Pensavo oggi a quanto sia difficile farsi capire...
E tutto perchè non puoi essere mai completamente Te stesso... per poter entrare in relazione con Chi hai di fronte, necessariamente dovrai adeguarti... perchè possa accettarti, darti ascolto, concedere la Sua fiducia.
Se sei un impulsivo per carattere servirà darsi una "regolata", altrimenti alla prima parola detta così tanto per dire e magari di troppo, ne seguiranno altre da parte Tua che scateneranno inevitabilmente malintesi ed antipatie difficilmente superabili.
Adeguarsi non vuol dire essere ipocrita e falso, ma cercare di andare incontro all'Altro, procedendo cautamente e smussando gli angoli, ben predisposto e con benevolenza.
Perchè non è affatto detto che se qualcosa va storto la responsabilità assoluta è sempre della persona con cui vieni a confronto...
Molti guai li combina l'uso o meglio l'abuso di parole, dette senza pensare, senza tener conto della sensibilità altrui... a volte sarebbe meglio restare in silenzio e lasciar parlare gli occhi... ove questo, naturalmente sia possibile. Al telefono o per "scrittura" diventa molto più difficile perchè viene meno il gioco di sguardi e anche il "tono" può apparire diverso da quello che è nell'intenzione... e così per poter spiegare in maniera esaustiva rischi di apparire prolisso, oppure per permettere all'altro di fare altrettanto finisci col sembrare distratto ed indifferente. E il più delle volte non è niente di tutto questo...
Sarebbe bello se in automatico fossero sempre le Anime a mettersi in sintonia... uno scambio di sensazioni empatiche e di emozioni senza sforzarsi più di tanto... IO e TE, un unico pensiero perchè di TE mi fido e in TE confido... e viceversa. Un abbraccio che non vuole essere una "morsa", una carezza che non lascia segni perchè solo sfiora la guancia o la mano di Chi la riceve in una condivisione di calore e benessere totale... come quando prendi in braccio un bimbo appena nato che piange... Tu lo culli e subito si acquieta, poi Ti ringrazia con quell'impercettibile movimento di un lato della bocca.
E' un riflesso condizionato... eppure appare "chiaramente" come un sorriso.
Ciao. Premetto che non ho letto poi molto il tuo blog, ma ci sono dei post davvero molto belli e allora ti ho aggiunto tra quelli che leggo o che vorrei leggere, seguire di più, ma sono molto scostante, quindi metto le mani avanti se non passerò spesso e altrettanto non commenterò, ma sono fatta così, mi appassiono a tante cose, vorrei fare tante cose e alla fine... Per quanto riguarda questo post hai proprio ragione e aggiungerei che a ferire non sono soltanto le parole ma anche i gesti, le cose fatte e non fatte. Tante volte ripenso a cosa ho fatto e non ho fatto oppure a quello che mi è stato fatto o non fatto e anche questo fa soffrire... A volte è veramente meglio staccare non pensarci e "passare oltre, girare pagina e iniziare un nuovo capitolo" almeno per un pò, finchè inevitabilmente qualcosa o un periodo della vita non ci fa ritornare indietro con il pensiero. La vita però va sempre avanti e noi dobbiamo tenere il passo in un modo o nell'altro.
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