Sarà per quella "benedetta" e più volte comprovata teoria dei corsi e ricorsi storici, o ancor più semplicemente per il dato di fatto che l'essere umano non cambia mai, per l'una o per l'altro succede che ci si ritrova a vivere situazioni già viste.
E "Alice nel paese delle Meraviglie" ancora una volta si troverà... senza paese, ad aggirarsi e districarsi tra contorti pensieri. Naturalmente i Suoi, perché come potrebbe di Altri, se già pensa di conoscere se stessa e poi sbaglia?
“Una vita senza ricerca non è degna d’essere vissuta” diceva Socrate.
Questo palesemente non si dimentica e la prima ricerca è quella che si fa dentro se stessi... coi sentimenti dopo averli sfrondati del superfluo, rendendoli puri e sublimi come Amore Universale... con le emozioni che dai sentimenti scaturiscono... con l'onestà di pensiero che vuole si vada avanti senza volere il male ma solo il bene, non pestando i piedi ad alcuno.
E' chiaro che qualche errore pur si commette... ma come è che esiste sempre Chi comprende, e di rimando Chi si arrocca e di lì non scende?
Quando alla fine della chemioterapia mi fu detto che avrei potuto continuare a... frequentare l'ambiente se l'avessi voluto, per me fu un "segno", qualcosa che spiegava e dava un senso a ciò che inaspettatamente mi era capitato. Cominciai a essere di casa lì, e da lì non mi sono più allontanata, ma non è stato sempre facile. All'inizio ben accolta... forse perché quel mio entusiasmo considerato di "prossima scadenza"... in seguito, a fasi alterne guardata con occhi diversi... ero troppo presente, invadente... o cosa?
Comunque non ho mai taciuto, anzi ho cercato il confronto continuo... avevo motivazioni, argomenti e "giuste modalità di approccio", e questo mi era detto. Alla fine venivo congedata sempre allo stesso modo...
"Hai il dono della comunicazione. Che dobbiamo dirti? Sei unica. Ma bada, ti scontrerai ancora, quando sarai fuori di qui... perché non sono tutti come te".
Sono passati quattro anni... vivo una realtà "doppia", perché da quella in cui ero stata calata a viva forza non ho voluto del tutto staccarmi, e nella "normalità" che ha di nuovo preso possesso di me, oggi mi aggiro, a volte sentendomi estranea, soprattutto nelle "relazioni umane".
Queste ora sono più difficili... vado con la "purezza di Cuore", ma spesso è travisata.
Ne soffro... spesso mi violento, perché trovo una porta chiusa. Proverò ancora con il sorriso, magari mi andrà bene qualche volta...
Sennò, mi farò indietro, tornerò nel mio confine... carica di "triste meraviglia".
E "Alice nel paese delle Meraviglie" ancora una volta si troverà... senza paese, ad aggirarsi e districarsi tra contorti pensieri. Naturalmente i Suoi, perché come potrebbe di Altri, se già pensa di conoscere se stessa e poi sbaglia?
“Una vita senza ricerca non è degna d’essere vissuta” diceva Socrate.
Questo palesemente non si dimentica e la prima ricerca è quella che si fa dentro se stessi... coi sentimenti dopo averli sfrondati del superfluo, rendendoli puri e sublimi come Amore Universale... con le emozioni che dai sentimenti scaturiscono... con l'onestà di pensiero che vuole si vada avanti senza volere il male ma solo il bene, non pestando i piedi ad alcuno.
E' chiaro che qualche errore pur si commette... ma come è che esiste sempre Chi comprende, e di rimando Chi si arrocca e di lì non scende?
Quando alla fine della chemioterapia mi fu detto che avrei potuto continuare a... frequentare l'ambiente se l'avessi voluto, per me fu un "segno", qualcosa che spiegava e dava un senso a ciò che inaspettatamente mi era capitato. Cominciai a essere di casa lì, e da lì non mi sono più allontanata, ma non è stato sempre facile. All'inizio ben accolta... forse perché quel mio entusiasmo considerato di "prossima scadenza"... in seguito, a fasi alterne guardata con occhi diversi... ero troppo presente, invadente... o cosa?
Comunque non ho mai taciuto, anzi ho cercato il confronto continuo... avevo motivazioni, argomenti e "giuste modalità di approccio", e questo mi era detto. Alla fine venivo congedata sempre allo stesso modo...
"Hai il dono della comunicazione. Che dobbiamo dirti? Sei unica. Ma bada, ti scontrerai ancora, quando sarai fuori di qui... perché non sono tutti come te".
Sono passati quattro anni... vivo una realtà "doppia", perché da quella in cui ero stata calata a viva forza non ho voluto del tutto staccarmi, e nella "normalità" che ha di nuovo preso possesso di me, oggi mi aggiro, a volte sentendomi estranea, soprattutto nelle "relazioni umane".
Queste ora sono più difficili... vado con la "purezza di Cuore", ma spesso è travisata.
Ne soffro... spesso mi violento, perché trovo una porta chiusa. Proverò ancora con il sorriso, magari mi andrà bene qualche volta...
Sennò, mi farò indietro, tornerò nel mio confine... carica di "triste meraviglia".
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