo gli restituirono dignità come da anagrafe, e così mi restò... affibbiato, sopportato e alla fine accettato.
Poi... per dar conferma ai cambiamenti che sarebbero stati, con la malattia il nome si modificò ancora, solo a volte per mio volere e altrui.
E fu... Mary per coraggio e Maria sempre, finalmente con se stessa in armonia.
Delicate, profumate... le vedevo adatte a me, condizionata probabilmente dal nome che mi fu dato tanti anni fa e che riporta all'unica figura eterea e benedetta.
Associazione di idee? Forse qualcosa in più.
Quando pronuncio il mio nome, la risposta o replica è sempre la stessa...
che bello, il nome della Madonna!
Non importa se qualche tempo dopo avendolo dimenticato, glielo ripropongo a mo' di indovinello e non sanno rispondere. Sono a "senso unico", ma per me va bene ugualmente, l'ingenua simpatia e la tenerezza che ne consegue vincono su tutta la linea.
Comunque alla fine vengo sempre "identificata", e stimolati in modo giusto, si... che lo dicono questo mio nome, musicale assai e così dolce che davvero è "pura poesia".
Il 12 settembre ormai anche quest'anno è passato, auguri ne ho ricevuti e fiori pure... variopinti, e di rosa neanche uno. Qualcosa è cambiato, si sa... mi manca "quel fiore" ma è poco importante. Ora c'è altro.
E anche per il nome che porto... devo dire che mi piace... almeno ora, mentre un tempo non lo "gradivo" affatto, perché era così comune che quando fuori casa si rivolgevano a me, rispondevano almeno altre due con me... e sia chiaro, si parla sempre di spazi ristretti.
Le mie sorelle, nate dopo, portavano nomi belli ed originali per l'epoca, a me invece era toccato quello non di una ma entrambe le nonne... non si poteva scappare, e così arrivai a detestare persino il "privilegio" della primogenitura.
Tutto questo per un tempo abbastanza lungo... non quantificabile in anni perché a tratti il peso di un "nome da Nonna" si è fatto sentire anche in momenti ed occasioni recenti, quando "nonna" avrei potuto esserlo ampiamente. Poi... anche in questo caso tutto si è capovolto dopo la malattia.
E miracolosamente il "mio Nome" suonava in modo diverso, aveva una musicalità che non avevo mai notato prima e mi piaceva ripeterlo se mi veniva chiesto.
Ora... quando mi presento, più di una persona replica... non poteva essere altrimenti, non potevi chiamarti che così. A parte i soliti, infatti gli altri ricordano questo nome tanto comune, però adesso sono l'unica a voltarsi, perché come chiamano me non chiamano nessuna.
E c'è pure un 20% di persone che azzarda e traduce il mio nome, con un tocco "english" niente male... Mary, sfatando un grosso mito... che un nome comune come il mio non possa essere originale.
Quando nacqui, tantissimi anni fa... mio padre fu il solo ad osare, rendere "straniero" il nome più italiano che c'è, e di rimando mamma e nonna lo riportarono al "giusto rango" arricchendolo di diminutivi e vezzeggiativi da "voltastomaco". Col trascorrere del tempo gli restituirono dignità come da anagrafe, e così mi restò... affibbiato, sopportato e alla fine accettato.
Poi... per dar conferma ai cambiamenti che sarebbero stati, con la malattia il nome si modificò ancora, solo a volte per mio volere e altrui.
E fu... Mary per coraggio e Maria sempre, finalmente con se stessa in armonia.
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