A gennaio saranno 4 anni che sono in reparto da volontaria ufficiale. Senza titoli importanti ma con grandi competenze umane, acquisite nel corso del tempo... il mio tempo qui.
Penso di aver vissuto pienamente la mia esistenza grazie a quest'ultima parte più che in quella che l'ha preceduta. E quanti doni...
Me ne rendo conto giorno per giorno, e ne sono grata. Anche se sono le persone che incontro a ringraziarmi con parole e gesti.
Stamattina mi ha colto di sorpresa... una bella sorpresa. Chiedo venia per il gioco di parole, ma rende bene il concetto... ci sta. E poi, non so perché, immediatamente dopo si è affacciato il ricordo della "caramella rossa". Quella preferita da un paziente che parlava poco, ma aveva un sorriso dolce quanto quella caramella, quasi "profumato" quanto il Suo nome, un nome da donna stranamente al maschile. Non avevo mai sentito un uomo chiamarsi con quel nome, eppure in seguito mi capacitai che Lui non poteva che avere quel nome.
Non parlava mai, dicevo... ma un giorno, grazie al dono ripetuto di quella caramella, sempre e solo quella, cominciò a raccontarsi, ed anche arrabbiarsi, e poi stufarsi mostrandolo chiaramente, e infine concludere... dammi la caramella, va almeno mi passa il nervoso.
Quel giorno me ne andai contenta, qualcosa s'era smosso... fu una sorpresa a suo modo bella per me. Fui grata a Lui perché mi aveva permesso di esserlo anche con me stessa. Combinavo del buono se riuscivo a far sentire meglio qualcuno.
Così stamane... abituale giro, poi arrivo nella stanza dove trovo la mia solita, cara Amica con cui ci diamo appuntamento ogni volta. Oggi non era stato possibile a causa di un telefono in tilt... e già questa è stata una sorpresa piacevole, incontrarla senza sapere della Sua presenza. Poi mi sono allontanata qualche minuto e ho lasciato il mio cestino sul comodino. Tutto normale, no? In effetti...
Però ad accompagnarla era venuta pure Sua figlia, e l'artefice della sorpresa, quella che mi ha commosso, è stata proprio Lei. Ha scattato una foto al cestino, e al fiocco che aveva scelto. Un pensiero rosa shocking.
Al mio ritorno a casa, ho aperto fb e mi ha accolto la foto, con dedica. Mai sorpresa fu dono appropriato al momento. Poco prima ero stata presa da un turbine di pensieri, un po' delusa altrettanto sfiduciata. In un attimo quella foto aveva dato una risposta ad una domanda non esplicitamente espressa.
Ora a chiara voce invece, dico... grazie. Sempre e per sempre.
Penso di aver vissuto pienamente la mia esistenza grazie a quest'ultima parte più che in quella che l'ha preceduta. E quanti doni...
Me ne rendo conto giorno per giorno, e ne sono grata. Anche se sono le persone che incontro a ringraziarmi con parole e gesti.
Stamattina mi ha colto di sorpresa... una bella sorpresa. Chiedo venia per il gioco di parole, ma rende bene il concetto... ci sta. E poi, non so perché, immediatamente dopo si è affacciato il ricordo della "caramella rossa". Quella preferita da un paziente che parlava poco, ma aveva un sorriso dolce quanto quella caramella, quasi "profumato" quanto il Suo nome, un nome da donna stranamente al maschile. Non avevo mai sentito un uomo chiamarsi con quel nome, eppure in seguito mi capacitai che Lui non poteva che avere quel nome.
Non parlava mai, dicevo... ma un giorno, grazie al dono ripetuto di quella caramella, sempre e solo quella, cominciò a raccontarsi, ed anche arrabbiarsi, e poi stufarsi mostrandolo chiaramente, e infine concludere... dammi la caramella, va almeno mi passa il nervoso.
Quel giorno me ne andai contenta, qualcosa s'era smosso... fu una sorpresa a suo modo bella per me. Fui grata a Lui perché mi aveva permesso di esserlo anche con me stessa. Combinavo del buono se riuscivo a far sentire meglio qualcuno.
Così stamane... abituale giro, poi arrivo nella stanza dove trovo la mia solita, cara Amica con cui ci diamo appuntamento ogni volta. Oggi non era stato possibile a causa di un telefono in tilt... e già questa è stata una sorpresa piacevole, incontrarla senza sapere della Sua presenza. Poi mi sono allontanata qualche minuto e ho lasciato il mio cestino sul comodino. Tutto normale, no? In effetti...
Però ad accompagnarla era venuta pure Sua figlia, e l'artefice della sorpresa, quella che mi ha commosso, è stata proprio Lei. Ha scattato una foto al cestino, e al fiocco che aveva scelto. Un pensiero rosa shocking.
Al mio ritorno a casa, ho aperto fb e mi ha accolto la foto, con dedica. Mai sorpresa fu dono appropriato al momento. Poco prima ero stata presa da un turbine di pensieri, un po' delusa altrettanto sfiduciata. In un attimo quella foto aveva dato una risposta ad una domanda non esplicitamente espressa.
Ora a chiara voce invece, dico... grazie. Sempre e per sempre.
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