Stasera ho partecipato ad un'assemblea dell'associazione, e al di là dei temi o cosiddetto "ordine del giorno" per cui il tempo impiegato avrebbe dovuto essere il giusto e non di più, sono stati versati fiumi di parole. Io stessa, ieri avevo fissato più punti da proporre all'attenzione dei soci presenti, poi ne ho persi alcuni strada facendo, forse non erano così importanti , o magari lo erano ma sono finiti annegati in una "pozza stagnante". Poco danno comunque, altrimenti ancora parole che se pure mie, restavano tali e in parte "perse" se non accompagnate dai fatti. Perché non si dovrebbero mai perdere di vista gli obiettivi, sempre e soprattutto quando non riguardano uno solo.
La "mission" di un gruppo come il Nostro, di auto mutuo aiuto in campo oncologico, è quella di accompagnare, supportare e pure confortare, infondere speranza insomma, ma aiutando a scoprire le risorse che ognuno ha già in sé. Raccontare la propria esperienza, avvalersi di un sostegno psicologico, confrontarsi serve proprio a questo, trovare nell'Altro i punti e le emozioni in comune oltre il vissuto di sofferenza. Nell'immediatezza del quotidiano, con la prospettiva di un futuro che nessuno sa ma pure è lecito sognare.
Pur essendo io persona cui le parole non mancano, e che ama parlare, a volte può sembrare addirittura sia timida e persino impacciata o contorta nell'esposizione di un concetto. Non è così, mi piace solo l'uso saggio delle parole, ovvero l'utilità delle stesse per il raggiungimento dell'obiettivo.
Le mie... poche, strumento e mezzo perché Altri possano trarne stimolo per comunicare tra loro. Parlando e non solo, guardandosi negli occhi, toccandosi una mano, accostandosi per far sentire la propria vicinanza e nient'altro.
E' stato così stamattina, quando inconsapevolmente con una sola parola ho permesso a due coppie della stessa città che non si erano mai viste prima, di fare conoscenza, scoprire prima amicizie in comune e finire col ritrovarsi parenti alla lontana.
Da un solo termine, altri fiumi di parole, ma capaci di colmare vuoti e renderli silenzio pieno.
La "mission" di un gruppo come il Nostro, di auto mutuo aiuto in campo oncologico, è quella di accompagnare, supportare e pure confortare, infondere speranza insomma, ma aiutando a scoprire le risorse che ognuno ha già in sé. Raccontare la propria esperienza, avvalersi di un sostegno psicologico, confrontarsi serve proprio a questo, trovare nell'Altro i punti e le emozioni in comune oltre il vissuto di sofferenza. Nell'immediatezza del quotidiano, con la prospettiva di un futuro che nessuno sa ma pure è lecito sognare.
Pur essendo io persona cui le parole non mancano, e che ama parlare, a volte può sembrare addirittura sia timida e persino impacciata o contorta nell'esposizione di un concetto. Non è così, mi piace solo l'uso saggio delle parole, ovvero l'utilità delle stesse per il raggiungimento dell'obiettivo.
Le mie... poche, strumento e mezzo perché Altri possano trarne stimolo per comunicare tra loro. Parlando e non solo, guardandosi negli occhi, toccandosi una mano, accostandosi per far sentire la propria vicinanza e nient'altro.
E' stato così stamattina, quando inconsapevolmente con una sola parola ho permesso a due coppie della stessa città che non si erano mai viste prima, di fare conoscenza, scoprire prima amicizie in comune e finire col ritrovarsi parenti alla lontana.
Da un solo termine, altri fiumi di parole, ma capaci di colmare vuoti e renderli silenzio pieno.
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