lunedì 26 marzo 2018

CONVEGNO DI "CUORE" - parte prima (Unite in memoria di Assunta)


Dicevamo... bellissima occasione, felice opportunità questo incontro, condotto con professionalità da uno psiconcologo e nello stesso tempo vissuto come un ritrovarsi tra amiche, un sabato mattina di quasi primavera.
Dopo la presentazione delle tre Associazioni locali (G.A.M.A. Oncologico, Agata, Andos-Foggia), è stata la volta di "I Folletti Laboriosi". La presidente ha riferito circa la loro "mission" e le motivazioni. Dal 2006 alcune amiche, entusiaste e abili nei lavori manuali femminili, si sono messe insieme dedicando il loro tempo libero alla realizzazione di progetti di beneficenza a favore dei bimbi sofferenti e in seguito anche per gli anziani ospiti di case di riposo.
Un giorno, una di loro si ammalò di tumore al seno e affrontando con fiducia e con il sorriso il percorso delle cure, non aveva mai smesso di collaborare con i Folletti, sempre animata da grande spirito di solidarietà e convinta che la forza di "essere insieme" le sarebbe stata di aiuto. E in effetti così fu per un certo periodo, poi purtroppo la situazione cambiò, ma Assunta, folletto instancabile, prima di volar via, pensò ad un grande progetto che riguardasse le "Donne Coraggiose" come Lei. Confezionare dei manufatti da donare alle operate al seno in cura al Suo stesso ospedale, appunto gli OO.RR. di Foggia. Assunta non fece in tempo a veder realizzato questo sogno, però il marito si impegnò a farlo per Lei, e ieri mentre tutto si compiva e veniva raccontata la storia del dolce folletto Assunta, Lui era visibilmente commosso.
Per una relazione di continuità tra malattia e risvolti psicologici, e soluzioni per affrontarla conoscendone cause ed effetti, non poteva mancare il moderatore che rendesse concreta la "teoria", accogliendo la "pratica" sofferta, a volte subita, altre sapientemente gestita dalle Donne presenti.
E con professionalità ed empatia, il dott. Petrone ha cominciato la Sua relazione, introdotta da una slide sulla figura del medico...
"Il medico non è un salvatore, né un tecnico, ma è un'esistenza di fronte a un'altra esistenza, è una natura fragile che porta nell'altro e con l'altro la libertà e la dignità di vivere e di essere riconosciuti"
- K. Jaspers -
Jaspers diede notevole impulso alla psichiatria di tipo fenomenologico, fondata sulla convinzione che i sintomi vanno analizzati e diagnosticati per la loro forma piuttosto che per il loro contenuto.
Lo specialista deve perciò caratterizzarsi da un lato per la conoscenza scientifica e l'abilità tecnica e dall'altro per l'ETHOS umanitario. L'ethos è un atteggiamento verso qualcuno, e in quanto atteggiamento, esso è una postura, un modo di disporre la persona. L'approccio della psicoterapia deve basarsi sulla fondamentale distinzione tra corpo-Korper e corpo-Leib, dove il primo sta per essere corpo anatomico, e l'altro corpo-vissuto, fisico e non solo, pure emozioni, sentimenti e ricordi.
Nulla avviene per caso, meno che mai la malattia, che affonda le sue radici nelle varie cause note (ambientali, genetiche, alimentari, ecc.) ma non solo, pure nell'inconscio, andando indietro nel tempo, dal momento della nascita in poi. Il neonato non ha consapevolezza del mondo esterno in cui si trova catapultato a forza, e comunque viene accolto. Non sa da dove viene, vive le immediate sensazioni fisiche, non conosce Chi lo ha accolto fisicamente alla vita. Crescendo e già nei primi mesi di vita si accorge che esiste un altro tipo di accoglienza, fatta di carezze, espressione di amore che non la riduce a pochi momenti e la rende continua nel tempo...
(continua)

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