domenica 7 aprile 2019

QUALITA' E COMPETENZA DEL VOLONTARIO IN ONCOLOGIA (seconda parte)




Molteplici sono le caratteristiche del volontario in oncologia.
Serio, maturo ed equilibrato. Sensibile e solidale. Responsabile, saprà non risparmiarsi. Formato adeguatamente, con mente aperta ed accogliente e mai giudicante. Appassionato, collaborativo, paziente. Discreto ed umile, consapevole di sé e con il controllo delle proprie emozioni. Ma soprattutto capace di "ascolto empatico".
L'ascolto empatico è la capacità di mettersi nei panni dell'altro condividendo i vissuti e la percezione emotiva. Saper ascoltare presuppone un'attenzione anche al proprio sentire, proteggersi tramite un lucido distacco. Con l'Altro si condividono pensieri e stati d'animo, si cerca di vedere le cose dal Suo punto di vista, avendo una totale attenzione verso i Suoi sentimenti. Ma attenzione al pericoloso contagio emotivo e a mantenere costante il distanziamento difensivo.
Non si può veramente ascoltare l'Altro se prima non si è capace di ascoltare ed accettare ciò che accade in Noi stessi, il Nostro modo di essere, decifrare e gestire le Nostre emozioni e capire quanto possono influenzare i rapporti con gli Altri.
Conoscere se stessi è basilare. Indispensabile riconoscere le difficoltà, accettarle e saper chiedere aiuto. In caso contrario, il problema di Chi è di fronte prende il sopravvento.
L'intelligenza emotiva è la capacità di percepire, identificare e riconoscere le proprie emozioni e quelle degli Altri, e nel saperle gestire in modo costruttivo.
Secondo Goleman si basa su tre abilità fondamentali:
- Autoconsapevolezza (riconoscere e differenziare le proprie emozioni)
- Autocontrollo (capacità di dominare l'emozione senza reprimerla)
- Empatia (capacità di mettersi in sintonia emotiva con un'altra persona)
Per sviluppare tali abilità dobbiamo:
- porre attenzione ai Nostri stati interiori e interrogarci sulla loro natura e origine
- accettare le emozioni come parte fondamentale di Noi
- imparare a riconoscere e blccare i pensieri illogici e automatici che spesso accompagnano le emozioni
- connotare gli eventi come temporanei e dipendenti da cause specifiche
- ascoltare gli Altri sospendendo il giudizio e cercando di comprendere il loro messaggio
- imparare a prestare attenzione al linguaggio non verbale.
L'intelligenza sociale è la capacità di relazionarsi con gli altri in maniera efficiente, costruttiva e socialmente compatibile. Attraverso di essa è possibile rendere piacevole la vita degli altri, in modo corretto per non portare a conseguenze negative.
Nella medicina centrata sul paziente la relazione diventa un momento del processo di cura che ha come protagonista la persona in uno stato di fragilità ed è finalizzata a comprendere i significati che dà alla malattia, i sentimenti e i bisogni da essa generati, le aspettative e i desideri vero l'istituzione sanitaria, il contesto familiare, sociale e culturale.
Concludendo. Idealmente il volontario si presterà a due "volti", quello del camaleonte, per la capacità di adattarsi ad ogni situazione, e a quello dell'angelo, per la compassione e la spiritualità della missione.

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