Le coincidenze sono il modo migliore che ha trovato la vita per parlarci.
(Stephen Littleword)
Io le chiamo con nome diverso... "segni", perchè mi piace pensare che siano apposta per me, perchè facciano intendere qualcosa di non facile e immediata comprensione. Tutto sommato di diverso c'è solo il nome, visto che da più parti si ammette che "nulla avviene per caso".
Come stamane...
Entro in una stanza e c'è solo una paziente a fare la terapia... occhi vivaci, viso sereno, all'apparenza molto giovane.
"Posso offrire una caramella?", e mentre tendo la scatola in avanti ho la netta sensazione che da lì non me ne andrò tanto presto.
La "caramella" si sa, è il modo per approcciare con più facilità senza dare, almeno si spera, l'impressione di voler impicciarsi degli affari altrui... quindi Le chiedo se ne gradisce una...
Apro una breve parentesi... al momento, dopo dieci ore... è strano, ma non ricordo se l'ha presa o no... "segno" evidente che c'è stato scambio di ben altro.
E a riprendere...
"Come Ti chiami? Io...", e Le dico il mio nome di battesimo, e Lei di rimando... "Mi chiamo A.", e lì trasecolo per un istante... lo stesso nome della mia mamma.
"Sei molto giovane...", "Eh... all'apparenza, la chemio lascia le tracce, strano che Tu mi veda giovane, comunque quanti anni mi dai?"
Faccio spallucce e mi scuso in anticipo... l'ultima volta che ho risposto ad una domanda del genere ho fatto cadere l'ultima certezza di una persona più giovane di me di cinque anni ed è stata dura poi recuperarne la simpatia. Lei sorride, poi mi dice... dai, azzarda ma aggiungi almeno 5 a quello che pensi.
Incoraggiata, la butto lì... 38! "Ah, brava... ora sono io a dover aggiungere 5... ne ho 43. Scusa, non ricordo... come Ti chiami?" Ripeto il mio nome... e a questo punto è Lei a restar stupita... "Mia madre si chiamava come Te...", "E non ci crederai... la mia aveva il Tuo stesso nome..."
Ci siamo guardate negli occhi che sono diventati lucidi ad entrambe, non per tristezza ma per conforto di ricordi.
"Guarda... mi è venuta la pelle d'oca...", e mentre diceva così, io mi "accarezzavo" con energia il braccio per contrastare i brividi di emozione.
Io amo dire che le coincidenze fanno il nostro destino! Nulla succede per caso, bello o bruto che sia, per me fa parte di un disegno. Se noi avremo l'accortezza di notarlo e accettarlo la vita sarà senz'altro meno pesante!
RispondiEliminaA presto!
:-)
Sara... la penso come TE, si tratta di saper leggere tra le righe, farne una saggia sintesi e rielaborare il tutto con la serenità che l'esistenza richiede per poter resistere alle bufere inevitabili per Chi è tra i Vivi.
RispondiEliminaUn abbraccio e... GRAZIE!
Mary