Beh, certe volte davvero non so a che santo votarmi. Parole giuste non me ne vengono, non so se è il momento giusto per parlare, e poi... in che modo replicare?
E se mi do un'ideale spinta ed oso, subito dopo mi coglie il dubbio... e se ho sbagliato? Così nell'immediato ricorro all'ironia, e se fortuna mi assiste provoco un sorriso con un sorriso.
Appunto...
Ok, prendo la caramella al caffè. Ma posso... anche un bigliettino?
La giovane signora, caregiver di Suo padre, molto ben disposta e socievole ha accolto bene le mie "proposte".
Si, va be'... 'u bigliettino. Lo prendi o non lo prendi, non è che ti cambia l'esistenza...
A parlare era un signore seduto accanto e in attesa pure lui.
No, a me cambia. Lo so che sono parole, ma in questo momento servono proprio.
Mi sono allora rivolto a quel signore, che mi sembrava poco convincente nel voler apparire non convinto.
Perché non ci credi...?
Ci credo o non ci credo, non è che mi cambia la vita.
E' certo che non te la cambia. Per un momento però te l'aggiusta.
E lo so. Ma me l'accomodo da solo perché mi autoconvinco.
Bravissimo. Vuol dire che le parole giuste le conosci, e forse non hai bisogno di leggerle. Ma si tratta sempre di parole messe insieme a formare pensieri positivi.
Mi ha guardato per qualche secondo, e poi non ha potuto fare a meno di ridere. Una risata ampia, non fragorosa ma convincente, almeno questa.
Meh... non dico altro. Mi hai capito.
Vero. Ho capito che sei un simpatico provocatore.
Provocatore... beh, si... sono scherzoso. Sennò come si può campare?
Già, mio caro provocatore... come si può se non ci coloriamo gli orizzonti con quello che abbiamo a disposizione? Buonumore e ironia... cordialità e fiducia.
Sono le doti giuste, lenti colorate che non cambiano la realtà ma ne attenuano i toni forti e ne ravvivano quelli spenti.
E se mi do un'ideale spinta ed oso, subito dopo mi coglie il dubbio... e se ho sbagliato? Così nell'immediato ricorro all'ironia, e se fortuna mi assiste provoco un sorriso con un sorriso.
Appunto...
Ok, prendo la caramella al caffè. Ma posso... anche un bigliettino?
La giovane signora, caregiver di Suo padre, molto ben disposta e socievole ha accolto bene le mie "proposte".
Si, va be'... 'u bigliettino. Lo prendi o non lo prendi, non è che ti cambia l'esistenza...
A parlare era un signore seduto accanto e in attesa pure lui.
No, a me cambia. Lo so che sono parole, ma in questo momento servono proprio.
Mi sono allora rivolto a quel signore, che mi sembrava poco convincente nel voler apparire non convinto.
Perché non ci credi...?
Ci credo o non ci credo, non è che mi cambia la vita.
E' certo che non te la cambia. Per un momento però te l'aggiusta.
E lo so. Ma me l'accomodo da solo perché mi autoconvinco.
Bravissimo. Vuol dire che le parole giuste le conosci, e forse non hai bisogno di leggerle. Ma si tratta sempre di parole messe insieme a formare pensieri positivi.
Mi ha guardato per qualche secondo, e poi non ha potuto fare a meno di ridere. Una risata ampia, non fragorosa ma convincente, almeno questa.
Meh... non dico altro. Mi hai capito.
Vero. Ho capito che sei un simpatico provocatore.
Provocatore... beh, si... sono scherzoso. Sennò come si può campare?
Già, mio caro provocatore... come si può se non ci coloriamo gli orizzonti con quello che abbiamo a disposizione? Buonumore e ironia... cordialità e fiducia.
Sono le doti giuste, lenti colorate che non cambiano la realtà ma ne attenuano i toni forti e ne ravvivano quelli spenti.
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