Emoticon heart
Chiunque ami ha ricevuto Amore in dono, e Amore lascia in eredità.
Ma Amore ereditato non va tenuto per sé, bensì condiviso con le persone accanto e quelle che la Vita ha fatto incontrare durante il "viaggio" terreno.
Il percorso dell'esistenza ha comunque un tempo limitato... fossero pure 80 o 90 o 100, trascorreranno sempre più in fretta mentre si esaurisce, bene sarà impiegare al meglio, investire quell' "eredità d'Amore", ché possa fruttare tanto da costituirne altra da lasciare.
Chiunque ami... a Tutti è dato amare, non tutti ne sono capaci, per alcuni è una peculiarità saper amare, quasi un carisma.
Si può arrivare a morire per Amore, quando si è dato tanto e si vorrebbe continuare a farlo, ma non si può perché la forza viene meno e la vulnerabilità rende fragili e ancora più sensibili. Perché è la Persona sensibile capace di molto e grande Amore, e soffre delle mancate aspettative anche se non pretende come non ha mai preteso.
Forse a non essere tanto sensibili, un po' si guadagnerebbe nel non soffrire, e viverla così come viene. Si sprecherebbe però quel "patrimonio" e nulla resterebbe da lasciare. Né insegnamento, né tenerezza e nemmeno dignità.
Il "peso" di un essere umano è in quello che riesce a fare, la Sua "statura" nel ricordo impregnato d'Amore.
Che senso ha parlare, parlottare, fare i saccenti sul perché non ce l'ha fatta, divulgare le debolezze altrui... rappresentare un intero albero genealogico puntualizzando le "difettate eredità" genetiche?
A questo punto vale solo la Persona quale è, e quanto ha saputo amare pur tra cento, mille difficoltà e col dolore per un tempo che si accorcia.
Ci penso e credo non sia da Tutti.
Ho parlato tante volte di mia madre, e ancora ne parlo. Di Lei ho detto veramente quello che era possibile dire ed anche l'impossibile, vista la Sua statura morale e tanto altro. E' stata il mio punto di riferimento sempre, e quindi non si può non partire da Lei.
Gli ultimi anni della Sua vita così pieni di sofferenza e nello stesso tempo dignità, hanno lasciato un'impronta profonda, un'orma da seguire. Lo feci quando fu il mio momento, non la copiai perché un modello così resta unico, diventai "altro" con la speranza di lasciare "altro" dietro di me.
A questo punto della mia vita non so se sono stata all'altezza di quella "missione" affidata ad ognuno. Ricevere, accogliere e poi donare.
Vorrei però quando arrivasse il "mio momento", non essere passata come "meteora fugace".
Lasciare una "scia"... questo si, mi piacerebbe. Davvero tanto.
Ma Amore ereditato non va tenuto per sé, bensì condiviso con le persone accanto e quelle che la Vita ha fatto incontrare durante il "viaggio" terreno.
Il percorso dell'esistenza ha comunque un tempo limitato... fossero pure 80 o 90 o 100, trascorreranno sempre più in fretta mentre si esaurisce, bene sarà impiegare al meglio, investire quell' "eredità d'Amore", ché possa fruttare tanto da costituirne altra da lasciare.
Chiunque ami... a Tutti è dato amare, non tutti ne sono capaci, per alcuni è una peculiarità saper amare, quasi un carisma.
Si può arrivare a morire per Amore, quando si è dato tanto e si vorrebbe continuare a farlo, ma non si può perché la forza viene meno e la vulnerabilità rende fragili e ancora più sensibili. Perché è la Persona sensibile capace di molto e grande Amore, e soffre delle mancate aspettative anche se non pretende come non ha mai preteso.
Forse a non essere tanto sensibili, un po' si guadagnerebbe nel non soffrire, e viverla così come viene. Si sprecherebbe però quel "patrimonio" e nulla resterebbe da lasciare. Né insegnamento, né tenerezza e nemmeno dignità.
Il "peso" di un essere umano è in quello che riesce a fare, la Sua "statura" nel ricordo impregnato d'Amore.
Che senso ha parlare, parlottare, fare i saccenti sul perché non ce l'ha fatta, divulgare le debolezze altrui... rappresentare un intero albero genealogico puntualizzando le "difettate eredità" genetiche?
A questo punto vale solo la Persona quale è, e quanto ha saputo amare pur tra cento, mille difficoltà e col dolore per un tempo che si accorcia.
Ci penso e credo non sia da Tutti.
Ho parlato tante volte di mia madre, e ancora ne parlo. Di Lei ho detto veramente quello che era possibile dire ed anche l'impossibile, vista la Sua statura morale e tanto altro. E' stata il mio punto di riferimento sempre, e quindi non si può non partire da Lei.
Gli ultimi anni della Sua vita così pieni di sofferenza e nello stesso tempo dignità, hanno lasciato un'impronta profonda, un'orma da seguire. Lo feci quando fu il mio momento, non la copiai perché un modello così resta unico, diventai "altro" con la speranza di lasciare "altro" dietro di me.
A questo punto della mia vita non so se sono stata all'altezza di quella "missione" affidata ad ognuno. Ricevere, accogliere e poi donare.
Vorrei però quando arrivasse il "mio momento", non essere passata come "meteora fugace".
Lasciare una "scia"... questo si, mi piacerebbe. Davvero tanto.
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