Emoticon heart
Così mi sento spesso. Come un elastico, testato per la resistenza... teso sempre di più. Sono l'elastico e nello stesso tempo chi lo tiene da una parte, mentre non so chi o che cosa si oppone alla mia azione di forza.
Forza... io sono consapevole di averne abbastanza, qualche volta mostra una crepa ma la sistemo subito dopo aver carpito la "piccola luce" che l'ha attraversata. E poi vado avanti anche piuttosto bene, perché c'è sempre da imparare pure da una piccola luce.
Passo così da fatti insignificanti e disagi superabili a pensieri e riflessioni che spengono il sorriso sul nascere... quasi fosse una colpa.
E' chiaro che così non è, ma il coinvolgimento emotivo lo impone quando si è riso insieme raccontandosi storie e... piccole bugie non pietose ma colorate di speranza.
Bene... tutto questo io lo so, mantengo lucidità e distacco, resto ferma e convinta che fa parte del gioco, eppure... certe volte non mi ritrovo.
Dall'altra parte l'elastico è mollato, e tutto quanto mi fa male.
Ieri ho "rottamato" il reggiseno che indossavo dal tempo della ricostruzione. Non avrei voluto, in qualche modo mi ero legata a quell'indumento dal senso a metà, e per metà liso e per metà quasi nuovo. Poi ho ricordato un particolare, le donne come me, mastectomizzate ma non ricostruite cambiano la protesi esterna ogni 3 anni, perché si rovina e perde peculiarità.
Il mio reggiseno è durato 3 anni... si ricomincia con un altro dalle stesse caratteristiche, semi-imbottito senza ferretto con l'opzione delle compresse di garza per il perfetto arrotondamento dove manca.
Tutto questo lo so, lo sapevo, eppure... ho passato metà giornata che era anche di festa ad innervosirmi per qualcosa che mi procurava disagio.
Avessi fatto subito ciò che era da fare...
Va be, comunque era cosa di poco conto... ed è andata.
Ma sono altre "inquietudini" che serpeggiano e procurano tensione. Un senso di attesa per qualcosa che sta per succedere, tanto simile ad una nascita o... alla morte.
E' naturale, Tutti lo sappiamo... il cerchio si chiude, eppure... è come se all'interno ci restasse il vuoto. Sgomenta l'idea perché in una vita intera c'è sempre tanta pienezza, e nell'immediato sembra diventare come cenere al vento.
Sembra ma non è vero.
Non potrà essere, perché stretti in pugno resteranno ricordi e insegnamenti, i momenti del dolore e quelli di un'autentica allegria vissuta fino alle lacrime.
Gioia pura davvero.
Forza... io sono consapevole di averne abbastanza, qualche volta mostra una crepa ma la sistemo subito dopo aver carpito la "piccola luce" che l'ha attraversata. E poi vado avanti anche piuttosto bene, perché c'è sempre da imparare pure da una piccola luce.
Passo così da fatti insignificanti e disagi superabili a pensieri e riflessioni che spengono il sorriso sul nascere... quasi fosse una colpa.
E' chiaro che così non è, ma il coinvolgimento emotivo lo impone quando si è riso insieme raccontandosi storie e... piccole bugie non pietose ma colorate di speranza.
Bene... tutto questo io lo so, mantengo lucidità e distacco, resto ferma e convinta che fa parte del gioco, eppure... certe volte non mi ritrovo.
Dall'altra parte l'elastico è mollato, e tutto quanto mi fa male.
Ieri ho "rottamato" il reggiseno che indossavo dal tempo della ricostruzione. Non avrei voluto, in qualche modo mi ero legata a quell'indumento dal senso a metà, e per metà liso e per metà quasi nuovo. Poi ho ricordato un particolare, le donne come me, mastectomizzate ma non ricostruite cambiano la protesi esterna ogni 3 anni, perché si rovina e perde peculiarità.
Il mio reggiseno è durato 3 anni... si ricomincia con un altro dalle stesse caratteristiche, semi-imbottito senza ferretto con l'opzione delle compresse di garza per il perfetto arrotondamento dove manca.
Tutto questo lo so, lo sapevo, eppure... ho passato metà giornata che era anche di festa ad innervosirmi per qualcosa che mi procurava disagio.
Avessi fatto subito ciò che era da fare...
Va be, comunque era cosa di poco conto... ed è andata.
Ma sono altre "inquietudini" che serpeggiano e procurano tensione. Un senso di attesa per qualcosa che sta per succedere, tanto simile ad una nascita o... alla morte.
E' naturale, Tutti lo sappiamo... il cerchio si chiude, eppure... è come se all'interno ci restasse il vuoto. Sgomenta l'idea perché in una vita intera c'è sempre tanta pienezza, e nell'immediato sembra diventare come cenere al vento.
Sembra ma non è vero.
Non potrà essere, perché stretti in pugno resteranno ricordi e insegnamenti, i momenti del dolore e quelli di un'autentica allegria vissuta fino alle lacrime.
Gioia pura davvero.
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