lunedì 7 settembre 2020

CAPIRSI



La prima cosa che faccio al mattino è cercare di valutare i pensieri e stabilire il livello dell'umore. Che cosa il giorno prima mi ha fatto contenta... e al contrario, che cosa mi ha fatto arrabbiare?

Poi convinta di aver avuto nel primo caso il merito di accontentarmi, e nell'altro buona parte di responsabilità, mi rendo conto che la giornata andrà avanti così, qualcuno mi capirà, altri molto meno, e tutto dipenderà da me, come mi mostrerò.

Siamo esseri sociali, eppure spesso abbiamo difficoltà a farci capire e capire.

Preoccupazioni, pregiudizi...?

Servirà scendere dal piedistallo della presunzione per non rischiare di non capire neppure se stessi.

Le semplici conoscenze hanno bisogno di qualche elemento in più per comprendere se valga la pena inoltrarsi nei meandri dell'animo altrui.

Nelle cosiddette "relazioni strette" per legami di sangue, di amicizia e presupposti di amore quasi eterno, comunicare poi significa avere un dialogo continuo e costante, mettersi a nudo per poter capirsi a volte anche senza parlare. Sembrerebbe cosa scontata, eppure è proprio in quest'ambito che la "non comunicazione" delude di più.

Prima della malattia ad esempio, io convinta di essere inadeguata per tutto, mi consideravo addirittura incomprensibile, e di conseguenza incompresa a vita. Anche in famiglia, ed era un disagio che comunicavo con le lacrime facili, ovviamente mal interpretate. Poi il "grande evento"... e da quel momento quasi ogni giorno una nuova scoperta. Cominciai a farmi strada per capirmi, farmi capire ma senza confronto sarebbe stato impossibile. Sono trascorsi tutti questi anni, ed è stato un crescendo di auto affermazione, determinazione, pagata a caro prezzo perché ho dovuto parlare un'altra lingua, essere schietta, meno accomodante, alzare la voce... imporre la mia volontà. È superfluo dire che a tratti non mi riconosco più, però in compenso ciò che intendo arriva forte e chiaro.

Ho concluso che l'empatia è una valida chiave di lettura, purtroppo non comune a Tutti ma che aiuta a capirsi simultaneamente. Ci si ascolta senza parole, si sente con l'animo e ci si comprende. Basta tendersi la mano.


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