Confrontarsi con le situazioni, inevitabilmente riporta ricordi ed emozioni. Tutto all'improvviso.
E' quasi una terapia che fa affiorare ove è possibile la sofferenza, anche quella che ha preso un solo istante, e poi la cura quale efficace medicina, con brividi già provati come unico effetto collaterale.
La condivisione di questo stato d'animo, timida all'inizio ma completamente libera alla fine, fa il resto e il miracolo si compie.
E' tutto superato e quel che era rimasto sepolto sotto la cenere di un dolore cocente... non esiste più.
Penso a quanto tempo mi è servito per mettere fuori quello che ho detto... e non mi sembra vero, perché comunque resta breve e di certo pensavo non ce l'avrei mai fatta ad esternare emozione... tanto intima.
Qualche giorno prima dell'Epifania ho incontrato un paziente avanti negli anni, in terapia per una recidiva di un tumore alla parotide. Un po' triste perché deluso dal ritorno in breve tempo del male, stava in silenzio mentre la figlia che l'accompagnava, gli parlava con dolcezza e l'accarezzava.
Di solito non mi soffermo sui particolari perché trovo sia cosa inutile che al massimo soddisfi curiosità morbosa, ma stavolta devo farlo... si comprenderà poi il perché.
La guancia sinistra e parte del collo visibilmente gonfi, impedivano al poveretto quasi di parlare, e la testa calva che per un uomo anche in chemioterapia di solito non costituisce un problema, completava un quadro di assoluta mestizia. Non era la prima volta che parlavo con Lui, anzi tra di Noi si è stabilita una certa confidenza scherzosa e nel tempo buono pure scanzonata, così che le battute non mancano mai. Timidamente ne ho azzardata qualcuna anche allora... per un po' ha resistito e sembrava non volesse stare al gioco, ma quando è stato il momento di salutarci, mi ha detto... auguri per la befana!... ed ha persino abbozzato un mezzo sorriso. Poi ha pure aggiunto... gli auguri li faccio pure alle mie tre befane che vivono con me. A quel punto è intervenuta la figlia... le tre befane siamo noi figlie, la moglie, Nostra madre è esclusa.
L'ho guardato... e ho visto che si accarezzava la guancia gonfia ed aveva gli occhi pieni di lacrime.
Un lampo all'improvviso... ed ho rivisto me, senza capelli... umiliata da quel senso di miseria che da la sofferenza, certe notti... abbracciata all'uomo che amo.
Secondo me gli ammalati stanno aumentando... Ho telefonato ad una ex collega per gli auguri, e stanno male sia il marito che il figlio. Che tristezza cara Mary.
RispondiEliminaNoi siamo stati via qualche giorno, per questo non sono passata... Buona settimana e un abbraccio grande.
Ciao, cara... hai ragione c'è crisi in tutto e per tutto... ma riguardo la sofferenza i picchi sono in aumento. E non solo a causa della "malattia".
EliminaMi sei mancata.
Un abbraccio forte...
Mary
Ciao Mary, se ho capito bene, per te le cose si stanno sistemando e ne sono felice. Ho avuto un po' di paura anch'io qualche giorno fa perché avevo un dolore continuo all'altezza dello stomaco che trovavo inoltre indurito. Per fortuna, dopo qualche giorno, il dottore ha trovato che era solamente un fuoco di Sant Antonio. E' doloroso, ma sono tranquillizzato. Spero che il signore di cui parli possa superare ancora una volta il male che lo perseguita.
RispondiEliminaUn amichevole abbraccio.
Auguri allora, caro Elio... che il Tuo disturbo passi in fretta e Tu possa tornare in forma e tranquillo.
EliminaOgni malanno per Chi lo vive è serio e vissuto con una certa ansia. Sta a Noi la capacità di elaborarne l'effettiva gravità e superarla. Niente è davvero impossibile.
Un abbraccio.
Mary