domenica 20 gennaio 2019

PENSAVO...


Quanti pensieri passano per la testa in un "giorno di mezzo", tra una gioia e l'ansia giusta, quella che non può non esserci, tanto simile al travaglio prima di una nascita.
Non me l'ha ordinato il medico, non è terapia di mantenimento, eppure senza questo pensare, essere in pensiero, metterci pensiero non potrei vivere. Anche se minimamente soffro, e trovo ingiuste le sofferenze di Chi ha già dato tanto.
E nei giorni che mi toccano nel senso pieno della parola, mi muovo come camminassi sulle uova, a passi lenti e a volte incerti e con estrema delicatezza, per non rompere l'incanto per ciò che insegna un'esperienza estrema.
Oggi mi sono commossa quando un paziente che non parla più a causa dell'intervento subito, ha tirato fuori dalla tasca, piegato con cura il "fiocco di tenerezza" che gli era toccato poco prima di Natale...
Ovunque sei, fai quello che puoi con quello che ti resta...
E ha voluto che lo leggessi io ad alta voce, per sottolineare poi con un gesto significativo, quanto fosse a Lui azzeccato, giusto, quasi un consiglio o insegnamento. Quindi se l'è ripreso, l'ha ripiegato più volte, e l'ha rimesso in tasca, sorridendo.
Queste cose mi regalano una serenità ad ampio spettro, mi curano dentro e fuori... come potrei fare senza?
Quante emozioni controverse per situazioni diverse... tra la compassione e l'accudimento... il prendersi cura e a volte sentire il proprio respiro a metà. Noi, che abbiamo la pretesa di portare "sollievo", impotenti e silenziose perché solo questo a volte si può offrire, silenzio e sorriso accennato appena. Eppure pacatezza, silenzio e sorriso fanno sentire amati, pensati e considerati in un momento che pare non si è "buoni" a niente per nessuno.
Un sorriso, una carezza, una parola rassicurante... non una bugia perché è inutile... non costano nulla e possono valere più di tutto l'oro del mondo.

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