Emoticon heart
Ti assicuro che non posso mangiare niente, un po' perché tutto mi fa male e poi non mi va niente...
Sono entrata nella stanza e l'ho rivista dopo molti mesi. Piccola piccola, più piccola ancora, ché più in carne non l'avevo mai vista.
E come campi, scusa...? le ho chiesto allora.
Mangio panino e pesca.
Panino con la pesca, certo come abbinamento è, se non proprio strambo, per lo meno inusuale. Comunque, contenta lei... e considerando che tutto va bene pur di raggiungere lo scopo in questo caso della sopravvivenza, aggiudicati panino e pesca incredibilmente ad esigua maggioranza.
Del resto perché meravigliarsi? Chi si sottopone a chemioterapia va incontro a "sghiribizzi" alimentari, fra nausee e voglie strane bisogna cogliere il momento del desiderio più normale e approfittarne per tutto il tempo che la Mente accetta il pensiero e lo stomaco il resto.
Fu così per me con "pane e pomodoro", lo è stato con "pane e insalata", per il momento soppiantato dalla prima combinazione.
Già... sono tornata all'antico amore. Lo mangerei sempre, non mi stanca mai, e poi tutto sommato, se non si esagera e con gli ingredienti sani del condimento, ad libitum ci può anche stare.
Perché è un alimento quasi perfetto e non manca di alcun nutriente, carboidrati e vitamine, grassi e proteine... ci sta tutto quel che deve esserci.
Manca la varietà?... può darsi, ma anche in questo caso vale il vivere giorno per giorno senza andare troppo per il sottile, e allora... domani si vedrà.
In queste giornate particolarmente calde è il "mio piatto preferito", lo preparo con cura badando persino all'equilibrio dei sapori, ché nessuno prevalga, e sia pure "armonia" di colori per la vista.
Svelo all'istante un mio piccolo "segreto", frutto dell'esperienza personale.
Prima di condire sapientemente la larga fetta di "buon pane pugliese", metto a macerare in un piatto pomodorini ciliegino tagliati a metà, uno spicchio d'aglio, olio e sale e qualche foglia di basilico. Dopo mezz'ora questo preparato che pare quasi un intingolo, va ad adagiarsi sul pane, deliziando occhi prima e palato dopo.
Ah... assolutamente da non dimenticare, il tocco finale. Un pizzico d'origano, ma di quello buono che ancora sa di strade di campagna e sole della Nostra bella terra.
Che dite... alla fine non potrebbe essere un piatto degno di un re?
Sono entrata nella stanza e l'ho rivista dopo molti mesi. Piccola piccola, più piccola ancora, ché più in carne non l'avevo mai vista.
E come campi, scusa...? le ho chiesto allora.
Mangio panino e pesca.
Panino con la pesca, certo come abbinamento è, se non proprio strambo, per lo meno inusuale. Comunque, contenta lei... e considerando che tutto va bene pur di raggiungere lo scopo in questo caso della sopravvivenza, aggiudicati panino e pesca incredibilmente ad esigua maggioranza.
Del resto perché meravigliarsi? Chi si sottopone a chemioterapia va incontro a "sghiribizzi" alimentari, fra nausee e voglie strane bisogna cogliere il momento del desiderio più normale e approfittarne per tutto il tempo che la Mente accetta il pensiero e lo stomaco il resto.
Fu così per me con "pane e pomodoro", lo è stato con "pane e insalata", per il momento soppiantato dalla prima combinazione.
Già... sono tornata all'antico amore. Lo mangerei sempre, non mi stanca mai, e poi tutto sommato, se non si esagera e con gli ingredienti sani del condimento, ad libitum ci può anche stare.
Perché è un alimento quasi perfetto e non manca di alcun nutriente, carboidrati e vitamine, grassi e proteine... ci sta tutto quel che deve esserci.
Manca la varietà?... può darsi, ma anche in questo caso vale il vivere giorno per giorno senza andare troppo per il sottile, e allora... domani si vedrà.
In queste giornate particolarmente calde è il "mio piatto preferito", lo preparo con cura badando persino all'equilibrio dei sapori, ché nessuno prevalga, e sia pure "armonia" di colori per la vista.
Svelo all'istante un mio piccolo "segreto", frutto dell'esperienza personale.
Prima di condire sapientemente la larga fetta di "buon pane pugliese", metto a macerare in un piatto pomodorini ciliegino tagliati a metà, uno spicchio d'aglio, olio e sale e qualche foglia di basilico. Dopo mezz'ora questo preparato che pare quasi un intingolo, va ad adagiarsi sul pane, deliziando occhi prima e palato dopo.
Ah... assolutamente da non dimenticare, il tocco finale. Un pizzico d'origano, ma di quello buono che ancora sa di strade di campagna e sole della Nostra bella terra.
Che dite... alla fine non potrebbe essere un piatto degno di un re?
Ottimo Mary,mi hai fatto proprio venire voglia con questa bellissima descrizione.Domani lo provo anch'io,grazie.I cibi semplici sono i migliori con questo caldo.Un abbraccio e buona notte da olgica ...
RispondiEliminaCiao, Olga... hai ragione.
EliminaProvalo, non te ne pentirai e non potrai farne a meno.
Un abbraccio.
Mary