Credo che un libro "vissuto" parola per parola, non possa essere chiuso per sempre. Per grandi linee resta sempre qualcosa... nei particolari più di un insegnamento, una sorta di ricchezza che non basterà una vita per essere spesa tutta.
E le occasioni nel quotidiano non mancheranno perchè possa tornare una frase, ritrovarti in quella situazione che per breve tempo e anche solo nell'immaginario Ti ha visto protagonista. Così, sarà riprendere quel "manuale" col pensiero e consultarlo per capirne di più e vivere meglio quello che Ti tocca.
Un "percorso" di malattia è tra le occasioni della vita, quella che necessita maggiormente di conoscenza e aiuto... non bastano mai, e anche quando tutto è passato si vuol sapere di più, si cerca supporto perchè la fragilità è tanta.
Ecco... dal tumore puoi guarire, ma dallo stato di vulnerabilità estrema difficilmente verrai fuori.
Ti aiuti come puoi, e la prima cosa che cerchi di fare è recuperare quello che hai perso, quando rimandavi sempre e "regalavi" la priorità a cose che non la meritavano.
Il Tempo si accorcia e vuoi percorrerlo tutto in una volta perchè Ti sei reso conto finalmente che non è infinito.
A questo punto... per ricollegarci alla storia di quel tale che aveva gettato l'ultimo pezzo di cioccolata prima di morire... si può essere consapevoli della caducità del Tempo e viverlo contando i giorni, i minuti e quindi con tristezza, convinti di morire presto... oppure "gustare" ogni secondo, recuperare il piacere delle piccole cose per ritrovarlo ancora nel tempo che verrà. Insomma, riuscire a trarre da un'occasione drammatica... una lezione di vita... un'opportunità nuova, chiaramente da sfruttare in pieno e non solo per se stessi.
Penso proprio che sarà il fisico per primo a trarne giovamento... le difese immunitarie torneranno "baldanzose"... e lo spirito sarà aiutato a ritrovare la sua strada da un nuovo senso dato all'esistenza.
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