Emoticon heart
"I miei "pensieri" e non solo, nel racconto di una "storia" e non solo.
TUTTI INSIEME, maglie fitte e strette di una rete per restare a galla.
Tutti i membri del gruppo sono invitati a collaborare con la condivisione delle loro storie, o semplici pensieri e anche foto. In onore e virtù della Speranza, di cui siamo TESTIMONI e CONVINTI ASSERTORI.
Nasce oggi l'EVENTO, cui avrà seguito la stesura del libro dall'omonimo titolo, per ora provvisorio... ma non troppo.
Il termine è fissato ad una data, ovviamente, suscettibile di variazioni. Anche questo dipenderà da TUTTI NOI.
GRAZIE, davvero... grazie di Cuore".
TUTTI INSIEME, maglie fitte e strette di una rete per restare a galla.
Tutti i membri del gruppo sono invitati a collaborare con la condivisione delle loro storie, o semplici pensieri e anche foto. In onore e virtù della Speranza, di cui siamo TESTIMONI e CONVINTI ASSERTORI.
Nasce oggi l'EVENTO, cui avrà seguito la stesura del libro dall'omonimo titolo, per ora provvisorio... ma non troppo.
Il termine è fissato ad una data, ovviamente, suscettibile di variazioni. Anche questo dipenderà da TUTTI NOI.
GRAZIE, davvero... grazie di Cuore".
Era il mese di ottobre dello scorso anno, e con queste parole davo inizio a quello che nell'ambito del social network più noto viene definito, evento.
A grande richiesta e da più parti mi era stato chiesto di mettere insieme i pensieri, le considerazioni e le esperienze di questi anni di "avventura" in un libro da leggere e rileggere o consultare, quasi fosse un manuale di emozioni condivise.
Pensai allora che se di condivisione si trattava, non potevo essere l'unica autrice, magari una coordinatrice o coautrice o ancora... si, azzardo perché questa figura mi piace e la trovo azzeccata... una "direttrice d'orchestra" per "impetuosa sinfonia a più mani"...
A grande richiesta e da più parti mi era stato chiesto di mettere insieme i pensieri, le considerazioni e le esperienze di questi anni di "avventura" in un libro da leggere e rileggere o consultare, quasi fosse un manuale di emozioni condivise.
Pensai allora che se di condivisione si trattava, non potevo essere l'unica autrice, magari una coordinatrice o coautrice o ancora... si, azzardo perché questa figura mi piace e la trovo azzeccata... una "direttrice d'orchestra" per "impetuosa sinfonia a più mani"...
CARMELA
"Amicizia"... e come non potevo parlare di lei! Sara, la mia amica del cuore. Dio aveva previsto anche questo, mandandola ad abitare nell'appartamento di fronte al mio. Da li' a poco mi doveva servire come sostegno! Come la manna caduta dal cielo dopo un mese di digiuno, questa è Sara per me! Quando la vidi per la prima volta, incuriosita scambiai la sua timidezza, per l'atteggiamento di una che aveva la puzza sotto il naso.
Poi successe qualcosa, fu impossibile dalla mia camera da letto fare a meno di ascoltare una telefonata di disperazione.
Il papà di Sara, ormai gravemente malato morì. Dopo un po' di tempo, presi il coraggio a quattro mani e la fermai per darle le condoglianze. Era giugno ,il caldo ci faceva ritrovare nel cortile di casa, per fare due chiacchiere. Mi sorpresi di quanto avessi sbagliato a giudicarla. Ci accomunava l'amore per i nostri anziani genitori, lei, la più piccola di sei figli, io, la più piccola di quattro.
Poi arrivò luglio, mia mamma morì, e questo ci fece unire di più.
E quando mi ammalai... li' esplose la vera amicizia. Ancora una volta ci univa una coincidenza. Sua madre aveva avuto un tumore al seno dieci anni prima e ora stava benissimo. Sapeva a cosa andavo incontro, e quando dicevo di non voler nessuno tra i piedi dopo aver fatto la chemio, lei prepotentemente ed amorevolmente non mi dava ascolto. Così si ricordava del giorno che avrei fatto la chemio, e si presentava all'uscio di casa con macedonie di frutta, ghiaccioli al limone, sperando che almeno quelli come sua mamma all'epoca, li avrei graditi. Badava a mio figlio piccolo, coetaneo del suo, per intere giornate.
Tutte le domeniche mi mandava messaggini di versetti della bibbia che mi davano forza e coraggio. Ed oggi è ancora qui a coccolarmi ...........GRAZIE SARA.
Poi successe qualcosa, fu impossibile dalla mia camera da letto fare a meno di ascoltare una telefonata di disperazione.
Il papà di Sara, ormai gravemente malato morì. Dopo un po' di tempo, presi il coraggio a quattro mani e la fermai per darle le condoglianze. Era giugno ,il caldo ci faceva ritrovare nel cortile di casa, per fare due chiacchiere. Mi sorpresi di quanto avessi sbagliato a giudicarla. Ci accomunava l'amore per i nostri anziani genitori, lei, la più piccola di sei figli, io, la più piccola di quattro.
Poi arrivò luglio, mia mamma morì, e questo ci fece unire di più.
E quando mi ammalai... li' esplose la vera amicizia. Ancora una volta ci univa una coincidenza. Sua madre aveva avuto un tumore al seno dieci anni prima e ora stava benissimo. Sapeva a cosa andavo incontro, e quando dicevo di non voler nessuno tra i piedi dopo aver fatto la chemio, lei prepotentemente ed amorevolmente non mi dava ascolto. Così si ricordava del giorno che avrei fatto la chemio, e si presentava all'uscio di casa con macedonie di frutta, ghiaccioli al limone, sperando che almeno quelli come sua mamma all'epoca, li avrei graditi. Badava a mio figlio piccolo, coetaneo del suo, per intere giornate.
Tutte le domeniche mi mandava messaggini di versetti della bibbia che mi davano forza e coraggio. Ed oggi è ancora qui a coccolarmi ...........GRAZIE SARA.
COSIMO
Assunta, 44 anni, nel 2006 le viene diagnosticato un K del rinofaringeo. Da questa fase iniziale, pensieri, dolori, ferite, i capelli che vanno e che vengono, il tutto associato alla chemioterapia ed alla radioterapia. Ma non ci volle molto a smaltire il colpo di tutto ciò, infatti ritornò ad essere subito se stessa, vitale e coraggiosa come sempre, si preparava a far fronte a quello che viene definito un K raro, e lo fece con molto coraggio, pur consapevole che l'esito, era fortemente incerto, per via della scarsa conoscenza a riguardo.
Nel suo percorso si rende conto che i pazienti chiamano in causa il rapporto malattia - tempo, perché si dà per scontato, che per un tipo di cancro, se non vi è una risposta immediata, la vita va oltre un periodo prestabilito. Ma da chi? E su quale base? Questo era quanto si chiedeva, arrivando ad una conclusione... il tempo per vivere o morire spesso non è dato dalla malattia, ma dalla capacità di contenere gli effetti collaterali delle terapie e da uno stato psicologico adeguato, oltre all'umorismo, nonostante tutto.
Lei, a parte alcuni periodi, era spensierata e per niente preoccupata, affrontava le sue giornate in modo tranquillo, tra la musica, il teatro, la tv, ed un paio di ore passate in villa a respirare un po' d'aria.
Per lei la nascita e la morte erano due facce della stessa medaglia, in mezzo c'era un tempo che trascorreva verso un traguardo sicuro. Era il modo in cui concepiva questo traguardo finale che la rendeva un gigante, per lei la morte era un'entità che poteva essere sconfitta con l'amore per il prossimo e verso Dio, per tutto il tempo della vita.
Conclusione... da lei ho imparato che la vita è preziosa, e che va vissuta in ogni contesto e circostanza, che ogni giorno è a se stante, indipendentemente da ciò che ci offre, e se ci sorride o meno.
Nei confronti della vita dobbiamo porci sempre con amore, e soprattutto verso Dio, così da vivere una vita per la vita, proseguo promesso da Gesù, e se saremo stati capaci di fare ciò, la morte sarà stata sconfitta.
Assunta... non ti dimenticherò mai.
(continua...)
Nel suo percorso si rende conto che i pazienti chiamano in causa il rapporto malattia - tempo, perché si dà per scontato, che per un tipo di cancro, se non vi è una risposta immediata, la vita va oltre un periodo prestabilito. Ma da chi? E su quale base? Questo era quanto si chiedeva, arrivando ad una conclusione... il tempo per vivere o morire spesso non è dato dalla malattia, ma dalla capacità di contenere gli effetti collaterali delle terapie e da uno stato psicologico adeguato, oltre all'umorismo, nonostante tutto.
Lei, a parte alcuni periodi, era spensierata e per niente preoccupata, affrontava le sue giornate in modo tranquillo, tra la musica, il teatro, la tv, ed un paio di ore passate in villa a respirare un po' d'aria.
Per lei la nascita e la morte erano due facce della stessa medaglia, in mezzo c'era un tempo che trascorreva verso un traguardo sicuro. Era il modo in cui concepiva questo traguardo finale che la rendeva un gigante, per lei la morte era un'entità che poteva essere sconfitta con l'amore per il prossimo e verso Dio, per tutto il tempo della vita.
Conclusione... da lei ho imparato che la vita è preziosa, e che va vissuta in ogni contesto e circostanza, che ogni giorno è a se stante, indipendentemente da ciò che ci offre, e se ci sorride o meno.
Nei confronti della vita dobbiamo porci sempre con amore, e soprattutto verso Dio, così da vivere una vita per la vita, proseguo promesso da Gesù, e se saremo stati capaci di fare ciò, la morte sarà stata sconfitta.
Assunta... non ti dimenticherò mai.
(continua...)
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