E non è che sia finita. La sensazione è sempre quella di continuare a...combattere, anche a distanza di tempo, anche se viene ripetuto, "non temere", "è tutto a posto", o "procede bene".
Si lotta non solo perché questa malattia resta addosso come una seconda pelle, se ne sente l'odore, si sogna di notte. Devi scontrarti pure con quella parte di Te che a volte prende il sopravvento con l'inquietudine latente e il senso di vittimismo, perché sente che tutto si allontana... minaccia, pericolo, ma forte e profonda resta l'orma dei ricordi. Non basterà lo scorrere del tempo a lavare le ferite, medicarne le cicatrici... cancellare tutto.
E per non farti sopraffare da essa, devi combattere, anche a muso duro se necessario. Io lo faccio... la sfido... la guardo negli occhi... la prendo di petto, e così riesco a tacitarla almeno per un po'.
"Eh, mia cara... non pensare che sia sempre così. A casa sono diversa. Mi sembra tutto più difficile e strano. Mi sforzo per non far pesare la cosa ai miei figli, al marito... ma devo confessarti che a volte proprio loro mi irritano, persino vederli girare per casa mi dà fastidio. E allora, per non essere cattiva, mi chiudo in un mutismo che fa paura pure a me stessa..."
Così mi ha risposto una paziente quando Le ho detto che mi sembrava reagisse molto bene alla situazione...
Riflettendo poi, mi sono ritrovata a darle pienamente ragione. Capitava anche a me un tempo, succede ancora. Che cosa mai sarà questa "dualità" che mai ci abbandona, e fa sì che, "riconoscendoci", ci doniamo a vicenda sorrisi, coraggio... ci fa ricaricare a Nostra stessa insaputa? E gli Altri invece ci sembrano quasi "estranei"?
Tra due giorni tornerò dove so di essere compresa e comprendo...
e tra altri pensieri spariranno le mie ansie, dimenticherò me stessa, un tempo malata, a volte troppo riflessiva se ossessionata da ciò che è stato.
Basterà questo a non "spazzare via" i giorni migliori, quell'occasione in più, come foglietti di un calendario.
Si lotta non solo perché questa malattia resta addosso come una seconda pelle, se ne sente l'odore, si sogna di notte. Devi scontrarti pure con quella parte di Te che a volte prende il sopravvento con l'inquietudine latente e il senso di vittimismo, perché sente che tutto si allontana... minaccia, pericolo, ma forte e profonda resta l'orma dei ricordi. Non basterà lo scorrere del tempo a lavare le ferite, medicarne le cicatrici... cancellare tutto.
E per non farti sopraffare da essa, devi combattere, anche a muso duro se necessario. Io lo faccio... la sfido... la guardo negli occhi... la prendo di petto, e così riesco a tacitarla almeno per un po'.
"Eh, mia cara... non pensare che sia sempre così. A casa sono diversa. Mi sembra tutto più difficile e strano. Mi sforzo per non far pesare la cosa ai miei figli, al marito... ma devo confessarti che a volte proprio loro mi irritano, persino vederli girare per casa mi dà fastidio. E allora, per non essere cattiva, mi chiudo in un mutismo che fa paura pure a me stessa..."
Così mi ha risposto una paziente quando Le ho detto che mi sembrava reagisse molto bene alla situazione...
Riflettendo poi, mi sono ritrovata a darle pienamente ragione. Capitava anche a me un tempo, succede ancora. Che cosa mai sarà questa "dualità" che mai ci abbandona, e fa sì che, "riconoscendoci", ci doniamo a vicenda sorrisi, coraggio... ci fa ricaricare a Nostra stessa insaputa? E gli Altri invece ci sembrano quasi "estranei"?
Tra due giorni tornerò dove so di essere compresa e comprendo...
e tra altri pensieri spariranno le mie ansie, dimenticherò me stessa, un tempo malata, a volte troppo riflessiva se ossessionata da ciò che è stato.
Basterà questo a non "spazzare via" i giorni migliori, quell'occasione in più, come foglietti di un calendario.
io sto lottando perchè lui, il cancro me lo sento nell'anima, anche se nel corpo per ora non l'ho più
RispondiEliminaAnnamaria