lunedì 28 gennaio 2019

IN ME... L'INFINITO


Lo sento dentro, pregnante e forte, l' "infinito" fatto di tante parole, frasi, discorsi e confidenze. Non sono solo le parole messe insieme da me perché siano pensieri, ma tutto quello che colgo, raccolgo e custodisco. Non rubo né carpisco, mi viene affidato, e non comprendo sempre fino in fondo perché questo avviene sin dal primo incontro. Ne sento l'onore e l'onere, il peso di una grande responsabilità che inevitabilmente diventa forte motivazione. Così vado avanti, cercando di mantenere alta la consegna e non deludere mai, ché poi deluderei prima me stessa.
Succede però a volte che io non sia in forma o creda di non essere capita, allora non mi scoraggio, però mi sento persa. Per fortuna, solo certe volte. E mi fa meraviglia pure che Altri non la pensino come me, e ciò diventa motivo per mettermi in discussione, considerare la possibilità di fare qualche passo indietro, perché forse è "troppo". Troppo pensare, troppo rigore, troppa presenza... non sarà il caso di diluire, alleggerire ogni peso? Ma come è possibile con tutto l'infinito che mi porto dentro?
Non ti affezionare... mi è stato detto... non sono io ad affezionarmi, colgo l'affetto dalla mano tesa che stringe la mia, e da quel momento non me la sento di staccarmi più, a meno che...
No, non voglio pensarci adesso, fra poco ogni luce sarà smorzata e andrò a dormire, non è bene chiudere la parentesi del giorno con certi pensieri. Parlavo d'infinito e Infinito sia, come con lo sguardo rivolto al cielo, immaginando una stella cadente anche tra le nubi per esprimere l'unico, possibile desiderio. Non sentirmi mai persa.

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