Stavo quasi per andare via. Evidentemente l'atmosfera sarà apparsa "surriscaldata" di sorrisi perché l'infermiera, quella che tutti sanno timida, arrossendo non ha resistito...
"Come siete messe vi farei una fotografia..."
"E perché? certo, ho capito, siamo belle", ho risposto io sorridendo, anzi continuando a... sorridere, perché era stato questo a colpire, che chiacchierassimo senza mai smettere di sorridere.
Ma dai... a volte mi ripeto... che strana cosa è, IO che sorrido...
Non è che non fossi capace di farlo, ma lesinavo un po' col sorriso, riservandolo per le grandi occasioni o quando, per buona educazione, non se ne poteva fare a meno.
Poi... la bufera, ed ora... guarda il caso, mi ricordano per il sorriso.
E' che il sorriso mi viene da dentro, costituisce una parte di me, nasce dalla voglia di vivere, è diventata un'arma per vivere.
All'inizio della mia "storia" ce n'era davvero poco perché l'ansia e la paura la facevano da padrone, poi nacque come abbozzo perché lo dovevo fare, e ho continuato a... farlo, scoprendo di stare meglio e non ho smesso più. Anche durante la chemio che non è certo cosa da prendere a ridere, ho sempre sorriso e qualcuno aveva persino notato di non avermi mai visto così allegra.
Ero fiduciosa, e andavo avanti guardando da lontano il traguardo che prima o poi avrei raggiunto.
Adesso insieme con gli Altri rivivo situazioni che vedo in maniera ancora più diversa, perché mutato è l'atteggiamento verso la vita, mutato lo stato d'animo.
Ritrovarsi pure per ricordare chi non c'è più, ad esempio, può essere un'occasione di forte meditazione che allontana persino la paura della morte, perché attraverso quel tempo fatto di difficoltà ma anche di superamento delle stesse, si elaborano convinzioni e si rafforzano valori raggiungendo una maturità piena e consapevole.
Come si può allora aver paura di morire se non si è temuto vivere?
E se fino a "ieri" coloro che incontravi erano solo degli illustri sconosciuti che magari ti facevano perder tempo perché eri costretto a scambiare qualche parola, impari poi ad "amarli" tutti, indiscriminatamente e a capire la ricchezza che ti viene donata e a tua volta doni pur stabilendo un rapporto fugace.
E la meraviglia a vederne i frutti? A me questo tempo che è seguito ha rivoluzionato la vita, non mi importa più di niente, o meglio tutte quelle cose che erano prima al centro del mio quotidiano e lo banalizzavano non mi interessano più.
Di tutto rido e a chiunque sorrido. Posso provare dolore, perché sono di carne e ho Cuore, ma non conosco rancore se non per me stessa.
Per poi recuperare, migliorarmi e aggiungere colori a questa vita mia... come biglie colorate nella trasparenza.
"Come siete messe vi farei una fotografia..."
"E perché? certo, ho capito, siamo belle", ho risposto io sorridendo, anzi continuando a... sorridere, perché era stato questo a colpire, che chiacchierassimo senza mai smettere di sorridere.
Ma dai... a volte mi ripeto... che strana cosa è, IO che sorrido...
Non è che non fossi capace di farlo, ma lesinavo un po' col sorriso, riservandolo per le grandi occasioni o quando, per buona educazione, non se ne poteva fare a meno.
Poi... la bufera, ed ora... guarda il caso, mi ricordano per il sorriso.
E' che il sorriso mi viene da dentro, costituisce una parte di me, nasce dalla voglia di vivere, è diventata un'arma per vivere.
All'inizio della mia "storia" ce n'era davvero poco perché l'ansia e la paura la facevano da padrone, poi nacque come abbozzo perché lo dovevo fare, e ho continuato a... farlo, scoprendo di stare meglio e non ho smesso più. Anche durante la chemio che non è certo cosa da prendere a ridere, ho sempre sorriso e qualcuno aveva persino notato di non avermi mai visto così allegra.
Ero fiduciosa, e andavo avanti guardando da lontano il traguardo che prima o poi avrei raggiunto.
Adesso insieme con gli Altri rivivo situazioni che vedo in maniera ancora più diversa, perché mutato è l'atteggiamento verso la vita, mutato lo stato d'animo.
Ritrovarsi pure per ricordare chi non c'è più, ad esempio, può essere un'occasione di forte meditazione che allontana persino la paura della morte, perché attraverso quel tempo fatto di difficoltà ma anche di superamento delle stesse, si elaborano convinzioni e si rafforzano valori raggiungendo una maturità piena e consapevole.
Come si può allora aver paura di morire se non si è temuto vivere?
E se fino a "ieri" coloro che incontravi erano solo degli illustri sconosciuti che magari ti facevano perder tempo perché eri costretto a scambiare qualche parola, impari poi ad "amarli" tutti, indiscriminatamente e a capire la ricchezza che ti viene donata e a tua volta doni pur stabilendo un rapporto fugace.
E la meraviglia a vederne i frutti? A me questo tempo che è seguito ha rivoluzionato la vita, non mi importa più di niente, o meglio tutte quelle cose che erano prima al centro del mio quotidiano e lo banalizzavano non mi interessano più.
Di tutto rido e a chiunque sorrido. Posso provare dolore, perché sono di carne e ho Cuore, ma non conosco rancore se non per me stessa.
Per poi recuperare, migliorarmi e aggiungere colori a questa vita mia... come biglie colorate nella trasparenza.
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