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Emoticon heart
E poi ancora tenerezza. Tutto in una volta, tutto in un giorno solo.
Approcciano come sensazioni, forti e pressanti si fanno emozioni... col tempo saranno ricordi. Ne ho un bagaglio immenso, cinque anni non sono pochi e gli anni che seguiranno saranno i più importanti. Sono quelli che, soprattutto nell'immaginario mio, sono in più... oltre la sopravvivenza, e perciò da non sprecare assolutamente.
Voglio viverli "di corsa" ma pure con attenzione, ché ogni "falcata" non mi faccia perdere di vista quello che ho intorno, il Bene che arriva nelle forme impensate, a volte attraverso idee nemmeno tanto chiare, e poi con un racconto che non avresti mai pensato.
E' la "storia" che Tutti, i più "normali" almeno e quindi io mi escludo, tenderebbero ad archiviare, forse dimenticare se solo fosse possibile.
Ed ecco che all'improvviso ritorna, in un contesto in un discorso, e non puoi fare a meno di raccontarti. Lo fai con orgoglio, ma intanto a mezza voce... sembra che te ne vanti, però con un "velo" di autocommiserazione.
Anche io... mastectomia... senza ricostruzione, non l'ho voluta... e sono 19 anni... solo io so che cosa ho vissuto, avevo 33 anni.
Un racconto telegrafico, un messaggio essenziale "scappato" quasi per caso, giusto perché io ho parlato della mia esperienza, un vanto pareva essere arrivata a 5 anni.
Ricordava e raccontava ed era lì, accanto alla Sua mamma che faceva la terapia. Storie che si tramandano e si ereditano, o anche al contrario, visto che non esiste ordine cronologico o preciso.
La mamma tergiversa, esula il discorso malattia, parla di tutt'altro. Non ci sono più valori e c'è solo maleducazione... si ha tutto e manca l'amore. Droga e cattive abitudini... la donna non "sopporta" più.
Discorsi di altri tempi, sinceramente richiedono un grande sforzo di logica per tenerli insieme, però sento stringere il Cuore... è un misto di tenerezza e "piccolo dolore", piccolo perché quello grande è il Suo, fatto di paura e non accettazione al 100%, è in pratica rassegnata e lo nasconde male.
E poi... ancora tenerezza, perché in quell'atteggiamento ritrovo il ricordo di un altro assai simile.
Un'allegria forzata, battute inarrestabili ripetute e ripetitive... si rideva con Lui per non deluderlo.
Dimmi, Maria... vinceremo questa battaglia? Io ce la sto mettendo tutta, non intendo più nascondere la testa sotto la sabbia... affronto, affronto, la speranza è con me. E poi sorrido e rido, rido e sorrido... così devo vincere per forza.
E l'indice e medio erano alti nel segno della vittoria.
Spesso mi sento presa nel vortice di una fiaba, come nel bel mezzo di un ballo a corte. Tutto gira intorno e non vedo nulla e non so più dove sono...
Approcciano come sensazioni, forti e pressanti si fanno emozioni... col tempo saranno ricordi. Ne ho un bagaglio immenso, cinque anni non sono pochi e gli anni che seguiranno saranno i più importanti. Sono quelli che, soprattutto nell'immaginario mio, sono in più... oltre la sopravvivenza, e perciò da non sprecare assolutamente.
Voglio viverli "di corsa" ma pure con attenzione, ché ogni "falcata" non mi faccia perdere di vista quello che ho intorno, il Bene che arriva nelle forme impensate, a volte attraverso idee nemmeno tanto chiare, e poi con un racconto che non avresti mai pensato.
E' la "storia" che Tutti, i più "normali" almeno e quindi io mi escludo, tenderebbero ad archiviare, forse dimenticare se solo fosse possibile.
Ed ecco che all'improvviso ritorna, in un contesto in un discorso, e non puoi fare a meno di raccontarti. Lo fai con orgoglio, ma intanto a mezza voce... sembra che te ne vanti, però con un "velo" di autocommiserazione.
Anche io... mastectomia... senza ricostruzione, non l'ho voluta... e sono 19 anni... solo io so che cosa ho vissuto, avevo 33 anni.
Un racconto telegrafico, un messaggio essenziale "scappato" quasi per caso, giusto perché io ho parlato della mia esperienza, un vanto pareva essere arrivata a 5 anni.
Ricordava e raccontava ed era lì, accanto alla Sua mamma che faceva la terapia. Storie che si tramandano e si ereditano, o anche al contrario, visto che non esiste ordine cronologico o preciso.
La mamma tergiversa, esula il discorso malattia, parla di tutt'altro. Non ci sono più valori e c'è solo maleducazione... si ha tutto e manca l'amore. Droga e cattive abitudini... la donna non "sopporta" più.
Discorsi di altri tempi, sinceramente richiedono un grande sforzo di logica per tenerli insieme, però sento stringere il Cuore... è un misto di tenerezza e "piccolo dolore", piccolo perché quello grande è il Suo, fatto di paura e non accettazione al 100%, è in pratica rassegnata e lo nasconde male.
E poi... ancora tenerezza, perché in quell'atteggiamento ritrovo il ricordo di un altro assai simile.
Un'allegria forzata, battute inarrestabili ripetute e ripetitive... si rideva con Lui per non deluderlo.
Dimmi, Maria... vinceremo questa battaglia? Io ce la sto mettendo tutta, non intendo più nascondere la testa sotto la sabbia... affronto, affronto, la speranza è con me. E poi sorrido e rido, rido e sorrido... così devo vincere per forza.
E l'indice e medio erano alti nel segno della vittoria.
Spesso mi sento presa nel vortice di una fiaba, come nel bel mezzo di un ballo a corte. Tutto gira intorno e non vedo nulla e non so più dove sono...
Sono sempre molto commoventi i tuoi post, un abbraccio
RispondiEliminagrazie, Paola...
RispondiEliminaMary