martedì 2 febbraio 2016

PASSIONALE PROPRIO... NO



Però dalle grandi passioni, questo si, sento di poterlo dire. Poche ma buone, forse da sempre ma inconsapevolmente, ora invece di recente meravigliosa scoperta.
Per buona parte della mia vita ho trascorso i giorni coi pensieri nella penombra. Così di certo non potevano crescere ed evolversi, intuizioni concepite e poi lasciate andare nel vuoto, annullate dall' "agire quotidiano". Abortite però mai dimenticate.
Perché quel che è, alla fine dovrà venir fuori in pienezza, non avrebbe senso altrimenti per ciò che riguarda l'esistenza, parlare di percorso, punti di arrivo... traguardi. E per l'essere umano nello specifico, di embrione, feto... creatura. Si viene alla luce, e per tutto il tempo si anela alla Luce. E questo anche nel senso laico del termine.
Bene... riprendendo il filo che porta a me e alla "tiepida passionalità" che riconosco, mi confermo un' "appassionata" per scelta dopo aver tanto vagato e cercato con la mente ed il Cuore.
Nel toccare il fondo e non volendoci restare, mi sono fatta strada a tentoni nel buio, ad occhi sbarrati per carpire la minima ombra, indizio che luce fosse vicina. E mentre andavo a passi lenti e non sempre stabili, mi abituavo alle strettoie, ad inciampare e tornare in equilibrio, ad apprezzare ciò che imparavo e mai avrei immaginato. Un po' triste a volte, ma in fondo sempre serena.
E così ho letto tanto e scritto altrettanto... ho stretto in abbracci che mi sono tornati.
Pensieri ed ansie non mie che ho vissuto come lo fossero.
Ad ogni squillo di telefono tonfi del Cuore che aspettava e temeva...
Mi sono "appassionata" a tutto questo. Nonostante tutto.
Cercavo una luce, e la Luce giusta mi è venuta incontro, forse quelle "intuizioni abortite" non erano tutte da buttare.
La leggenda del girasole
Un giorno, in un grande giardino in mezzo a tanti fiori
colorati, era nato un fiore davvero strano, brutto e storto.
Tutti gli altri fiori dicevano che era il più brutto fra tutti e nessuno
voleva stargli vicino. Il povero fiore, triste e solo, soffriva
ma non si lamentava mai. Trascorreva le sue giornate a
guardare il cielo. Gli piaceva così tanto il sole che, per cercare
di avvicinarsi a lui, si era allungato molto.
Quando il sole si spostava, anche il fiore lo seguiva girando
la sua corolla. Un giorno il sole si accorse di quel fiore solo e triste
che lo guardava sempre, volle così conoscerlo e gli si avvicinò.
Dopo aver ascoltato la sua storia, il sole decise di aiutarlo e
con i suoi raggi splendenti abbracciò il fiore che si accese subito
di un bel giallo vivo e sembrava essere quasi d'oro.
Da quel giorno il fiore diventò il più alto e il più bello fra tutti
quelli del giardino. Diventati amici, il sole decise che meritava
un nome speciale e così da quel giorno venne chiamato GIRASOLE.
Anche noi dobbiamo prendere esempio da questa leggenda.
Se non ci si perde d'animo e istintivamente si segue un sogno, prima o poi anche nelle situazioni più difficili, tutto può cambiare. E magari una "non passionale" come me, diventerà con gran sorpresa prima per se stessa, un' "appassionata per scelta" ed avventura.

2 commenti:

  1. Naturalmente te la rubo
    "la leggenda del Girasole" Mary, è troppo bella, specialmente in questo periodo non facile per me. Ti ringrazio tanto, perchè mi sei sempre vicina. Un grande abbraccio tutto per TE.

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    Risposte
    1. Assolutamente vicina, Ale... sempre. Anche nei momenti di "apparente" normalità, comunque speciali a saper ben guardare.
      Un bacio...

      Mary

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