E per fortuna che in ogni percorso della vita, perciò gioco dell'oca interminabile, Ti capitano quelle "caselle", i momenti in cui puoi sostare per un po', prendere respiro e ricaricarti, per poi riprendere convinto che ormai è fatta e puoi andare dritto come un treno.
Un "tiro" precipitoso e sconsiderato mi aveva messo in pausa... e così stavo rileggendo parte di quello che ho scritto in tutti questi mesi e intanto riflettevo... che stavolta almeno fosse proficuo il pensare.
Mi chiama allora in chat un'Amica, mi comunica qualcosa ma in realtà vuole solo sfogarsi... io l'ascolto, nessuno può più di me, capisco perfettamente come può sentirsi in una situazione di precarietà ed incertezze.
Cerco di metterla di fronte alla Sua forza... è grande e ce la può fare, la rassicuro dicendole che "se" e "quando" vorrà potrà cercarmi perchè sarò sempre disponibile... poi chiude la conversazione di colpo, Lei lo fa spesso e penso di capirne il motivo.
Riprendo la mia forzata" pausa di riflessione" che di lì a poco viene di nuovo interrotta.
Interpreto il tutto come evidenti segni di "ricarica in corso"...
"Pronto Mary, sono già in ospedale... domani mattina mi operano, sarò la prima. Verrai a trovarmi, vero?!... guarda che ci conto!", alla signora araba di recente pakistana l'avevo promesso un paio di settimane prima..."Puoi esserne certa... verrò", e poi l'ho salutata con un "in bocca al lupo" che in questi casi ha la grande capacità di sdrammatizzare perchè fa tanto "scuola" e poco "ospedale".
A questo punto ho avuto la netta sensazione che il prossimo "tiro di dadi" mi sarebbe stato favorevole, infatti...
Ieri pomeriggio sono stata a farle visita... l'ho trovata "raggiante" a dir poco, euforica e talmente esuberante da fare di ogni Suo movimento una minaccia per i drenaggi, unico segno effettivo dell'avvenuta mastectomia. Le avevo portato un'altra scatola di latta, questa volta con dolcezze diverse... le caramelle con la carta rossa che tanto ci ricordano l'infanzia... ha esultato come una bambina ed io finalmente mi sono sentita come prima del "tiro sfortunato", fiduciosa e sicura di me perchè ero riuscita a suscitare un'emozione antica.
Se si crede in qualcosa... qualsiasi cosa, bisogna difenderla... è difendere se stessi, in realtà. Aprire un varco ai dubbi e rientrare nella veste stretta dell'inadeguatezza è regredire e pian piano morire dentro, e non è giusto perchè forse... potrebbe non esserci un'altra "opportunità" per recuperare.
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