La mia esperienza nel reparto di Oncologia è fortissima...lascia segno che si rinnova sempre più in senso positivo.
Il pensiero torna al giorno in cui terminata la chemioterapia fui invitata a tornare anche al di fuori dei normali controlli, tutte le volte che mi fossi sentita sola e non capita. Perché è facile che questo succeda... nessuno può comprendere pienamente quello che si prova durante e anche dopo il tumore se per quell' "avventura" non è passato. Ed io, ancor prima di sentirmi sola e non compresa ero tornata una, due volte a settimana e poi... tutti i giorni, per un anno e mezzo.
"Vado per le infusioni all'anima", rispondevo a Chi chiedeva e non capiva... e intanto mi sentivo bene "dentro", segno che quel tipo di "trattamento" funzionava e anche alla grande perché prendeva, coinvolgeva pure le persone che incontravo... "quelli che contano".
E ora mi si ripropone ogni volta di continuare a... vivere quel vissuto tanto sentito, coltivato con l'entusiasmo di una rinascita e la speranza di un futuro tutto da scoprire.
Per due volte alla settimana torno con gioia vera a girare per quelle stanze, a fare incontri vecchi e nuovi, ascoltare storie, dubbi e dolori, suscitare almeno qualche sorriso.
Più o meno riesco nell'intento e non ci credo ancora come sia stato possibile per me, così timida e timorosa sempre. E' vero... dovevo pur crescere, e la malattia mi è stata severa maestra di vita, e lo è ancora sia pure per altre forme.
"In questo momento è il Tuo corpo che sta parlando per Te, hai un orecchio di fuoco e gli occhi accesi...", mi fu detto ad un certo punto da " un camice bianco", forse comprendendo la mia emozione e il grande coinvolgimento, e all'inizio di questa esperienza effettivamente fu così, poi pian piano per me è diventato come sentirmi a casa... l'emozione è sempre la stessa ma la capacità di gestirla è molto migliorata.
E non dimentico mai di promuovere la "VITA" come un prodotto assai allettante perché ci si possa attaccare maggiormente e amarla oltre l'immaginabile... lo faccio col "SORRISO" e la "PROGETTUALITA'", è necessario non smettere mai entrambi.
Sarebbe negare se stessi, le finalità dell'esistenza.
In questo c'è una bella presa di coscienza... si afferma un vago malessere ma nello stesso tempo la ferma volontà di superarlo... insieme, in un clima di libertà, fiducia e riservatezza.
Quest'ultimo "quarto di vita" mi prende assai, è la risposta a quel "perché" ripetuto tante volte... non voglio che mi sfugga di mente.
In quasi due anni per quei corridoi non sono mai mancata, neppure d'estate... nemmeno oggi che però ho dimenticato di firmare la "presenza".
Incalzata dal tempo... troppo presa dai pensieri, sarà l'unica volta per una firma dimenticata.
Il pensiero torna al giorno in cui terminata la chemioterapia fui invitata a tornare anche al di fuori dei normali controlli, tutte le volte che mi fossi sentita sola e non capita. Perché è facile che questo succeda... nessuno può comprendere pienamente quello che si prova durante e anche dopo il tumore se per quell' "avventura" non è passato. Ed io, ancor prima di sentirmi sola e non compresa ero tornata una, due volte a settimana e poi... tutti i giorni, per un anno e mezzo.
"Vado per le infusioni all'anima", rispondevo a Chi chiedeva e non capiva... e intanto mi sentivo bene "dentro", segno che quel tipo di "trattamento" funzionava e anche alla grande perché prendeva, coinvolgeva pure le persone che incontravo... "quelli che contano".
E ora mi si ripropone ogni volta di continuare a... vivere quel vissuto tanto sentito, coltivato con l'entusiasmo di una rinascita e la speranza di un futuro tutto da scoprire.
Per due volte alla settimana torno con gioia vera a girare per quelle stanze, a fare incontri vecchi e nuovi, ascoltare storie, dubbi e dolori, suscitare almeno qualche sorriso.
Più o meno riesco nell'intento e non ci credo ancora come sia stato possibile per me, così timida e timorosa sempre. E' vero... dovevo pur crescere, e la malattia mi è stata severa maestra di vita, e lo è ancora sia pure per altre forme.
"In questo momento è il Tuo corpo che sta parlando per Te, hai un orecchio di fuoco e gli occhi accesi...", mi fu detto ad un certo punto da " un camice bianco", forse comprendendo la mia emozione e il grande coinvolgimento, e all'inizio di questa esperienza effettivamente fu così, poi pian piano per me è diventato come sentirmi a casa... l'emozione è sempre la stessa ma la capacità di gestirla è molto migliorata.
E non dimentico mai di promuovere la "VITA" come un prodotto assai allettante perché ci si possa attaccare maggiormente e amarla oltre l'immaginabile... lo faccio col "SORRISO" e la "PROGETTUALITA'", è necessario non smettere mai entrambi.
Sarebbe negare se stessi, le finalità dell'esistenza.
In questo c'è una bella presa di coscienza... si afferma un vago malessere ma nello stesso tempo la ferma volontà di superarlo... insieme, in un clima di libertà, fiducia e riservatezza.
Quest'ultimo "quarto di vita" mi prende assai, è la risposta a quel "perché" ripetuto tante volte... non voglio che mi sfugga di mente.
In quasi due anni per quei corridoi non sono mai mancata, neppure d'estate... nemmeno oggi che però ho dimenticato di firmare la "presenza".
Incalzata dal tempo... troppo presa dai pensieri, sarà l'unica volta per una firma dimenticata.
Bellissima questa frase: "Vado per le infusioni all'anima"... è sempre un'emozione leggerti ♥
RispondiEliminaChe Dio ti benedica immensamente ♥
Un grosso bacio
Grazie, Vivy... e per me è sempre un piacere leggere un Tuo commento.
RispondiEliminaUn abbraccio...
Mary