martedì 16 febbraio 2016

EQUILIBRARSI PER... LIBRARSI



Stasera un titolo non proprio corretto ma piuttosto "ricercato" per dare rilevanza ad un'immagine. Spiccare il volo.
I piccoli degli uccelli impiegano tempo prima di lasciare il nido. Più volte vengono stimolati dai genitori quando pare il momento, ma loro si decidono al primo volo solo se ben "equilibrati".
Per un uccellino è sempre un fatto istintivo. Così non può essere per l'uomo, anzi sarebbe un bel guaio.
L'impulsività e la fretta non sono "qualità" dell'equilibrio, e male si accompagnano alle situazioni delicate che richiedono un passo dopo l'altro, lento e attento. Come quello di un funambolo.
Se il funambolo guarda in basso... o a destra... o a sinistra, rischia di cadere. Deve tenere lo sguardo fisso davanti a sé, fino al termine. Le braccia aperte come ali spiegate... quasi a librarsi in aria, appunto.
Una metafora a spiegazione di un' "adeguata condotta" di vita, consigliata e in certi casi d'obbligo.
Noi non siamo uccelli che seguono l'istinto, ma creature dotate di buon senso e criterio, cioè capaci di giudizio e scelta. Conosciamo i limiti e non dobbiamo superarli.
Noi, venuti fuori da un'esperienza estrema e per tutto il tempo che così sarà, siamo l' "esito variopinto" di un sassolino caduto in uno stagno. L'"istantanea perfetta" di una messa a fuoco.
Quando si ha da scattare una foto, importante è sempre la "messa a fuoco" del soggetto... non è che ci si può distrarre con lo sfondo, il paesaggio o gli eventuali passanti, rischiando di "stornare" del tutto l'obiettivo e ottenere quello che non si voleva.
Ciò che è dietro o intorno magari supporta e arricchisce l'opera... ma non dovrà mai sovrastarla, perché sarebbe privarla di "serietà" e bellezza, se non del tutto almeno in parte.
Noi... sempre sulle punte, in equilibrio, senza smettere lo sguardo attento dal centro di Noi stessi.
A tutto questo dovremmo arrivarci si, quasi per istinto e invece si parla fino allo sfinimento. Posizioni contrapposte, ognuno ha le sue ragioni e alla fine Tutti hanno torto.
Quante parole si disperdono al vento. Giuste o inesatte, formano frasi spezzate o lunghi periodi. Non dicono niente. Ci sarebbe bisogno di silenzio lieve che fa leggere dentro di sé e "concepire" solo pensieri privi di qualsiasi forma di giudizio.
Il silenzio è il migliore amico delle risposte che non arrivano ma restano a lungo attese. E va bene pure così, Cuore e Mente faranno buon uso del tempo e del silenzio.

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