Tante cose facciamo da mattina a sera, non ci piacciono tutte, ma tutte sono da considerare perché rappresentano la nostra normalità.
Normalità. Come un vestito su misura, che per uno strappo si rattoppa, l'allarghi o lo stringi secondo il caso, ma c'è ed è tuo. Altrimenti andresti "nudo".
Normalità, la senti ogni giorno, l'avverti già quando apri gli occhi al mattino, nel silenzio della vita che riprende piano.
Ed è consapevolezza che giorno per giorno, saranno tanti i giorni così. Quotidianità che rassicura, comunque.
Se cambiano gli scenari per forza di cose, non cambia l'andare della vita, con le attività di ogni giorno ed i suoi affanni. Monotona per i più che non vanno oltre, a cavare ciò che di buono c'è in ogni giornata, dal sorgere del sole fino al calar della notte.
Vero è pure che una rassicurante normalità può diventare pesante in alcuni periodi della vita, per difficoltà di vario genere che interferiscono, ma basterebbe poco, molto poco, come guardare le proprie mani, specchiarsi e dire grazie perché ci sono, in questo contesto e di tale scenario faccio parte.
Quando è sera, a volte se mi guardo allo specchio non mi riconosco, sembro stravolta ma poi penso alla notte prossima ventura e al giorno dopo, e agli altri ancora, uno alla volta... e mi incoraggio da sola.
Faccio le solite cose? È straordinaria normalità.
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