Mi è tornata in mente Lei... e il Suo modo di accettare uno "strano amore" e ancor di più, ricambiarlo.
Aveva un vissuto difficile alle spalle, e lei lo raccontava con una naturalezza tale da farlo sembrare dignitosamente normale. Era fiera di sé, di come sapeva destreggiarsi per vestire con pochi soldi o preparare il pranzo riciclando a volte gli avanzi senza farli apparire tali. Se la cavava sempre e anche con la malattia andava alla grande, raccontava la sua storia e portava sempre sottobraccio una cartellina colorata dove erano raccolti i fogli del suo ultimo excursus sanitario. Quando la vedevo la prendevo un po' in giro... lo faceva per apparire "donna in carriera?" le chiedevo, e lei... "Che cosa? Non so neanche che significa. La cartellina mi serve per portare sempre appresso la mia storia precisa, così se qualcuno la vuole sapere o mi chiede qualcosa tengo subito pronta la risposta." Diceva a tutti che ero stata io in quei giorni all'ospedale, a darle la forza, il coraggio di operarsi, di non aver paura delle terapie invasive, in realtà tutto questo ce l'aveva già e viveva quel momento difficile, in un certo senso contenta che gli altri finalmente si accorgessero di lei e di quanto fosse importante nell'ambito della famiglia. Almeno in quell'occasione le sarebbero state risparmiate un po' di "botte" e avrebbe potuto concedersi il lusso di "rifiutarsi" quando non ne aveva voglia.
Quel giorno che faceva la terapia fu tanto contenta che fossi andata a trovarla.
"Ma sei venuta apposta per me? Tu sei proprio una vera amica sincera." E dicendo così mi aveva regalato tanto, soprattutto la sua stima di persona grande nell' accontentarsi di poco, anche della minima attenzione.
E' andata via anche lei?
RispondiEliminaCiao, Anna Maria... no, Lei che io sappia è ancora tra Noi... solo non la vedo né sento da tempo.
EliminaAvrà ripreso il Suo "percorso normale"... se così può essere chiamato.
Un abbraccio...
Mary