martedì 22 gennaio 2019

"RATTOPPARE" E' UN'ARTE


Accomodante, lo sono sempre stata... per "amor di pace" ho preferito a volte fare passi indietro e uno in avanti verso Chi mi aveva fatto perdere la pazienza. Alla fine però mi sentivo sempre fortemente vittima, debole e in fondo incapace di reagire. Con la malattia ho ridimensionato quell'atteggiamento, non l'ho totalmente eliminato, ma realizzando una "forza" nuova, una sorta di marcia in più, ho imparato a... rattoppare, si... proprio così, a mettere "pezze" qua e là, in modalità silenziosa e accorta pur di salvare ciò che temevo perdere.
Ah... quanto ho rattoppato, con la speranza che a lungo andare la trama non si logorasse, mostrando un "buco" irreparabile. Però devo riconoscere... modestia a parte... di essere stata e ancora lo sono proprio brava a "confezionarmi" un vestito "tutto toppe", anche colorate, più bello e vivace del costume di Arlecchino. Non è di lusso, non è da sera, ma fa la sua figura per tutte le occasioni. A volte mi pare anche di cogliere qualche sguardo di ammirazione. E' vero, gli Altri guardano e giudicano solo quello che Tu lasci vedere.
Comunque è un continuo lavorarci su, perché non incappi in angoli nascosti e spigoli traditori, si strapperebbe, e sarebbe un gran peccato.
Eppure non pensavo fosse quello adatto a me, e inizialmente fu una maschera, un travestimento. D'altra parte non potevo andarmene in giro "nuda", col mio "dolore" in vista... non avevo scelta, così mi adattai concludendo che quel "vestito" mi stava proprio bene e non volli più cambiare.
Tutto mitigato sotto quelle pezze variopinte, con i sorrisi e l'ironia nascondo tuttora ciò che mi disturba quando affiora, ma ogni tanto, è inutile nasconderlo, compare pure qualche lacrima... celata agli altri là dove serve e al momento giusto.

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