venerdì 19 febbraio 2016

2001... ODISSEA DEL MIO CUORE


Emoticon heart
Di quel Passato il Futuro è il mio Presente.
Novella Penelope a tessere trame lineari o controverse, suggerite dalla Mente coi ricordi e dal Cuore seguendo le emozioni. Ogni sera un pezzetto di tela, mai sfilato il giorno dopo, e che continua e pare non aver fine. Terminerà quando Dio vorrà.
Stasera mi sento "seriosa", SERI-a ed orgogli-OSA, sdrammatizzando comunque quello che per me è un evento, almeno nel mio piccolo.
Sto scrivendo il post N. 2001... da qui il parafrasare il titolo di un noto film, evidenziato da quel termine, odissea che la dice lunga. Perché tale è la storia mia, tanto narrare iniziato più di cinque anni e mezzo fa, per raggiungere al momento questo traguardo e tenendo conto che praticamente ho scritto ogni sera, è stato un bell'impegno, non gravoso ma importante.
Idealmente centinaia di pensieri, in realtà molti di più con il susseguirsi di altrettante emozioni. La "mia storia" in mezzo a tante altre, un unico filo conduttore, la speranza anche quando non sembra.
Cominciai per darmi un po' di pace, con un'enfasi discreta che celava una provata timidezza... chissà se qualcuno sarebbe arrivato a leggere quei miei pensieri...
"Sto per scrivere di qualcosa che all'improvviso ha cambiato il corso dei miei giorni...", fu il primo rigo e mai avrei pensato di poter continuare a... raccontarmi anche dopo, dopo che la bufera fosse passata.
"Stasera sono stanca, molto stanca. Mi sembra di partecipare all'Olimpiade della mia vita..." scrivevo questo il giorno che "salutai" la chemio per l'ultima volta, e mentre le dita si muovevano sulla tastiera lentamente, piangevo e un nodo alla gola mi tratteneva quasi il respiro. Era un pianto da "fine corsa", liberatorio ma anche di sofferenza e dubbio per quello che sarebbe stato dopo.
"Una fitta al cuore, una pressione alle tempie, gli occhi velati di lacrime: un dolore profondo. Dopo lo sbigottimento, la reazione: il desiderio di non lasciarti andare. Volevo scrivere di te, per trattenerti..."
E con queste parole iniziali celebravo l'anniversario della morte di mia madre, figura determinante di una vita intera, "unico modello che non vorrò mai deludere"... scrivevo anche questo, credendoci fermamente e col cuore che batteva a mille, come in questo momento tanta è l'emozione.
Me lo fa sempre quando penso alla "mamma".
Durante il "mio percorso" l'ho sentita accanto passo dopo passo, vicina sempre anche nei posti dove potevo esserci io sola... nei "tubi" delle risonanze magnetiche, della TAC... nella sala operatoria per ben due volte. Sempre...
E sempre sempre, anche adesso quando mi rivedo in Lei per quello che vivo e come lo vivo, se mi ritrovo in situazioni paradossali ed assurde quando la "contraddizione" in tutte le sue forme la fa da regina.
Mi chiedo spesso, come se lo chiedeva Lei capitata su un percorso se non uguale al mio forse peggiore... si può mai inciampare in conflitti interiori a causa di vicende da "comuni mortali", quando si scorge coi propri occhi negli altrui il velo che a poco a poco copre la luce della vita?
IO non ci riesco. Nemmeno se mi cala davanti quello fitto e grigio della rabbia.
Mi diventa impossibile. Sarà perché conosco qual dolore prima e vaga sofferenza dopo pure si prova, e poi c'è il ricordo di quella "Figura" che mai mi abbandona. Mia madre.
Lei ci credette fino all'ultimo. Ed affrontò tutto con una grande forza d'animo e sempre col sorriso.
Diceva sempre, "Il Signore ci deve pensare", mentre viveva come normale l'appuntamento a giorni alterni con il gelo nelle vene a causa della dialisi. Ben quattro anni vissuti così... un giorno, si e uno, no.
Eppure pensava a tutto per Tutti, mediatrice sempre nei momenti burrascosi e delle situazioni più difficili.
Angelo di Pace... la definirono così allora, come ancora, dopo 11 anni la ricordano.
Perché creature così non si dimenticano, leggere ed eteree continuano ad accarezzare pensieri e Cuore, ed è grazie a Loro che si può arrivare al punto dove sono IO ora.
E poi continuare a...

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