Lo prepariamo con largo anticipo, ci pensiamo che ancora cadono le foglie, poi quando arriva il tempo, il "capo" per incominciare a viverlo, non lo troviamo.
E' il periodo delle feste tanto simile ad un gomitolo di lana, tanti giri intorno, ché si possa "confezionare" della serenità.
Una sciarpa che protegga dal freddo della solitudine, un maglioncino caldo, avvolgente che riscaldi come un abbraccio, anche solo una toppa che copra la miseria di certi sentimenti. Se poi si è bravi, ma è cosa rara, persino una coperta da rimboccare fino agli occhi per non vedere e nemmeno sentire, e pure non capire quanto dolore si prova e altrettanto male si sta.
Non per Tutti i giorni di festa sono felici. Serpeggia in genere sempre una sottile malinconia, ma per Chi sta male è ancora peggio. Contrasta lo stato d'animo con l'esterno, si desidera dormire o isolarsi aspettando che il periodo passi. Per non vedere e non pensare. Tornerà alla fine la normalità che riporta in parte l'equilibrio, il "piatto" pende da una parte sempre ma di poco.
L'altra sera l'ha affermato anche il Nostro facilitatore... sono tre anni che il "fenomeno" si è intensificato, e addirittura qualcuno è proprio in questi giorni che vola via. Ma perché proprio a Natale?
Tante volte me lo sono chiesto anch'io, all'inizio con un certo sgomento perché mi appariva come un "tragico scherzo" della sorte. Poi sono riuscita a darmi una risposta. Non si nasce forse a Natale? E che dire del 2 novembre? Senza contare i bimbi che nascono a cavallo di un nuovo anno, o di quelli che vedono la vita nello stesso giorno in cui un parente stretto le dà l'addio.
Non si può scegliere ciò che viviamo, ma solo il modo come affrontarlo. Così non ci è chiesta la preferenza per andare via, ché manco servirebbe dato che nessun momento o giorno sembrerebbe opportuno o giusto.
La Vita è questa, un "pacchetto" tutto incluso. Prendere o lasciare, e intanto la prendiamo volentieri Tutti, almeno fino a quando è concesso.
Comunque il giorno di Natale ora è davvero vicino, non si torna indietro e non si scappa... ché è già qui da "afferrare" per mano.
Direi... si, mi piacerebbe lo fosse davvero felice o almeno sereno.
Un po' tanti pensieri, non tutti negativi ma decisamente troppi...
e meglio sarà per Tutti non indagare, e per ciò che riguarda me, mi fermo qui per non tediare.
Domani è la Vigilia, e cercherò di metterne insieme qualcuno più sereno.
Ci proverò, magari qualcosa all'ultimo minuto, prima che scocchi la mezzanotte e Natale sarà.
Tutto va come deve andare, e anche quando all'apparenza va secondo Nostra scelta, è perché la scelta va come deve andare, perciò... farà soffrire meno adattarsi e non opporsi alla naturale evoluzione di certi eventi, pure quando dà dolore.
Quello vero.
E' il periodo delle feste tanto simile ad un gomitolo di lana, tanti giri intorno, ché si possa "confezionare" della serenità.
Una sciarpa che protegga dal freddo della solitudine, un maglioncino caldo, avvolgente che riscaldi come un abbraccio, anche solo una toppa che copra la miseria di certi sentimenti. Se poi si è bravi, ma è cosa rara, persino una coperta da rimboccare fino agli occhi per non vedere e nemmeno sentire, e pure non capire quanto dolore si prova e altrettanto male si sta.
Non per Tutti i giorni di festa sono felici. Serpeggia in genere sempre una sottile malinconia, ma per Chi sta male è ancora peggio. Contrasta lo stato d'animo con l'esterno, si desidera dormire o isolarsi aspettando che il periodo passi. Per non vedere e non pensare. Tornerà alla fine la normalità che riporta in parte l'equilibrio, il "piatto" pende da una parte sempre ma di poco.
L'altra sera l'ha affermato anche il Nostro facilitatore... sono tre anni che il "fenomeno" si è intensificato, e addirittura qualcuno è proprio in questi giorni che vola via. Ma perché proprio a Natale?
Tante volte me lo sono chiesto anch'io, all'inizio con un certo sgomento perché mi appariva come un "tragico scherzo" della sorte. Poi sono riuscita a darmi una risposta. Non si nasce forse a Natale? E che dire del 2 novembre? Senza contare i bimbi che nascono a cavallo di un nuovo anno, o di quelli che vedono la vita nello stesso giorno in cui un parente stretto le dà l'addio.
Non si può scegliere ciò che viviamo, ma solo il modo come affrontarlo. Così non ci è chiesta la preferenza per andare via, ché manco servirebbe dato che nessun momento o giorno sembrerebbe opportuno o giusto.
La Vita è questa, un "pacchetto" tutto incluso. Prendere o lasciare, e intanto la prendiamo volentieri Tutti, almeno fino a quando è concesso.
Comunque il giorno di Natale ora è davvero vicino, non si torna indietro e non si scappa... ché è già qui da "afferrare" per mano.
Direi... si, mi piacerebbe lo fosse davvero felice o almeno sereno.
Un po' tanti pensieri, non tutti negativi ma decisamente troppi...
e meglio sarà per Tutti non indagare, e per ciò che riguarda me, mi fermo qui per non tediare.
Domani è la Vigilia, e cercherò di metterne insieme qualcuno più sereno.
Ci proverò, magari qualcosa all'ultimo minuto, prima che scocchi la mezzanotte e Natale sarà.
Tutto va come deve andare, e anche quando all'apparenza va secondo Nostra scelta, è perché la scelta va come deve andare, perciò... farà soffrire meno adattarsi e non opporsi alla naturale evoluzione di certi eventi, pure quando dà dolore.
Quello vero.
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